Una nuova ricerca rimette in discussione le origini di Plutone

I risultati dello studio

plutone

Plutone è stato sempre considerato un pianeta standard, la cui origine è comune a quella degli altri presenti nel sistema solare. Tuttavia, una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Icarus da parte di un team di scienziati del Southwest Research Institute sembra rimettere in discussione tutte le teorie al riguardo.

Secondo quanto affermato dal team di ricercatori, i pianeti si sarebbero formati dall’aggregazione di nuclei rocciosi, gas e polveri: da qui, la loro massa sarebbe aumentata in relazione all’accrescimento della massa, fino ad arrivare a una forma sferica. La nuova teoria mette Plutone al pari di altri corpi del sistema solare esterno, affermando che la sua formazione potrebbe derivare dall’accrescimento di rocce e ghiacci.

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I dati derivano dalle osservazioni effettuate dalla sonda New Horizons su un ghiacciaio ricco di azoto su Plutone, chiamato Sputnik Planitia, e dalla composizione chimica della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko, studiata dalla sonda spaziale Rosetta. Analizzando le informazioni sul contenuto di azoto del ghiacciaio e mettendoli a confronto con quelli della cometa, è stata scoperta una corrispondenza con i modelli che ipotizzano l’unione di miliardi di comete simili a 67P, in grado dunque di dare origine al pianeta nano, Plutone.

Tuttavia, i dubbi al riguardo sono ancora numerosi e la teoria relativa al modello solare di nascita del pianeta è ancora preso in considerazione, ma queste nuove ipotesi riaprono le porte riguardo alle origini di Plutone. Se desiderate leggere la ricerca nella sua interezza, questo link trovate il file completo.


Fonte

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