Speak e K.O! Arrivano i nuovi Pocket Operator

PO-33 e PO-35: arriva la serie "metallica"

Speak e K.O! Arrivano i nuovi Pocket Operator

Ci risiamo: Teenage Engineering l’ha fatto ancora! Se ci seguite assiduamente, allora avrete già sentito parlare dei Pocket Operator, fantastici mini sintetizzatori, che permettono a chiunque (anche a noi per intenderci) di fare musica. Se invece quelli che vedete in basso vi sembrano solo delle calcolatrici, beh, sappiate che vi state sbagliando.
Quelli sono i nuovissimi PO-33 K.O! e PO-35 speak, i quali vanno a completare la famiglia della terza serie, inaugurata qualche mese fa con il fantastico PO-32 tonic, che abbiamo recensito proprio su queste pagine. Musica, sì, ma cosa ha a che fare con i videogiochi? Diciamo che è partito tutto dal PO-20 arcade, il quale, come potete intuire dal nome, si basa su suoni 8-bit tipici dei videogames degli anni ’80. E da lì è nata la nostra passione per questi piccoli ma portentosi strumenti musicali, che ha portato chi vi scrive addirittura a crearsi un canale YouTube. Così oggi, come un fulmine a ciel sereno, la casa svedese annuncia questi due nuovi Pocket Operator, già pronti ad essere ordinati sul sito ufficiale, che si basano entrambi sul sampling.

Facciamo un breve passo indietro, per chi ancora non ha capito di cosa parliamo: questi sono strumenti musicali, alimentati a batterie, dotati di un altoparlante interno, e con cui si può creare musica attraverso suoni pre-configurati o anche, soprattutto in questi casi, realizzati da voi. Se volete saperne di più, vi invitiamo a leggere una delle nostre recensioni, in cui introduciamo in maniera più approfondita il modo in cui funzionano.

Andando invece nel dettaglio di questi nuovi device, il PO-33 K.O! permette di registrare fino a 40 secondi di suoni, sia attraverso il microfono integrato, che tramite line-in, e poi utilizzare quei sample per creare delle vere e proprie canzoni. Ah, come al solito i Pocket Operator danno il meglio se combinati tra loro, per cui, per quanto siano autonomi e permettano di creare dei pezzi con un solo PO, ognuno ha le proprie peculiarità ed è solo affiancandoli che riescono a spiccare al massimo. Se ancora non credete a quello che stiamo dicendo, vi conviene guardare il video qui sotto, per capire come in meno di un minuto si riesca a creare una vera e propria base.

Figo, vero?! Beh se però c’è una cosa che è sempre mancata ai Pocket Operator, quella è la voce. E con il PO-35 speak, Teenage Engineering va a colmare quel vuoto: questo PO infatti permette (come l’altro) di registrare la vostra voce e di modificarla, intonarla e di usarla con le vostre basi, che siano create con lo stesso device o con gli altri. Anche in questo caso, le immagini ed i suoni parlano da soli e possono (anche se solo lontanamente), far capire quali possono essere le potenzialità di questi veri e propri strumenti musicali.

Come vi abbiamo detto, il PO-33 K.O! ed il PO-35 speak sono già disponibili e possono essere acquistati al prezzo di 99 euro cad., come per il PO-32 tonic, leggermente più alto rispetto alle altre serie (che si trovano a 69 euro), ma la spesa è forse giustificata dalla presenza del microfono, cosa che li rende praticamente strumenti senza alcun limite, almeno a livello creativo. Inutile dirvi che non vediamo l’ora di metterci le mani sopra ed usarli per qualche creazione, magari un remix di qualche tema videoludico famoso, ed in quel caso sicuramente ci sentirete di nuovo parlare dei Pocket Operator.

Intanto, per qualsiasi altra informazione, visitate il sito ufficiale di Teenage Engineering.


E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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