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Niente male

Genitori mandano figli a corsi di disintossicazione da Fortnite, Ninja li critica

Una situazione controversa

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Che Fortnite sia un fenomeno mondiale non è una novità, e i numeri parlano chiaro: il gioco ha raggiunto quota 200 milioni di utenti registrati con picchi di oltre 8 milioni di persone connesse contemporaneamente, numeri che fanno impallidire gli altri titoli.

Fortnite tuttavia ha un grande appeal soprattutto sui più giovani, e in alcuni casi la situazione è sfuggita di mano. In America sono state istituite delle vere e proprie cliniche con lo specifico compito di aiutare i giovani a disintossicarsi da Fortnite, e diversi genitori preoccupati per la loro dipendenza si sono visti costretti a mandare lì i propri figli, come si può vedere da questo articolo di Bloomerang condiviso su Twitter.

Lo streamer più famoso di Fortnite Ninja (nonché volto ufficiale del gioco) non ha mancato di dire la sua, e la risposta è stata piuttosto ironica ma critica:

“Dipendenza da Fortnite manda bambini alla riabilitazione” dovrebbe essere cambiato con “Genitori pessimi non sanno come togliere i videogiochi ai propri figli”.

Secondo Ninja quindi la colpa non è di Fortnite, ma dei genitori che non sono riusciti a dare una giusta educazione e limiti ai figli. Un pensiero da una parte condivisibile, ma detto da chi è in streaming 12 ore al giorno (anche se per lavoro) crea un evidente conflitto di interessi, visto che molti giovani semplicemente tentano di emularlo.

Voi che ne pensate? Di certo l’argomento è abbastanza spinoso e articolato, ma è innegabile come in alcuni casi estremi il gioco stia incidendo negativamente sulla vita di alcune persone.


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Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.

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