I Pocket Operator diventano Modulari

Un sistema modulare "per poveri"

I Pocket Operator diventano Modulari

Non abbiamo ancora avuto modo di metter le mani sull’OP-Z, ma Teenage Engineering di punto in bianco ne tira fuori un’altra delle sue: un sistema modulare alla portata di tutti. Andiamo con ordine: uno degli obiettivi dei produttori svedesi è quello di spingere le persone a fare qualcosa in più che ascoltare musica, ovvero crearla; e da tempo ormai lo fa sfornando dei sintetizzatori che oltre ad esser affascinanti, sono davvero semplici (e divertenti) da usare.

Potete capire di cosa stiamo parlando leggendo una delle nostre recensioni dei pocket operator, dei mini sintetizzatori tascabili che permettono davvero a chiunque di creare musica (elettronica per lo più) ed a differenza di altri strumenti professionali sono accessibili sotto ogni punto di vista. La novità di oggi porta lo stesso nome, ma cambiamo totalmente pianeta: si tratta sempre di sintetizzatori, ma stavolta modulari. In realtà nemmeno noi conosciamo bene quel mondo (non abbiamo mai osato spingerci così lontano), possiamo solo dirvi che una volta messi insieme svariati moduli (apparentemente uguali tra loro), gran parte del da farsi consiste nel combinare cavi (in questo caso da 3.5mm) tra un jack e l’altro, muovere manopole e creare quindi dei suoni.

Pare che Teenage Engineering voglia insistere sul solito concetto: accessibilità. Infatti un impianto modulare è innanzitutto costosissimo, difficile da scegliere/assemblare e altrettanto difficile da padroneggiare. Questa serie di pocket operator invece è pensata proprio per chi vuole entrare in quel mondo, senza preoccuparsi di fare la scelta sbagliata, spendendo poco (beh, relativamente come vedremo più avanti), ma soprattutto avendo qualcosa di semplice da usare. I modelli presentati e disponibili da ora sono tre: il 16, il 170 ed il 400.

Il PO modular 16 è quello più economico (159 euro) ed è una tastiera a 16 tasti con sequencer programmabile; il PO modular 170 (399 euro) è un synth analogico monofonico con tastiera e sequencer, speaker interno, 9 moduli ed 8 cavi; infine il cavallo di battaglia, il PO modular 400 (549 euro, già Out of Stock) non include una tastiera (ci si può collegare il 16 volendo), ma include ben 16 moduli. Tutti questi kit comprendono un manuale a colori da 70 pagine che vi aiuterà a costruirli: sì perché un po’ come LABO di Nintendo, prima di poter suonare la struttura in metallo andrà “piegata” e poi i moduli assemblati, il tutto seguendo le istruzioni; un aspetto che forse li rende ancora più affascinanti.

Non osiamo spingerci oltre nelle spiegazioni, vi rimandiamo al sito ufficiale, dove potrete trovare tutti i dettagli del caso. Noi difficilmente ci avvicineremo a questi marchingegni, ma visto il tanto rumore che hanno fatto nell’ambiente, crediamo da subito che possa trattarsi di un’altra scommessa vinta da Teenage Engineering.


E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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