Hideki Kamiya ci racconta la storia di Bayonetta

Bayonetta 3

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Superbo

Hideki Kamiya ci racconta la storia di Bayonetta

Appena in tempo per il terzo capitolo

Hideki Kamiya ci racconta la storia di Bayonetta

Dopo l’annuncio di Bayonetta 3, avvenuto durante i The Game Awards, Hideki Kamiya e PlatinumGames sono letteralmente spariti. Impegnati nello sviluppo del gioco, non c’è stata nessuna uscita pubblica del director e del suo team. Oggi però cambia tutto, visto che Kamiya tramite Twitter ha voluto informare tutti i suoi follower di come è nata la fortunata serie e soprattutto della genesi che ha portato allo sviluppo di Bayonetta 3.

Kamiya ha spiegato che il gioco è nato, come era ovvio, da una partnership con SEGA. All’epoca il publisher giapponese decise di finanziare l’intero progetto, ma lo studio era nato da poco dunque decise di concentrarsi esclusivamente sulla versione Xbox 360. Uno dei partner di SEGA decise di dare il via libera anche per la versione PS3 e successivamente anche quella PC. “Tutti i diritti di queste versioni appartengono solo a SEGA”, spiega Kamiya.

Lo sviluppo di Bayonetta 2, invece, iniziò finanziato sempre da SEGA. Il publisher del Sol Levante però ad un certo punto decise di mettere un freno al progetto. In quel momento si “intromise” Nintendo, aiutando PlatinumGames a terminare il progetto. I diritti di Bayonetta 2 sono divisi tra SEGA e Nintendo e la decisione di renderlo un’esclusiva Wii U dipende proprio da loro.

E giungiamo dunque a Bayonetta 3. Il gioco è un’esclusiva Nintendo Switch ed è stato sviluppato utilizzando i fondi della casa di Kyoto. Un particolare importante, visto che se i diritti appartengono comunque sia a SEGA che a Nintendo, senza quest’ultima il gioco non avrebbe mai visto la luce.

Kamiya conclude, dichiarando che ha delle speranze che Bayonetta 3 si trasformi, al momento del lancio, in una bellissima esperienza. E in attesa di poterlo giocare, avete già prenotato il pacchetto che include Bayonetta 1 e 2 per Nintendo Switch, vero?


 

Mi definisco amante dell'industria dei videogiochi. Adoro ogni sfaccettatura di questo mondo e ho deciso di farne, in qualche modo, il mio lavoro. Quando non scrivo (e non gioco, ovviamente) mi diletto tra la chitarra, il calcetto e le serie TV.

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