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The Persistence – Anteprima PlayStation VR

VR, stealth e horror insieme, a braccetto con gli amici.

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Presentato ufficialmente a metà Marzo, The Persistence è un gioco stealth horror in sviluppo presso lo studio di Firesprite esclusivamente per PlayStation VR. Non c’è ancora una data di lancio fissata per il gioco e nemmeno un ipotetico periodo, essendo The Persistence in una fase precoce del suo sviluppo. Comunque sia, è stato già possibile mettere le mani sul concept del gioco e capire quali siano le caratteristiche che lo rendono stealth e horror al tempo stesso. Oltretutto, questo titolo è più sociale di quello che sembra e non si affida solamente al social screen, ma approfitta di altri dispositivi per portare gli amici del giocatore all’interno dell’azione: essi possono infatti brandire fino a quattro tablet per aiutare chi gioca o mettergli i bastoni tra le ruote, in base al livello di amicizia reale col soggetto.

Come sfondo narrativo, The Persistence vede il giocatore gettato nelle profondità del cosmo dopo un viaggio nell’iperspazio. Ambientato nel lontano 2521, era in cui l’umanità è riuscita a sviluppare tecnologie tali da consentire l’ampia esplorazione dell’universo, The Persistence si gioca all’interno di una nave spaziale. Lo scopo dell’equipaggio è condurre un esperimento scientifico, i cui risultati portano però a varie mutazioni genetiche nel personale, tanto da renderlo aggressivo come zombie e pronto a fare le feste a chi si avvicina. Il giocatore deve dunque esplorare la nave in vari livelli, tutti generati proceduralmente dal gioco, per trovare upgrade, oggetti, armi e capire come mettere in salvo la propria pelle.

Tanto per capire quanto sia facile perdersi nella mappa, piccola o grande che sia, il giocatore non può sapere dove si trova a meno che non trovi un locale con ologrammi che glielo riferiscano. Oppure, nel caso in cui si abbia una vita sociale attiva, possono essere gli amici ad aiutare il sopravvissuto. Comunque sia, The Persistence porta il giocatore in una realtà con un mood simile a Dead Space, non tanto per i nemici in giro per la nave, quanto per gli ambienti interni, curati dal punto di vista grafico e dotati di luci ambientali miste a ombre inquietanti.

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The Persistence è un gioco che può essere utilizzato in due modi. Se si gioca da soli si può vivere nel complesso l’esperienza stealth horror, basandosi dunque sulle proprie abilità innate di fantasma, fidandosi dell’intuito e cercando di non saltare ogni volta che un nemico riesce ad arrivare alle spalle. I mutanti, nonostante siano privi di evidente coscienza e senno, impiegano poco a comprendere la posizione del giocatore ed assalirlo. Combatterne uno, anche con l’arma iniziale, è davvero un gioco da ragazzi, eppure i problemi cominciano già nel momento in cui si hanno davanti due nemici: per questo è essenziale affrontarli uno alla volta o aggirarli completamente non appena visualizzati sullo schermo.

L’altra modalità di gioco è cooperativa, con gli amici che seguono il giocatore grazie all’ausilio di tablet, fino a quattro contemporaneamente. Guardando la mappa dall’alto è possibile sapere fin da subito quanta esplorazione sia necessaria, dove siano i nemici e soprattutto gli oggetti utili per sopravvivere. Per ogni azione vengono guadagnati o spesi punti in modo diverso. Gli amici possono dunque guidare il giocatore, evidenziare i mutanti, segnalare munizioni e medpack, disattivare le trappole sparse sul terreno e aprire diverse porte. Quest’ultima funzione è però controproducente, soprattutto se i propri amici sono sadici e giocherelloni: nonostante l’azione sia cooperativa, non mancano infatti i tiri mancini per rompere le uova nel paniere al giocatore, rendendo l’esperienza più divertente per chi ha il tablet in mano. Insomma, se la vostra compagnia è composta da potenziali infami, date sempre un certo peso ai loro suggerimenti.

In entrambi i casi, comunque, la persona che indossa PlayStation VR è al centro dell’esperienza. Nonostante abbia in mano il controller classico per PS4 e non un Aim Controller come per Farpoint, il movimento è possibile in tutte le direzioni, sia guardandosi attorno che utilizzando la levetta analogica destra per ruotare la visuale, liberamente o su angoli prefissati.

Vista la natura precoce della demo provata, The Persistence deve ancora migliorare dal punto di vista del contenuto sotto forma di armi, potenziamenti ed equipaggiamenti da sbloccare. Non è una connotazione negativa visto lo stadio di sviluppo in cui si trova il gioco, ma va fatta notare per avere uno spunto da cui partire. Le armi provate nella demo sono state poche: quella principale è a cortissimo raggio e richiede più colpi per mettere KO un nemico, mentre una secondaria, ovviamente da trovare durante l’esplorazione, permette di ammansire un mutante per un certo periodo di tempo.

La generazione procedurale dei livelli, limitata a otto stanze per la demo, segue un algoritmo forse troppo casuale per il posizionamento degli equipaggiamenti, soprattutto per quanto riguarda i medpack: durante la prova, nonostante l’ampia esplorazione, è stato impossibile trovarne uno, segno che a volte la casualità porta ad una troppo limitata presenza di determinati elementi nella mappa di gioco. Oltretutto, non è nemmeno detto che sia presente una stanza con tanto di ologrammi per capire la propria posizione. Nessun segno inoltre dei power-up, probabilmente da inserire nelle prossime build.

Impressioni dall’evento

Allo stato attuale, The Persistence sembra parecchio interessante per le sue potenzialità, anche se bisogna aspettare uno stadio più evoluto del gioco per comprenderlo appieno. Sfruttare PlayStation VR per veicolare un’esperienza stealth horror è tuttavia un ottimo modo per avvicinare i fan dell’orrore verso la periferica e i videogiochi in generale. Non è detto infatti che un amante del cinema legato alla paura sia interessato ai videogiochi su schermo, eppure la situazione cambia se si introduce l’elemento della realtà virtuale.

La presenza di una modalità cooperativa con spunti validi è inoltre un incentivo al gioco in compagnia di amici, prerogativa che sembra essere stata persa da altri titoli sul mercato.

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

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