Ammettetelo (o meglio, ammettiamolo): quando per la prima volta abbiamo visto Days Gone all’E3 del 2016, era veramente difficile non accostarlo in qualche modo a The Last of Us. Un protagonista maschio di circa 40 anni, dall’aspetto ben poco eroico, un mondo in rovina pieno di infetti ed un gioco incentrato sulla sopravvivenza…insomma, i punti di contatto erano davvero molti.
Andando oltre, però, il creative director di Days Gone John Garvin, che qualcosina del titolo conosce, a precisa domanda sulle somiglianze tra la sua nuova creatura e The Last of Us ha risposto in maniera netta che no, non sono affatto la stessa cosa:
Hanno solo un aspetto in comune: sono entrambi appartenenti al genere degli action-adventure in terza persona. Se togli questa caratteristica, si tratta di due prodotti completamente diversi perché noi puntiamo sulla lotta contro i freakers, sulla progressione della storia in capitoli, per non parlare delle differenze a livello di gameplay, ambientazione e personaggi
Insomma, visto che di The Last of Us ce n’é già uno (ed un seguito arriverà), possiamo anche smettere di cercarne un erede spirituale in Days Gone: la morale della favola? E’ che in mezzo agli zombie (pardon, freakers) ci finiamo sempre noi.
