Arriva il nuovo eroe di Overwatch: Orisa

Overwatch

Miglior gioco PC - GameSoul Awards 2016
PC PS4 Xbox One
Acquista Ora
9

Superbo

Arriva il nuovo eroe di Overwatch: Orisa

Un nuovo tank direttamente da Numbani

Arriva il nuovo eroe di Overwatch: Orisa

Dopo l’inizio della quarta stagione competitiva e l’implementazione di una patch correttiva, e in seguito ad alcune dichiarazioni in merito, è finalmente svelato il nuovo eroe di Overwatch: parliamo di Orisa, sesto tank ad aumentare il roster di personaggi dopo le precedenti Ana e Sombra. Si tratta di un robot “neonato” con un solo mese di vita, ed è stato progettato nonché assemblato a Numbani dall’undicenne Efi Oladele, una ragazzina brillante i cui eccellenti risultati nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale le sono valsi il conseguimento di una borsa di studio alla Adawe Foundation.

Supportata dai genitori e fermamente convinta che a Numbani servisse un protettore, Efi acquista uno smantellato OR15 (i poco longevi robot da difesa della città) e lo ripara, riconfigurandolo inoltre per installare al suo interno un nucleo di personalità progettato da lei stessa. Orisa, così è stato deciso di chiamarla, è ancora in una fase di ottimizzazione dei propri protocolli ma grazie alla sua intelligenza artificiale adattiva e alla volontà della creatrice di apportare le necessarie modifiche, ha dimostrato di poter essere utile a Numbani; finché Efi sarà al suo fianco, guidandola con l’ottimismo e il senso dell’onore e del dovere che la caratterizzano, l’incolumità dei cittadini sarà sempre la principale priorità di Orise.

In quanto tank, questo nuovo modello OR15 funge da punto di riferimento della squadra, difendendo i compagni in prima linea con una barriera protettiva. Può attaccare da lontano, fortificare le sue difese, lanciare cariche gravitoniche che rallentano e spostano i nemici, e posizionare un sovralimentatore per potenziare i danni inflitti dagli alleati. L’arma primaria è la Mitragliatrice a Fusione: automatica e dotata di normali proiettili, rallenta Orisa durante l’azione ma garantisce una lunga gittata, stando Jeff Kaplan probabilmente la più lunga fra i tank ora disponibili. Una buona portata e cadenza di fuoco, dunque, in grado di offrire un’offensiva costante grazie a un caricatore capiente; la sua modalità di fuoco alternativa, Mina Traente, ricorda la Ultra di Zarya e consiste nel lancio di una singola carica gravitonica a innesco comandato che rallenterà e attirerà a sé qualsiasi nemico nel raggio d’azione. Una Bomba Gravitonica in miniatura, se vogliamo, utilizzabile molto più spesso e perciò capace di ribaltare le sorti di uno scontro.

Proseguendo abbiamo Fortificazione, un’abilità utilissima e di semplice utilizzo che non solo rende Orisa più resistente ai danni ma la rende immune agli effetti di limitazione delle abilità e di movimento (pensate in questo senso alla Scarica Esplosiva di Pharah, con Fortificazione attiva non avrà alcun effetto su di lei). La Barriera Protettiva non è dissimile dallo scudo di Reinhardt o dalla barriera di Winston, solo un po’ più ridotta nelle dimensioni, ma a differenza di queste ultime può essere posizionata a discrezione del giocatore: davanti, dietro, ai lati oppure anche su un alleato – o su se stessa – per proteggerlo dagli attacchi. I danni assorbiti sono identici a quelli delle altre barriere ed è soggetta alle abilità in grado di attraversarla, come il fuoco alternativo di Symmetra; nel complesso è molto utile per la sua versatilità.

Infine, l’Ultra di Orisa, Sovralimentatore: sfruttando il dispositivo che ha sulla schiena, una volta che l’indicatore è carico, potrà staccarlo e posizionarlo sul terreno per incrementare i danni inflitti da tutti gli alleati coinvolti nell’area d’effetto. Per ogni pro c’è tuttavia un contro dietro l’angolo e in questo caso riguarda la possibilità per gli avversari di distruggere il Sovralimentatore: ciò significa ragionare su dove piazzarlo, così che sia quanto più fuori dalla linea di tiro nemica ma in grado di supportare i compagni.

Con l’aggiunta di Orisa, Jeff Kaplan ha voluto discutere in un video perché la scelta del nuovo personaggio sia ricaduta su un tank: analizzando la categoria, che comprende eroi come D.Va e Winston, dalla mobilità aperta e focalizzati a disturbare gli avversari, o Roadhog che invece si preoccupa di rimettere al loro posto avversari in posizioni difficili, il team ha infine isolato Reinhardt e cercato di capire cosa lo rendesse tanto diverso da tutti gli altri. Proprio per il suo essere un “anchor tank”, dunque una vera e propria ancora di salvezza attorno alla quale la squadra può ruotare e decidere la propria azione, gli sviluppatori si sono sentiti in dovere di offrire ai giocatori maggiori opzioni di scelta per un ruolo del genere, una nuova figura sulla quale costruire la strategia: da queste riflessioni è nata Orisa, con la speranza che al di là di un ruolo ritenuto necessario dal team possa costituire un nuovo centro su cui focalizzare la propria attenzione.

Senza contare poi il voler proporre un design accattivante per un personaggio femminile, capace di competere con l’estetica memorabile delle controparti maschili, ed il voler introdurre un eroe che non fosse necessariamente legato al passato della storia di Overwatch ma coerente con la storia, aprendo al contempo nuove vie alla fantasia degli sviluppatori. Detto questo, spetta a voi dare il parere finale.

Se volete sapere nel dettaglio le origini dietro alla nascita di Orisa, vi lasciamo qui sotto il video dedicato.


Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

Lost Password