Fortnite: uno streamer di 12 anni è l’ultima vittima di swatting

Fortnite

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Niente male

Fortnite: uno streamer di 12 anni è l’ultima vittima di swatting

Un prank decisamente di cattivo gusto e pericoloso

Fortnite: uno streamer di 12 anni è l’ultima vittima di swatting

Negli ultimi anni, complice l’ascesa dello streaming su Twitch, lo swatting è diventata una pratica sempre più frequente. Si tratta di una pratica illegale, che permette di mandare una pattuglia della SWAT (le forze speciali statunitensi) a casa di uno streamer. Uno scherzo di cattivo gusto, che questa volta ha coinvolto un ragazzino di 12 anni.

Il bimbo stava giocando a Fortnite, trasmettendo la partita in diretta su Twitch. Qualcuno con molto tempo da perdere ha ben deciso di fare una segnalazione fasulla alla SWAT. E così, nel bel mezzo della partita, il bimbo si è alzato dalla sedia e dopo qualche minuto è tornato, scoppiando a piangere per lo stress e la paura avuta.

Per Peter, questo il nome del ragazzo, è stato letteralmente uno shock. Soprattutto visto ciò che è accaduto qualche mese fa: per colpa dello swatting, infatti, un giovane padre di famiglia ha perso la vita. Al momento il colpevole dell’ultimo caso di swatting deve essere ancora identificato, ma siamo sicuri che non avrà vita facile una volta che la polizia USA avrà in mano la sua identità.


 

Mi definisco amante dell'industria dei videogiochi. Adoro ogni sfaccettatura di questo mondo e ho deciso di farne, in qualche modo, il mio lavoro. Quando non scrivo (e non gioco, ovviamente) mi diletto tra la chitarra, il calcetto e le serie TV.

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