The Collider 2 – Recensione

The Collider 2 – Recensione

Velocità estrema

Solitamente il titolo di un gioco ci fornisce qualche dettaglio utile sullo stesso, serve  a farci comprendere un minimo in cosa consista. Beh, per The Collider 2 la situazione è un po’ ambigua: se infatti guardiamo il trailer del gioco, capiremo quanto alla base dello stesso ci sia la velocità e quanto l’obiettivo primario sia andare il più veloce possibile. Ma è proprio per questo che il titolo fa riferimento alle “collisioni”. Ve lo assicuriamo: andrete così veloci che saranno più le volte in cui vi schianterete, che quelle in cui giungerete al traguardo. Poi non dite che non vi abbiamo avvertiti…

 The Collider 2

Piattaforma: PC

Genere: Arcade

Sviluppatore: Shortbreak Studios

Publisher: TechlandGames

Giocatori: 1

Online: Classifica

Lingua: Completamente in inglese

Seguito di The Collider, titolo uscito nel 2014 con praticamente lo stesso concept alla base, va ad aggiungere un contesto più definito rispetto alle astrattezze del gioco originale. E possiamo dire senza dubbio che il contesto funzioni: dalla musica di sottofondo (purtroppo un tema costante, seppur ben realizzato), all’aspetto grafico, passando per le astronavi, il primo impatto ci ricorda da vicino Star Wars e quasi ci sembra di entrare in uno dei cunicoli della Morte Nera, ogni volta che iniziamo un nuovo livello. Al di fuori di questo però, c’è il nulla. Non che serva altro, eh, la velocità e con esso l’immediatezza la si ritrova a partire dai menù e troviamo l’assenza di qualsivoglia trama, una scelta azzeccata. Sei settori, ognuno dei quali con una decina di livelli (incluso un boss finale), sei navicelle, acquistabili solo dopo aver sbloccato una nuova sezione ed infine, due modalità. Questi sono a conti fatti i contenuti di The Collider 2, e nonostante sembrino pochi, possiamo assicurarvi che nulla è lasciato al caso e che l’insieme degli elementi, delle varianti e degli upgrade fanno sì che la “strada” verso la velocità massima sia lunga e tortuosa.

Ma in cosa consiste il gioco? Semplice (si fa per dire): piloterete una navicella spaziale all’interno di una serie di tunnel, irti di ostacoli e con diversi obiettivi. Il primo e più comune è quello di raggiungere la fine del tunnel entro la scadenza del tempo limite. Gli altri due consistono nel raccogliere il numero richiesto di sfere o nel distruggere i blocchi richiesti (la navicella sparerà automaticamente, dovrete solo mettervi in traiettoria degli obiettivi), in entrambi i casi, raggiungendo la fine del tunnel. In effetti la sfida più ardua sarà proprio quella: raggiungere l’uscita senza schiantarsi, cercando di centrare l’obiettivo (soprattutto nella sfida a tempo), non sarà affatto semplice, soprattutto all’inizio. Nonostante già di base la velocità sia elevata, così come l’abilità richiesta per schivare gli ostacoli (quasi sempre in movimento), a complicare ed a rendere più avvincente il tutto ci sono le monete da raccogliere per poter acquistare e potenziare le navicelle, e soprattutto, c’è l’unico comando a nostra disposizione: il boost.

Non sarà affatto semplice, soprattutto all’inizio

Premendo sul tasto boost, la navicella accelererà in maniera inverosimile, rendendo ancor più difficile raggiungere la fine del tunnel. Ci sono però due elementi che condizioneranno in maniera sostanziale le nostre “corse”, ed uno di questi riguarda proprio il boost. Primo: non potremo premere sull’acceleratore troppo a lungo, perché rischieremo di far saltare in aria motore e navicella, con tanto di scritta “mission failed”. Spingendo al massimo sul boost, ci sarà una barra che indicherà il suo limite, ma visto il contesto, dubitiamo che qualcuno abbia modo tenerla d’occhio. Proprio per questo, quando la barra raggiungerà il limite, la navicella inizierà a sobbalzare ed un indicatore acustico a “bippare”. Non solo, quando si arriva a questo punto c’è ancora un margine minimo entro cui spingere: quando però toccheremo il culmine estremo, il bip si farà più insistente ed a quel punto converrà lasciare il boost e fare in modo che il motore si raffreddi, prima di tornare a spingere. Ve lo anticipiamo: vista la natura del gioco, se volete vincere, vi ritroverete spessissimo a correre con l’astronave traballante ed un bip più o meno perenne.

Gli unici momenti in cui “rallenterete”, saranno quelli in cui entrerà in gioco l’altro elemento di cui parlavamo: i danni. Come detto, potrete schiantarvi, e state ben certi che lo farete spessissimo. Se vi schianterete su uno degli ostacoli, finirete in uno stato d’allerta durante il quale la navicella si auto-riparerà (mentre se lo farete sulle pareti del tunnel non avrete alcuna speranza): s quel punto converrà rallentare (onde evitare di “collidere” con un altro ostacolo e dire addio alla missione) almeno finché la voce robotica che vi tiene informati sullo status della navicella e della missione, non vi dirà che la navicella è di nuovo a posto. Le varie navicelle si distinguono fondamentalmente proprio per questi due elementi: durata del boost (prima che scoppi il motore) e velocità di autoriparazione. Le stesse saranno upgradabili in tal senso, grazie alle monete raccolte e guadagnate superando i vari livelli, ma ognuna solo entro un certo limite, che la rende più o meno costosa delle altre.

Con le monete “in game” potremo anche upgradare gli ultimi elementi/variabili che vanno ad arricchire e velocizzare il gioco: i power-up. Tolti il moltiplicatore (2X) e la calamita (che attira a sé le monete nelle vicinanze), i due power-up più importanti sono il “refrigeratore” (che vi permettere di boostare senza surriscaldare il motore) e lo scudo (con il quale potrete permettervi di schiantarvi sugli ostacoli senza subire danni). Tutti questi power up hanno una durata, ma pagando in monete, potrete aumentarla in modo permanente.

Forse potete immaginare cosa possa voler dire unire tutti questi elementi: velocità estrema, adrenalina ed immancabili schianti… Quello di cui non potete rendervi conto leggendo questa recensione, è quanto sia estrema la velocità che riuscirete a raggiungere voi dopo decine di immancabili schianti. Eccoci quindi al dunque, a raccontarvi se tutti questi elementi funzionano e come è stata la nostra esperienza.

Abbiamo giocato a The Collider 2 su un 24″, purtroppo fermo a 60hz. Nonostante questo, nelle fasi di gioco la sensazione di velocità restituita è stata elevatissima, senza mai subire il minimo rallentamento. Naturalmente se tra le 3 visuali (lontano, ravvicinata, interna) sceglierete quella interna, l’impatto sarà ancora maggiore. Abbiamo iniziato a giocare con un pad Xbox 360 e dobbiamo dire che dopo aver preso le dovute misure, siamo rimasti soddisfatti delle nostre prestazioni e ci sembrava di essere padroni del mezzo. Certo, utilizzavamo il boost solo in caso di necessità (quando ad esempio ci trovavamo davanti a porte che si chiudevano), e reputavamo quasi inutile il power-up di raffreddamento. In questo modo siamo riusciti a superare agevolmente il primo settore, seppure non con il massimo delle “onorificenze”, ad uccidere il primo boss ed iniziare a potenziare la navicella.

Dopodiché lo abbiamo lasciato per una giornata circa e quando siamo tornati ai comandi, nonostante ci aspettassimo di doverci ri-abituare alla velocità e a tutto il resto, i risultati sono stati a dir poco disastrosi. Continui schianti, non solo sugli ostacoli, ma anche sulle pareti del tunnel, al punto da domandarci se avessimo giocato allo stesso gioco, se avessimo inavvertitamente cambiato qualche impostazione, o se si trattasse solo di mancanza di concentrazione da parte nostra. Il nostro giudizio a quel punto era cambiato, in negativo, quella curva di apprendimento iniziale che ci era sembrata accessibile, era diventata snervante. Così c’è stata la svolta: abbiamo provato ad abbandonare il joypad, in favore del mouse. Inutile dirvi che la vita ci è cambiata radicalmente: niente più paura di spingere sul boost, anzi, abbiamo iniziato a benedire i power-up che ci permettevano di spingere al massimo, oltre i nostri limiti.

Entrerete in un loop in cui saranno i vostri riflessi a guidare la navicella

Una volta presa davvero confidenza con i controlli, con il mezzo e con i vari tunnel, entrerete in un loop in cui saranno i vostri riflessi a guidare la navicella. Non avrete tempo per pensare, e basterà anche la minima distrazione per mandare in frantumi navicella e sogni di gloria. Certo, capiamo anche che non si tratta di un gioco per tutti, proprio per via della sua estrema velocità, della necessità di concentrazione, ed anche a causa della possibile “mancanza” di stimoli nell’andare avanti. Ci rendiamo conto che il contesto minimale e la poca varietà delle missioni possano non rappresentare un valido motivo per sforzarsi a padroneggiare il gioco ed andare avanti. Tuttavia crediamo che la forza di The Collider 2 stia proprio nella sua semplicità apparente. Sì, avete letto bene: apparente.

Se infatti è un dato di fatto che i contenuti siano piuttosto scarsi e poco vari, una cosa meno tangibile e di cui non tutti potrebbero rendersi conto, è la capacità degli sviluppatori di mettere insieme i giusti elementi per far “funzionare” il tutto. Le monete, il boost e la navicella che si surriscalda, la necessità di spingere al massimo senza limitarsi ad arrivare alla fine, i power-up e la loro durata, la dinamica degli ostacoli, e molto altro ancora, non sono stati messi lì per caso. È l’insieme di questi azzeccatissimi elementi che rende affascinante e divertente l’esperienza di gioco, che rende la curva di apprendimento ostica ma allo stesso tempo fattibile, e che spinge ad andare avanti per migliorarsi piuttosto che ad arrendersi perché il gioco è concepito male.

Ripetiamo che non tutti potrebbero vivere l’esperienza in questo modo e non per tutti potrebbe essere sufficiente tale insieme, per divertirsi. Ma se come noi vi farete prendere dalla sfida, non mollerete The Collider 2 fino a che non avrete sbloccato tutto e guadagnato tre stelle in ogni livello. E magari, di tanto in tanto, vi farete anche un giro per cercare qualche nuovo sfidante nella leaderboard online settimanale, giusto per il gusto di vedere il vostro nome nella top 10.

In conclusione…

Partendo da un’idea piuttosto semplice e grazie ad una serie di elementi ben congegnati e messi insieme ancora meglio, The Collider 2 riesce a divertire e soprattutto a spingere oltre i propri limiti, coloro che riusciranno a carpirne l’essenza. Andare a velocità folli in tunnel pieni di ostacoli ed uscirne illesi, non sarà merito della vostra capacità di pilota, bensì dei vostri sottovalutati riflessi. E quando vi troverete a sfrecciare a velocità inaudite senza nemmeno rendervi conto di quello che state facendo(o di come ce la state facendo), con gli occhi che quasi vi lacrimano perché evitate di batter ciglio, superare quel dannato livello o ancor meglio, quel dannato record nella top 10 sarà una soddisfazione che non dimenticherete facilmente.

I pochi contenuti e la loro scarsa varietà potrebbero non renderlo appetibile a tutti, ma coloro che verranno catturati dall’ostico ma comunque accessibile gameplay, lo giocheranno fino in fondo.

Se quello che avete letto o visto in qualche modo vi attrae, date pure una chance a The Collider 2 (che costa poco meno di 10 euro su Steam) e difficilmente ne resterete delusi. Se invece quello che cercate da un videogioco è altro, statene alla larga, perché la curva di apprendimento o le poche motivazioni, potrebbero farvi abbandonare la navicella dopo l’ennesimo schianto.

Voto: 8/10

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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