Se pensate che Sea of Thieves sia l’esperienza piratesca definitiva e non vedete l’ora di mettergli le mani addosso, sappiate che Rare è d’accordo con voi. Beh, sarebbe un po’ arrogante da parte di uno sviluppatore affermare che il proprio è il miglior prodotto mai fatto, infatti Joe Neate, produttore esecutivo di Rare, si è limitato a paragonarlo ai suoi precedenti personali.
È la cosa migliore che abbiamo mai fatto. Sono in questa industria da 18 anni e questa è la migliore opportunità che abbia avuto, il gioco in cui abbia creduto più fermamente. Dove possiamo arrivare con questo progetto mi emoziona al solo pensiero: le cose da fare, i diversi modi di giocare, le diverse storie che i giocatori vivranno.
Neate ha anche affermato che Sea of Thieves non sarà un MMO, ma una “avventura condivisa”. Non saremo i proprietari assoluti del mondo, ma neanche verremo importunati da sciami di altri giocatori che vogliono la nostra pelle.
Non importa quante persone si trovano nel mondo condiviso, solo che ci sono e che li incontrerete. Ed è la frequenza di questi incontri che importa. Vorresti vedere un’altra nave due o tre volte all’ora, è a questo numero a cui stiamo puntando per la sessione perfetta.
Insomma, il mondo di Sea of Thieves non è una piccola città di un Western in cui non c’è abbastanza spazio per due persone, ma un enorme oceano che può dare asilo a tutti i lupi di mare che vorranno solcarne le onde. L’appuntamento con i sette mari dovrà aspettare fino al 2018, nel frattempo preparate le provviste e radunate la ciurma, portate con voi solo gli uomini più fidati: la tentazione dell’oro fa crollare le catene di comando in un attimo.
