The Walking Dead: Michonne – Episode 1 – In Too Deep – Recensione

The Walking Dead: Michonne – Episode 1 – In Too Deep – Recensione

Nel profondo di Michonne

Non vorrei sembrare nostalgico, ma sembra quasi ieri che in tv approdava la prima stagione della serie diThe Walking Dead, mentre in fumetteria la serie originale a fumetti continuava ad uscire raccogliendo sempre più fan. E non sembra nemmeno che siano passati la bellezza di tre anni dall’uscita della prima trasposizione videoludica fatta da Telltale Games, la prima stagione, in cui abbiamo conosciuto Lee e Clementine. Ai tempi tra l’altro eravamo nel pieno della vita delle console di vecchia generazione, e la casa californiana non era ancora così tanto sotto le luci dei riflettori.

Nel corso di questi tre anni però, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e dopo cinque serie dedicate ad altri brand famosi, le produzioni di queste avventure grafiche seriali hanno subito di certo dei grossi miglioramenti rispetto alle prime uscite. Quello che è certo, è che l’attività di Telltale Games pare non avere mai fine, ed infatti, oltre alla miniserie dedicata a Michonne appena cominciata, abbiamo già interessanti notizie per quel che riguarda le prossime uscite. Ma in attesa di novità al riguardo, passiamo a dare una bella occhiata a In Too Deep, il primo dei tre episodi di cui è composto il nuovo spin-off di The Walking Dead.


ATTENZIONE: il seguente articolo contiene degli spoiler.


 

The Walking Dead: Michonne – Episode 1 – In Too Deep

Piattaforma: PC, Mac, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox One, Xbox 360, iOS, Android

Genere: Avventura grafica

Sviluppatore: Telltale Games

Publisher: Telltale Games

Giocatori: 1

Online: Assente

Lingua: Completamente in inglese

Versione Testata: PS4

Chi conosce le avventure seriali della Telltale, sa perfettamente a cosa va incontro. Il lato narrativo del titolo è indubbiamente quello più importante fra tutti, ed In Too Deep non fa sicuramente eccezione. Si vede fin da subito infatti che più una mera traversata tra corpi putrefatti a cui consegnare un meritato riposo: quello di Michonne sarà un viaggio interiore volto a far comprenderne il passato e gli eventi che l’hanno portata a diventare il personaggio misterioso che abbiamo potuto ammirare sia nella serie tv che nei fumetti. Ed è proprio a questi ultimi che si rifà la protagonista di questo nuovo titolo, e lo comprendiamo dal fatto che nelle sue allucinazioni si possono scorgere due figure con i volti oscurati, che altri non sono che le sue due figlie (nella serie televisiva Michonne invece ha un solo figlio maschio).

Non scenderemo troppo in dettaglio su quanto potrete vedere in questo primo episodio, in primis perché immaginiamo che essendo dei fan di The Walking Dead o dei giochi della Telltale, preferiate di gran lunga scoprire le cose in prima persona, e poi perché ad essere sinceri, la durata della puntata non è così estesa da concedere troppi spoiler. Infatti, contrariamente alla durata media di un episodio delle passate stagioni, che si attestano all’incirca sulle due ore, questo primo incontro con Michonne ne dura solo poco più di una.

Più una mera traversata tra corpi putrefatti a cui consegnare un meritato riposo, quello di Michonne sarà un viaggio interiore volto a far comprendere il suo passato

È piuttosto palese quindi che quello che abbiamo davanti sembra essere a tutti gli effetti un episodio di preparazione, ma è anche vero però che essendo la serie composta soltanto da tre episodi, molto probabilmente non ci sarà tantissimo tempo per completare come si deve tutte le fasi di un classico arco narrativo. D’altro canto, c’è pure da dire (ancora) che la protagonista stavolta non ha bisogno di presentazioni, perché al contrario delle prime due stagioni di TWD ed anche rispetto ad altri spin-off di brand simili, si vestiranno i panni di uno dei protagonisti “famosi” della controparte originale (fumetto e serie tv in questo caso), che fino ad ora avevamo potuto ammirare solo come “comparse” all’interno delle rispettive storie (Glen sempre in The Walking Dead, o i vari main charactes di Game of Thrones come la regina Cersei, Jon Snow etc.). Una novità in pratica, potremmo azzardare, che sfortunatamente però non muta in alcun modo il resto del solito scenario, che rimane identico a quello che sempre abbiamo visto (ed a tratti apprezzato) in questo genere di avventure.

Questo primo “assaggio” di The Walking Dead: Michonne comunque, viaggia principalmente su due ritmi differenti, distinti in due fasi della puntata: una prima fase molto veloce, dedicata principalmente all’azione ed agli incontri ravvicinati con esseri poco senzienti ma molto putrefatti, ed una seconda fase decisamente più lenta (forse anche un tantino troppo), in cui non potremo fare altro che scegliere le nostre risposte, i nostri dialoghi, e con essi il nostro destino.

Analizzando l’episodio al livello delle meccaniche, ci sono un paio di cose che saltano subito all’occhio. Lo scheletro principale fatto di trama, scelte da fare e quick time event è chiaramente sempre lì, e nessuno pare avere intenzione di smuoverlo, ma come capita ogni tanto, viene fatto quel passettino in più che non guasta, aggiunge nuove possibilità, e spiana la strada magari per qualcosa che un domani potremmo vedere sviluppato meglio. Stiamo parlando dei “nuovi” quick time event, che ora non solo hanno una nuova estetica, risultando più “visibili”, ma introducono quelle che in altri stili di gioco possono essere definite “combo”.

In un momento particolare del gioco infatti, non vi sarà chiesto di premere soltanto il solito singolo tasto per effettuare l’azione, bensì una serie, veloce e tutta indicata a schermo. Oltre ad essere una piccola novità rispetto ai soliti standard di casa Telltale, secondo il nostro pensiero, questa cosa lascia spazio ad implementazioni future da non sottovalutare, come per esempio diversi livelli di difficoltà, o anche la possibilità di usare azioni alternative durante le sequenze di combattimento. Ovviamente non è la novità o la feature della vita, si tratta di poca roba alla fine, soprattutto se teniamo conto che la formula principale del gioco è rimasta invariata da anni, senza mai discostarsi dal gameplay e dalle idee principali.

La maggiore pulizia estetica si sposa alla perfezione con il cel-shading

Oltre all’aspetto grafico dei QTE, c’è da dire che si nota qualche differenza anche nell’aspetto estetico “globale” del titolo, che nonostante i soliti problemi attribuibili al motore, risulta essere a vista più nitido e pulito rispetto alle più recenti produzioni (vedi Game of Thrones o Tales From The Borderlands). Questa ulteriore pulizia si sposa alla perfezione con la confermata scelta dell’uso della tecnica cel-shading per lo stile grafico, che in questo modo riesce a risaltare e ad essere più d’impatto.

Migliorano inoltre anche le transizioni, che finalmente danno una soluzione alle vecchie problematiche legate ai rallentamenti o ai freeze tra le scene. Sembrano infatti ormai passati i tempi in cui tra una scena e l’altra ci si poteva prendere tranquillamente una pausa caffè in attesa della scomparsa dell’immotivato schermo nero. In quel campo infatti ora tutto sembra filare liscio, ed a parte solo alcuni piccoli cali di frame, il problema sembra essere (con i dovuti gesti apotropaici) definitivamente risolto.
Per i poco avvezzi alla lingua di Shakespeare infine, ricordiamo che il titolo è localizzato totalmente in lingua inglese, e visto le passate esperienze, non crediamo ci sono speranze per vedere una futura traduzione all’orizzonte.

In conclusione…

Siamo combattuti. Se da un lato le piccole migliorie che questo primo episodio della miniserie ci ha mostrato ci hanno rallegrato e riempito di speranza, la durata e le solite piccole imperfezioni invece ci hanno fatto rimettere i piedi per terra. La qualità della trama dobbiamo ammettere che non brilla proprio per originalità, anche perché sia le due stagioni precedenti, che altri titoli di simili contenuti ci hanno già da tempo fatto capire quanto l’umanità sia il peggior pericolo per sé stessa in caso di emergenza (zombie).

Controllare un personaggio che già conosciamo (ed amiamo) è sicuramente un incentivo nel lasciarsi trasportare dal gioco, ma questo non sempre basta a sopperire ad altre mancanze all’interno del titolo.
Notevoli gli sforzi profusi ed i risultati ottenuti dagli sviluppatori nel risolvere alcune problematiche tecniche che da un bel po’ affliggevano i vari episodi dei passati spin-off, ed anche se alcune ancora persistono, non gli si può negare un plauso per quanto è stato fatto.

I fan della misteriosa Michonne avranno probabilmente già premuto il tastino “Compra” sullo store, ma prima di consigliare l’acquisto ad occhi chiusi della nuova serie targata Telltale a tutti gli altri, consentiteci di suggerirvi di valutare meglio l’acquisto del pacchetto dopo l’uscita dei prossimi episodi, nella speranza che quelli mancanti riescano a far risalire un pochino il livello generale.

Voto: 6,5/10

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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