Gravel

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7.6

Niente male

Gravel – Anteprima GDC 2017

I nuovi motori ruggenti di casa Milestone

Gravel

San FranciscoGDC è un evento internazionale, uno di quelli dove migliaia di persone si incontrano per scoprire o mostrare i propri progetti, o dove camminando tra un booth e l’altro rischi di scovare i prossimi capolavori indie. È principalmente per questo che abbiamo deciso di volare a San Francisco, e forse è proprio per la voglia di scoprire qualcosa di nuovo che l’attenzione verso la zona riservata agli sviluppatori italiani è stata minore. Non che dall’Italia non vengano fuori novità, ma piuttosto perché nel corso delle varie fiere italiane, prima tra tutte la Games Week, abbiamo già avuto modo di conoscerli. Poi però succede che mentre stai girovagando tra gli stand, passi davanti a quello di Milestone e noti qualcosa di strano, qualcosa di nuovo, un cartellone con un nome in rosso su sfondo nero: Gravel. Così ci fermiamo e chiediamo lumi: Milestone si tuffa in altri generi? Magari un’avventura un po’ noir? Assolutamente no, ci fanno accomodare, ci mettono un joypad in mano e fanno partire la demo del suddetto gioco.

Seppur si tratti sempre di un gioco di guida, Gravel per certi versi rappresenta una rivoluzione da parte di Milestone. Prima di tutto perché con questo gioco si affida alla potenza dell’Unreal Engine 4, e poi perché pur rimanendo sempre nell’ambito delle corse, sta lavorando a qualcosa di nuovo, almeno per la casa di sviluppo italiana. Non appena inizia la nostra corsa, il titolo che subito ci viene in mente è Forza Horizon, ed è così che anche Milestone ci conferma che sì, il blockbuster Xbox è la fonte primaria di ispirazione ed il risultato che vogliono ottenere è quello di un gioco “simcade”, insomma, un po’ simulazione, un po’ arcade.

Continuiamo la nostra corsa sul circuito di Pacific Island nella modalità Wild Star, l’unica disponibile nella demo, che appunto ci metterà a gareggiare all’interno di circuiti, e non in un ambiente open-world. Corriamo su una spiaggia, per poi addentrarci nella giungla tra curve ed ostacoli naturali, in un circuito piuttosto lungo, contro altre 11 vetture. A proposito di veicoli, essendo il titolo puramente off-road, tra quelle disponibili nella demo figurano la BMW X3, una Subaru Impreza WRX Sti 2015, una Toyota Celica GTFour ed altre jeep di stazza maggiore, ma non sappiamo dirvi al momento quante saranno al momento del lancio. Quello che invece sappiamo già sono le discipline/modalità disponibili: Wild Rush, di cui già vi abbiamo parlato, Stadium Circuit, che accompagnerà il giocatore all’interno di arene dove compiere le peripezie più spericolate, Speed Cross, che prevede circuiti e competizioni reali in sfide in cui conta solo arrivare primi, ed infine Cross Country, con le sue ambientazioni open-world in cui correre seguendo i vari check-point. Il tutto farà parte di una modalità carriera, chiamata Offroad Masters, il cui obiettivo sarà quello di vincere quanti più eventi possibili, nelle varie discipline, per arrivare a sfidare il campione in carica ed aggiudicarsi il nuovo titolo.

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Dobbiamo dire che siamo rimasti stupiti quando ci è stato detto che Milestone ha iniziato a lavorare a Gravel da circa un paio di mesi, perché, come potete vedere dal trailer, a livello tecnico il risultato appare già notevole. Il framerate è già piuttosto stabile, tranne qualche incertezza nei momenti di ressa, e gli effetti di luce che si possono ammirare soprattutto nelle gare all’alba o al tramonto, sono davvero buoni. Possiamo dunque dire che l’apporto dell’Unreal Engine si nota subito, dal punto di vista grafico, ma anche da quello della fisica. Pad alla mano dobbiamo confermare come si tratti di un “simcade”, perché nonostante sia piuttosto semplice tenere a bada l’auto, bisogna comunque fare attenzione a dosare acceleratore e freno, e ad imboccare per bene le curve. Se abbiamo fatto un po’ più di fatica a padroneggiare le auto di grosso volume, con la Subaru Impreza l’esperienza è stata molto più appagante – e con qualche giro in più ne avremmo probabilmente preso la piena padronanza. Insomma, la strada (seppur sterrata), sembra essere quella buona, quella che può portare Milestone ad un altro livello e magari se pur non a competere proprio con il titolo da cui trae ispirazione, comunque ad offrire agli amanti delle corse, un nuovo brand da seguire.

Purtroppo non abbiamo potuto valutare la modalità open-world, fiore all’occhiello della serie Forza Horizon, così come altre piste o modalità, per cui un giudizio più concreto arriverà solo più avanti.  Il gioco è previsto per quest’estate, data che sembra piuttosto vicina considerando che lo sviluppo è iniziato da poco, ma allo stesso tempo se in due mesi sono riusciti ad ottenere questo risultato, crediamo ci sia il tempo necessario per mettere sul mercato un ottimo prodotto. Magari, se possiamo permetterci di dare un consiglio a Milestone, è quello di concentrarsi anche sull’intelligenza artificiale degli avversari, che aldilà dei tanti contenuti e dell’aspetto tecnico, è il tassello più importante per un gioco di corse: d’altronde nessuno si diverte a correre “da solo”.

Impressioni dalla GDC 17

Gravel segna un passo fondamentale per Milestone, l’utilizzo dell’Unreal Engine 4 può permettergli di tirare fuori un gioco di alto livello, senza compromessi dal punto di vista tecnico. La tipologia di gioco poi è appetibile a qualsiasi amante dei giochi di corsa, dagli arcade alle simulazioni, quindi se manterrà le promesse ed il tutto funzionerà nel migliore dei modi, state pur certi che sentirete spesso parlare di questo gioco. Ciò su cui abbiamo potuto mettere le mani è il frutto di soli due mesi di sviluppo, ne mancano ancora cinque o sei al rilascio su PS4, Xbox One e PC, crediamo possano essere sufficienti per spingere a fondo sull’acceleratore e tagliare il traguardo.

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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