eSport e Olimpiadi: no a videogiochi con contenuti violenti

Parola del presidente del CIO

eSport e Olimpiadi: no a videogiochi con contenuti violenti

Se gli eSport saranno presenti alle Olimpiadi è ancora tutto da decidere. Nonostante ciò, il CIO (Comitato Internazionale Olimpico) sta prendendo seriamente la questione, iniziando anche a fissare, come prevedibile, alcuni paletti.

L’apertura c’è stata, è vero, ma oggi Tomash Bach (presidente del CIO) ha dichiarato che non verranno mai inseriti videogiochi con contenuti violenti. In soldoni? Niente titoli shooter, ad esempio, dove si uccidono gli avversari. “Dal nostro punto di vista, sono in contraddizione con i valori olimpici”, ha dichiarato Bach.

Qualcuno potrebbe ribattere, magari, che ci sono alcuni sport alle Olimpiadi che possono essere considerati violenti. Bach lo sa bene, essendo un ex tiratore di scherma, ma alle Olimpiadi non si uccide nessuno e gli sport come la scherma, ad esempio, sono solo l’espressione civile di un combattimento cavalleresco.

Certo, ci sono alcuni sport di combattimento che alle origini erano in realtà vere e proprie lotte. Lo sport però è l’espressione civile di quelle battaglie.

Insomma, pare proprio che (almeno per ora), una eventuale presenza degli eSport alle Olimpiadi dovrà vedere esclusi giochi come Counter Strike, Rainbow Six Siege e Quake. Via libera invece per i giochi come Artifact, ad esempio. Sareste contenti lo stesso? Fatecelo sapere con un commento alla notizia!


Fonte

Mi definisco amante dell'industria dei videogiochi. Adoro ogni sfaccettatura di questo mondo e ho deciso di farne, in qualche modo, il mio lavoro. Quando non scrivo (e non gioco, ovviamente) mi diletto tra la chitarra, il calcetto e le serie TV.

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