I più famosi director parlano della rinascita dei giochi giapponesi

Yoko Taro risponde in modo serio... ed è inquietante

A partire dalla fine del 2016 si è registrato un periodo d’oro per i videogiochi giapponesi: molti titoli sono riusciti a conquistare l’Occidente durante l’ultimo anno (e mezzo) e lo hanno fatto alla grande. Pensiamo a giochi come Persona 5 e NieR: Automata, serie fino ad ora considerate di nicchia, che sono riusciti a raccogliere numeri strepitosi e sono stati fortemente acclamati anche dalla critica, ricevendo innumerevoli nomination e anche riuscendo a portarsi a casa diversi awards prestigiosi.

Nell’ottica di questo grande successo, il canale YouTube Archipel ha riunito alcuni dei director che sono stati fautori di questo grande “Risorgimento giapponese”: Yoko Taro (NieR: Automata), Toshihiro Nagoshi (Yakuza), Fumihiko Yasuda (NiOh), Keiichiro Toyama (Gravity Rush), Katsura Hashino (Persona 5) e altri ancora (da notare che questi titoli si sono guadagnati voti strabilianti anche su GameSoul: il più basso è l’8 di Gravity Rush). Nel documentario che trovate a inizio news, ognuno di loro esprime la propria idea riguardo il motivo per cui l’Occidente ha finalmente cominciato ad accogliere certi titoli, ma soprattutto cosa li rende diversi da quelli più tipicamente “di oltreoceano”.

Che dire… era ora? I fan dei prodotti giapponesi ci sono sempre stati in Occidente, ma a causa del loro status “di nicchia” pochi publisher si prendevano la briga di far espatriare i loro giochi. Forse grazie a questa nuova ondata di successi potremo finalmente goderci un flusso più ricco di titoli dal Sol Levante. Noi non vediamo l’ora!


Fonte

Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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