Bethesda ha pubblicato un’interessante intervista a John Jonas, game director di The Evil Within 2, che a pochi giorni di distanza dall’uscita del gioco ci rivela qualche dettaglio in più sul concetto che egli ha di paura e, conseguentemente, su quello che possiamo aspettarci nella nuova avventura di Sebastian Castellanos. In questo secondo capitolo Jonas ha il compito di non far rimpiangere il maestro Shinji Mikami, già “padre” di Resident Evil e del primo The Evil Within, che questa volta svolge il ruolo di supervisore del progetto.
E proprio sul rapporto con Mikami si è soffermato il game director, con una dichiarazione tra il serio ed il faceto che indica la grande attenzione per i dettagli del celebre sviluppatore:
Quando ero molto più piccolo un mio amico mi fece vedere il film “L’Esorcista”, e per me era decisamente troppo presto per vedere un horror di quel tipo. Poi ho iniziato a giocare ai videogiochi, e sebbene i survival horror mi piacessero ricordo ancora la grande paura che accompagnava le mie partite a Silent Hill o a Resident Evil. Ora che sono adulto so che le paure non vanno evitate ma affrontate, anche se lavorare per Shinji Mikami continua ad essere qualcosa che mi spaventa davvero (ride)!
Interessante è anche la visione della paura nel mondo dell’intrattenimento, a partire dai film passando per i videogiochi:
Credo che il pubblico sia attratto dai film horror perché danno loro la possibilità di vivere situazioni pericolose senza correre rischi reali. Noi che lavoriamo ai videogiochi horror possiamo spingere al livello successivo questo rapporto pubblico-horror, permettendo ad un giocatore di vivere (anche se in modo indiretto) delle situazioni spaventose potendo avere un impatto sulle stesse con le sue azioni. Come se la persona si avvicinasse un po’ di più all’evento, rimanendone a distanza di sicurezza
The Evil Within 2 arriverà tra pochi giorni sul mercato, e la curiosità verso questo secondo capitolo verrà soddisfatta. Rimanete con noi per tutti gli aggiornamenti.
