Miyazaki: “Gli easter egg di Déraciné non significano che stiamo per lanciare Bloodborne 2”

È stato bello sperarci

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Fin dal suo arrivo su PlayStation VR Déraciné ha fatto parlare di sé più per gli easter egg legati a Bloodborne che per la sua effettiva qualità, anche perché non si è rivelato un grandissimo gioco, come potete leggere dalla nostra recensione.

In una recente intervista con il sito spagnolo Xataka a Miyazaki è stato chiesto:

In Déraciné Yuliya, la bambina malata, ha alcuni giocattoli che sono chiaramente legati a Bloodborne. Anche il nome dei suoi amici, Laurent e German, hanno a che fare con Bloodborne, così come i libri che leggono. Possiamo dire che Bloodborne in realtà è il sogno delirante di una bambina morente? Il sogno del Cacciatore in realtà è il suo sogno?

La risposta di Miyazaki è stata:

Okay sì. In realtà questa è stata esattamente la discussione che ho avuto con il mio team. Questo tipo di discussioni sono continuate anche durante lo sviluppo, tuttavia… gli easter egg non significano che stiamo per lanciare Bloodborne 2. Non sono nella posizione di confermare un possibile arrivo di Bloodborne 2. In ogni caso amiamo Bloodborne, ed è per questo che gli easter egg hanno creato così tanta curiosità. Tuttavia lo ripeto: non riguarda Bloodborne 2. È solo qualcosa che abbiamo esplorato tra di noi perché amiamo Bloodborne.

Insomma, niente collegamenti con il sequel, tuttavia è curiosa la frase “Non sono nella posizione di confermare un possibile arrivo di Bloodborne 2“, segno che probabilmente qualcosa bolle davvero in pentola, solo che Miyazaki non può ancora parlarne.


Fonte

Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.

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