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I viaggi dell'Enterprise secondo Justin Lin.

Star Trek Beyond – Recensione

I viaggi dell'Enterprise secondo Justin Lin.

Star Trek Beyond

Dopo il balzo di J.J. Abrams verso i lidi di Lucasfilm, i fan di Star Trek si sono chiesti più e più volte chi sarebbe stato degno di riprendere in mano la plancia dell’Enterprise per riportarla là dove nessuno è mai giunto prima. Viene fuori che Paramount scelse Justin Lin, regista noto per il suo lavoro con la serie Fast and Furious. Carichi di aspettative, ma consci dei limiti del grande schermo evidenziati dopo i due episodi del reboot, ci siamo seduti in poltrona pronti per essere teletrasportati ancora una volta nel colorato e affascinante universo di Star Trek.

Nonostante le premesse da sgommate ed esplosioni, Star Trek Beyond comincia presentando il più duro degli avversari del Capitano Kirk: la routine. Non i klingon o i romulani affliggono la mente di James Tiberius, ma la gabbia della ripetizione. Per sfuggire a questo trauma, i nostri eroi si butteranno a capofitto e senza riflettere in una nuova, pericolosa avventura. Il film ripassa e ci fa ripassare così i classici momenti trattati nella famosa serie, con parentesi divertenti ed un’alchimia particolare fra i componenti dell’equipaggio dell’Enterprise. Menzione particolare va all’accoppiata Spock/McCoy, che strappa più volte un sorriso anche nelle situazioni di tensione.

L’astronave parte quindi con una marcia tranquilla; niente inizio a scoppio per Justin Lin: tuttavia quello di Beyond è un andamento piacevole da seguire, nonostante la fantascienza sempre più strampalata e le soluzioni a giganteschi problemi che rasentano l’assurdo. Tutto, in questo film, ricalca un po’ gli episodi più amati delle prime serie di Star Trek, dalle armi improbabili e letali alla specie aliena misteriosa ma stranamente familiare. C’è anche la bella ragazza, la pallida Jaylah, interpretata da una Sofia Boutella in splendida forma, che non è la classica principessa da salvare ma una tenace ed astuta guerriera che aiuterà i nostri a portare a casa la pellaccia in ben più di un’occasione.

Star Trek Beyond

A sceneggiare l’intero baraccone è Simon Pegg, un dichiarato trekkie che ha trasformato Beyond in una specie di omaggio continuo a tutto ciò che la serie originale ha saputo dare ai suoi fan. Forse questa sensazione è un po’ esasperata, ma nel complesso questo episodio è in grado di soddisfare un po’ chiunque. Alcune novità sono diretti riconoscimenti alla serie ed ai suoi interpreti, come l’outing del personaggio di Hikaru Sulu (che ha però scontentato l’originale interprete, George Takei) ed un sentito addio a Leonard Nimoy, lo storico Spock recentemente scomparso; ad un occhio attento è chiaro che Beyond è stato scritto per essere una celebrazione di tutto ciò che Star Trek è stato, è ora e sarà in futuro, su questa nuova strada intrapresa dal reboot.

Un po’ sottotono il cattivo del film, Krall, interpretato dal talentuoso Idris Elba. Le ore di make up e la mascherona in silicone ci hanno impedito di godere un po’ di più del carisma di questo attore, il quale ci ha proposto un villain piuttosto standard e poco memorabile, con motivazioni forse condivisibili ma purtroppo non esplorate a sufficienza.

Il risultato è un personaggio un po’ piatto, ma che nel complesso funziona. Anche le scene d’azione sono ben calibrate e danno il meglio di sé in spericolate tamarrate al limite della credibilità, ma senza dubbio divertenti. Avremo forse preferito vedere un po’ più di Spock, ma siamo rimasti comunque soddisfatti dal cocktail frizzante di personaggi che Justin Lin e Simon Pegg hanno confezionato per noi.

Beyond è stato scritto per essere una celebrazione di tutto ciò che Star Trek è stato, è ora e sarà in futuro

Gli effetti speciali e le battaglie spaziali sono un’altra cosa piacevole del film. Le inquadrature e la CGI convincono, e la fotografia è credibile. Il film accelera, aumentando vertiginosamente la dose di azione in un ritmo crescente fino al finale, che a nostro avviso potrete amare o odiare: si tratta di una di quelle scelte praticamente obbligate ed inevitabili, data l’assurdità incredibile ma esplosiva degli ultimi minuti del film. La colonna sonora e l’adrenalina delle ultime scene non potranno che farvi sorridere, nel bene o nel male.

Star Trek Beyond è un viaggio particolare e divertente, che con le sue stranezze e le sue trovate poco credibili ha saputo convincere, rivelandosi un’avventura che vale la pena vivere, anche se non memorabile quanto quelle dei suoi predecessori.


Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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