Fin da quando uscì il reboot di Tomb Raider, nel 2013, ci fu grande curiosità sul come un’icona dei videogiochi come Lara Croft sarebbe riuscita a cambiare adattandosi ai tempi moderni. E se nel primo Tomb Raider di questi nuovo corso abbiamo assistito ai suoi primi passi come esploratrice, in Rise of the Tomb Raider l’abbiamo vista crescere ulteriormente fino a diventare la super-avventuriera nata ormai 20 anni or sono con il nuovo Shadow of the Tomb Raider.
Non è un caso se la frase che accompagna questo nuovo capitolo recita “La fine dell’inizio”: l’intenzione degli sviluppatori è infatti quella di rendere Lara ancora più protagonista delle sue azioni, con scontri più intensi con i suoi antagonisti e rapporti in generale più approfonditi, come peraltro già si vide nella scorsa iterazione della saga:
I fan hanno molto apprezzato la figura di Jonah, ed il fatto che ci fossero altri personaggi forti oltre a Lara che dessero forza a quest’ultima. Vogliamo portare questo coinvolgimento emotivo, questo focus sulla narrativa a diventare ancora più centrale nell’economia del gioco, ed al tempo stesso mostrare che la protagonista è diventata ancora più “tosta”, imparando per esempio nuove abilità stealth
Tutto questo spiega anche il perché di quello “Shadow” (“Ombra” in italiano) che è stato scelto come parola chiave nel titolo. Aspettiamoci tanta oscurità e pathos a partire dal 14 settembre: il futuro di Lara Croft è tutto da scrivere.
