7 giochi Classici che Nintendo Labo ci riporta alla mente

Nintendo Labo

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7 giochi Classici che Nintendo Labo ci riporta alla mente

Il cartone più nostalgico di sempre.

7 giochi Classici che Nintendo Labo ci riporta alla mente

Nintendo ha annunciato ieri Labo, il suo nuovo progetto che trasformerà la nostra Switch in una serie di esperienze interattive basate su colorate e particolarissime forme di cartone. L’idea della grande N è sicuramente una delle più particolari mai partorite dal gigante di Kyoto, ed ha suscitato moltissimo interesse da parte degli appassionati del mondo videoludico di tutto il mondo.

Guardando il video di presentazione è comunque impossibile non pensare ad alcuni giocattoli che hanno segnato l’infanzia di molti di noi, specialmente i più stagionati. Trovare qualche similitudine fra le nuove esperienze ludiche proposte da Nintendo Labo e le vecchie glorie retrò dei giocattoli anni ’80/’90 è praticamente un obbligo per qualunque geek che si rispetti. Diamo un’occhiata ai più somiglianti! 

Fun to Drive

 

fun to drive

Una piccola macchinina di plastica, statica, che si muoveva su uno sfondo colorato e ciclicamente sempre uguale. Ricorda qualcosa? Il Fun to Drive di Playmates era un prodotto che i bimbi di fine anni ’80 conoscevano molto bene, con i suoi rumori di accensione e altre piccole chicche che ci facevano sentire un vero pilota. La stessa sensazione che Labo darà ai suoi utenti più giovani.


Il robot Emiglio

 

La prima versione di Emiglio è un ricordo vivido dei bimbi cresciuti nei primi anni degli anni ’90. Difficile guardare i coloratissimi e simpatici droni di cartone di Labo e non pensare al robot radiocomandato di Giochi Preziosi. Insomma, non era sofisticato come i suoi “pronipoti” apparsi su Switch, ma il suo mestiere lo svolgeva egregiamente. E comunque il ritornello della pubblicità “Emiglio è meglio” è rimane praticamente indimenticabile per chiunque abbia vissuto durante quegli anni.

Emilio


Il Meccano

 

Incredibile a dirsi, ma una volta il Meccano era uno dei migliori giochi di costruzioni esistente, e rivaleggiava tranquillamente con i più blasonati LEGO e Playmobil. Persino costruire la Tour Eiffel era possibile, con abbastanza estro creativo ed un po’ di forza di volontà (e anche manuale, dato che per stringere i piccoli bulloni ci voleva potenza). Vedere la creatività costruttiva che Labo può potenzialmente scatenare non fa che ricordare le vecchie travi in acciaio che componevano le complesse strutture del Meccano.

Meccano

 


I LEGO

 

Okay, questa era prevedibile. Impossibile non associare un qualsiasi gioco dove sono protagonisti manualità ed estro creativo senza tirare in ballo quelli che con la fantasia costruttiva ci hanno fatto uno dei brand più forti del mondo. Labo vuole andare ad occupare uno spazio ben delineato nel cuore degli utenti giovanissimi, lo stesso conteso da Lego ed i suoi mattoncini danesi. Certo, la creatività di Nintendo va a braccetto con la tecnologia che muove la sua Switch, proponendo un prodotto sicuramente diverso e forse anche innovativo per il settore videoludico.

lego labo

 


Aquaplay

 

Uno dei giochi più iconici degli anni ’80 è sicumante l’aquaplay, un simpatico modo che avevano i ragazzi privi di mezzi videoludici per ingannare il tempo facendo qualcosa di relativamente divertente. Il giocattolo era molto semplice, composto da una vaschetta d’acqua e qualche anellino in gomma che si spostava a seconda della pressione che il giocatore metteva nei due tasti inferiori.  Lo scopo era incollonnare gli anellini nei rispettivi ugelli: una cosa che solo a pensarla ora mette noia, lo sappiamo. Insomma, un gioco decisamente analogico che ben somiglia ai nuovi richiami manuali di Switch con il suo Labo.

aquaplay


La TV di cartone

 

Ammettiamolo, chi non ha mai costruito una TV di cartone per apparirci davanti ad amici o parenti? Per i bambini questo è sicuramente un gioco che ha il suo fascino, e permette di sentirsi momentaneamente come il presentatore di una trasmissione o una star del mondo dello spettacolo. Insomma il feeling di ricostruire la realtà con la carta è un punto in comune con Labo, che parte dal materiale cartaceo per arrivare ad emulare strutture e oggetti del mondo reale.

TV carta

Sfida Ring

 

Eccoli qua, ultimi ma non meno importanti i pugili di plastica che hanno fatto divertire un’intera generazione di ragazzi. Basta premere due pulsanti in Sfida Ring per lanciarsi in uno scontro all’ultimo colpo con il nostro avversario. Ricorda un po’ lo scontro fra robot che abbiamo visto nell’interessante trailer di presentazione di Nintendo Labo, no? Beh, credo che l’intento della casa di Kyoto sia esattamente quello: mostrare che con semplicità si riesce a creare qualcosa di divertente ed unico, senza rinunciare all’immedesimazione voluta dalle nuove tecnologie.

Sfida Ring


Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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