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Project Scorpio

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Perché Microsoft ha deciso di realizzare Project Scorpio?

Ce lo racconta Mike Ybarra.

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Nonostante le notizie non provengano direttamente da Microsoft, lo speciale rilasciato da Digital Foundry ed Eurogamer.net ha tolto i veli sulle specifiche tecniche di Project Scorpio e su altre features della console, come ad esempio il modo in cui migliora la resa dei giochi di Xbox One ed Xbox 360. È stata anche l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con Mike Ybarra, vice presidente di Xbox e Windows gaming, il quale ha rivelato le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questa nuova console, a così poca distanza da quelle dell’attuale generazione.

Senza dubbio alla base di tutto c’è il mancato successo di Xbox One, dovuto principalmente ad alcune scelte iniziali che sono piaciute poco ai videogiocatori di tutto il mondo, e che sono costate care a Microsoft in termini di base installata. Dalla scorsa all’attuale generazione di console, le cose sono cambiate molto, in particolar modo per ciò che concerne il rapporto con gli sviluppatori. Se ricordate bene, ai tempi di Xbox 360 e PS3, quest’ultima era la bestia nera dei developers, i quali ogni volta si trovavano a scontrarsi con una piattaforma difficile da programmare, soprattutto rispetto ad Xbox 360, molto più simile ad un PC. Il risultato era che spesso e volentieri i giochi giravano meglio su Xbox 360, nonostante il supporto DVD rispetto al Blu-Ray, e nonostante le specifiche di PS3 sulla carta superiori.

Ebbene, con Xbox One e PS4 sapete bene come vanno le cose: giochi che girano a 900p contro i 1080p di PS4, e l’avvento di PS4 Pro che ha portato i 4K reali sulle nostre TV. Di sicuro Xbox One S ha risollevato un po’ il morale in casa Microsoft, i quali però sapevano già in partenza che non sarebbe stato sufficiente a recuperare il gap, e proprio per questo hanno iniziato a lavorare a Project Scorpio.

Il team si è guardato indietro, a quando c’era un ottimo rapporto tra noi e gli sviluppatori. Vogliamo che sulla console girino i migliori giochi, ed abbiamo strumenti, devkits ed altre frecce che faranno sì che il rapporto con gli sviluppatori torni come quello di una volta. Era questa una delle priorità nel momento in cui ci siamo approcciati alla realizzazione di Project Scorpio.

I developer quindi rappresentano uno degli obiettivi primari di Microsoft, che punta prima di tutto ad offrire loro una macchina su cui poter lavorare senza limiti, per poter poi offrire ai giocatori il meglio del meglio. Senza dubbio si tratta di un punto di vista più “oculato” e “maturo” rispetto a quello di voler trasformare una console da gioco in un centro multimediale da comandare attraverso il Kinect 2.0; il che ci fa pensare che MS abbia imparato dai propri errori.

Un’altra certezza è quella che non si tratta di una “nuova generazione”, ma come per PS4 Pro, di un “intermezzo” necessario per tenere al passo della tecnologia le console attuali. E nel fare questo, l’ispirazione è stata presa principalmente dal mercato degli smartphone.

I consumatori comprano smartphone più spesso di quanto abbiamo mai visto. Sono ormai abituati a non dover aspettare per poter avere il top della tecnologia nelle proprie mani. La stessa cosa è per il 4K: le tv 4K hanno rappresentato uno dei boom delle scorse festività, i consumatori si stanno tuffando in questa tecnologia, e pensare di restare ancorati 6-7 anni con una console che non la supporta, non è un discorso consono al business.

La tecnologia corre ormai più veloce di quanto ci aspettiamo, e seppur vorremmo che il ciclo di una console fosse il più longevo possibile, allo stesso tempo vorremmo avere la migliore tecnologia a disposizione, e ci lamentiamo se la nostra console non raggiunge certi livelli. È per questo che l’approccio dei produttori di hardware sta cambiando, in base a come cambia il mondo della tecnologia. Certo, si tratta anche di prendere dei rischi, ed è così che Ybarra alla domanda “Cosa significa introdurre una console con tale potenza nel mezzo di una generazione, sapendo che gli utenti la vorranno?”

È questa la grande cosa che stiamo facendo, il grande rischio che ci apprestiamo a correre. Stiamo cambiando le cose rispetto al passato, stiamo adottando un nuovo modello di business, dando agli utenti ciò che vogliono. Scorpio è per il consumatore premium, per quello che si aspetta di giocare la miglior versione possibile di quel gioco.

Di sicuro dopo queste dichiarazioni abbiamo le idee più chiare su Project Scorpio, sugli obiettivi di Microsoft e su come intende raggiungerli. Si tratterà di una console non per tutte le tasche, soprattutto calcolando che arriverà a cavallo tra una generazione e l’altra, magari poco dopo che avete investito su PS4 o Xbox One. Allo stesso tempo però, dalle caratteristiche tecniche si evince come possa “spingere” molto di più rispetto alle console attuali e quindi rappresentare un “must have” per coloro che vogliono il top della resa. Non si è fatto alcun cenno ai giochi, ma forse si è parlato di qualcosa di più importante relativamente ad essi, ossia del rendere prima di tutto la console accessibile agli sviluppatori, in modo da poterne sfruttare appieno le caratteristiche e quindi offrire ai videogiocatori i migliori giochi console sul mercato, almeno a livello tecnico. Certo si sa che se una console gira bene, vende bene, ed a quel punto iniziano anche ad arrivare le esclusive, le quali possono poi fare la vera differenza…

Per il momento è tutto riguardo questa “console war” di mezzo, senza dubbio tra un paio di mesi, in quel di Los Angeles ne sapremo di più, e probabilmente avremo l’occasione di mettere le mani su Project Scorpio, per raccontarvi se si tratta davvero della console più potente mai vista.


Fonte

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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