Pokémon Super Mystery Dungeon – Recensione

Pokémon Super Mystery Dungeon – Recensione

La vita di un Pokémon è più difficile del previsto.

Questi giorni, insieme all’anno intero, sono molto importanti per il nome dei Pokémon, poiché la loro storia compie ben 20 anni, un traguardo invidiabile che fa anche capire al sottoscritto quanto tempo sia passato dalla prima volta che ha scelto Squirtle come Pokémon iniziale. Manco a farlo apposta, 20 anni dopo è arrivatoSuper Mystery Dungeon a ripropormi lo stesso Pokémon dopo un veloce test analitico. Coincidenze? Io non credo.

Ciò che è certo è però il livello di fama che i Pokémon hanno raggiunto, facendo innamorare varie generazioni di ex-poppanti ed arrivando addirittura ad avere uno spot pubblicitario personale durante il 50esimo Super Bowl. Se questa non è la coronazione di un incredibile successo, riesce difficile capire cosa sia.

L’evoluzione dei giochi basati sui Pokémon ha permesso di uscire dallo standard del 1996, con la classica storia dell’allenatore che deve completare il Pokédex e battere innumerevoli volta la Lega Pokémon. Con Super Mystery Dungeon, ultimo capitolo di una serie già affermata, si continua un percorso parallelo, dove il protagonista non è più l’umano di turno, ma un vero Pokémon, che deve capire il perché della sua trasformazione e come funzioni effettivamente il mondo di queste creature tascabili, ancora una volta in estremo pericolo.

Pokémon Super Mystery Dungeon

Piattaforma: Nintendo 3DS

Genere: Roguelike RPG

Sviluppatore: Spike Chunsoft

Publisher: Nintendo

Giocatori: 1

Online: Solo per scambio dati

Lingua: Completamente in Italiano

Versione Testata: Nintendo 3DS

Il punto chiave dei giochi Pokémon, ovvero quello di possedere tutte le specie e farle combattere fino alla morte in interminabili lotte, è leggermente diverso in Super Mystery Dungeon, poiché ora il protagonista è a tutti gli effetti un Pokémon, accuratamente scelto dal gioco stesso dopo che avremo risposto ad un semplice test analitico. Ovviamente è anche possibile modificare la scelta nel caso in cui si venga identificati in un Bulbasaur(perdonate la discriminazione), ma è buona norma non remare contro i canoni dell’algoritmo, studiato apposta per questo. Anche la nostra compagna di viaggio sarà decisa dal gioco in questo modo, sempre basandosi sulle nostre preferenze in fatto di amici. Comunque sia, la squadra che avremo a disposizione sarà fissa solo per l’inizio della trama principale, poiché più avanti e dopo la sua conclusione potremo utilizzare tutti i Pokémon visti finora nei vari giochi, comprese le forme alternative di alcuni e le loro Megaevoluzioni.

Un gioco quindi completo dal punto di vista enciclopedico, che racchiude in un solo titolo tutti i Pokémon e permette al giocatore di utilizzarli in qualsiasi momento nei dungeon generati in modo casuale. È quasi impossibile addentrarsi per due volte nello stesso dungeon, dato che il computer ne crea uno nuovo ogni volta che si salgono o scendono le scale. Anche i vari oggetti presenti nei numerosi piani di un dungeon sono casuali e spesso ad uso singolo o temporaneo, fattore che va ad aumentare la difficoltà e a plasmare il concetto più importante e pesante del gioco, ovvero la strategia.

Non si tratta infatti del solito gioco Pokémon, dove basta premere pochi tasti per progredire nella storia e sorpassare qualsiasi momento di difficoltà. Nei dungeon è arduo progredire se non si assumono certe tattiche di “sopravvivenza”, sia dal punto di vista offensivo che da quello difensivo. Una parte significativa è svolta dagli oggetti utilizzabili, accumulati nell’inventario e dall’azione estremamente varia e specifica.

Un gioco completo dal punto di vista enciclopedico, che racchiude in un solo titolo tutti i Pokémon.

Super Mystery Dungeon è indubbiamente un titolo più difficile della media, sempre basandosi su tutti gli altri giochi Pokémon, ma anche sugli altri capitoli della serie. L’azione è sempre stata turn-based, ma qua non si parla solo delle mosse da usare, analoghe a quelle dei giochi classici, bensì anche del movimento, poiché ogni nostra mossa corrisponde ad una dei Pokémon nemici, mai immobili e sempre pronti a prenderci alle spalle. Oltre a tenere controllati i PP delle nostre mosse, un altro fattore va sempre tenuto sott’occhio: l’esplorazione della mappa contribuisce a creare fame nel nostro Pokémon, cosa che ci costringerà a consumare certi oggetti o a mangiare le mele sparse per il dungeon; nel caso in cui non si possa mettere nulla in pancia, la salute comincerà a scendere pericolosamente.

Essere costretti a pensare ad ogni movimento potrebbe risultare troppo difficile per alcune persone, specialmente per i bambini che prenderanno in mano il gioco. La storia è infatti molto infantile, basata spesso su gag e comportamenti improntati all’educazione e all’illustrazione di come comportarsi moralmente bene nella vita: questo va tuttavia a scontrarsi con una costruzione molto articolata del gameplay, che va padroneggiato lentamente per capire tutte le sue sfumature. Il gioco è comunque ben costruito per insegnare al giocatore tutti gli aspetti del combattimento e della strategia, dall’utilizzo delle mosse alla sincronia con i compagni, dall’accumulo di oggetti al loro utilizzo nel caso scompaiano all’uscita dal dungeon. La curva di apprendimento non si ferma infatti ai primi dungeon, ma continua per qualche ora di gioco fino a lasciare poi il giocatore libero di mettere in mostra le nozioni apprese.

Nonostante sia relativamente facile essere sconfitti in un dungeon, soprattutto se si incontrano più di 2 Pokémoncontemporaneamente, il gioco permette di rimediare ai propri errori grazie all’Isola Pelipper, un luogo dove si può scegliere una squadra di Pokémon estranei e mandarla poi ad aiutare quello principale. Una tale occasione va sempre presa senza pensarci due volte, poiché le alternative sono ricominciare dall’ultimo salvataggio oppure uscire dal dungeon perdendo ogni singolo oggetto dell’inventario. Altrimenti, se ci sono amici che possiedono il gioco e una connessione Internet, sono loro stessi che possono correrci in aiuto e permetterci di riprendere il viaggio esattamente dove eravamo caduti.

Per evitare situazioni come queste bisogna avere anche un ottimo senso di organizzazione per l’uso degli strumenti, purtroppo collocati in un inventario molto ridotto e che non ci lascia collezionare certi oggetti in vasta quantità. Contrariamente a quanto visto nei giochi classici di Pokémon, molti strumenti occupano un posto singolo nell’inventario, anche se sono uguali: ciò rende necessario capire cosa portarsi appresso nell’avventura e cosa lasciare nella chest della città. Il sistema è dunque piuttosto limitato, poiché spesso si entra in un dungeon con l’inventario già pieno. In questo modo sarà difficile raccogliere i Litos da posizionare nei Cerchi deiPokémon, indispensabili per avere boost temporanei che scompariranno a fine missione.

Un’esperienza molto più approfondita del solito, dove i mostriciattoli non sono semplici automi da catturare e scambiare, ma hanno anche una certa personalità.

Per quanto la storia sia interessante, soprattutto dopo i primi 3 boss principali, il suo funzionamento viene però intaccato dalla gestione dei dialoghi e delle cutscene: essendo spesso infantili e ripetitive, sarebbe stato meglio dare la possibilità di saltarle dopo la prima visualizzazione, specialmente nel caso in cui si continui a fallire un combattimento finale coi boss del dungeon. Oltretutto, alcuni combattimenti risultano molto sbilanciati, con il computer che è in grado di distruggere il nostro lavoro in pochi secondi: alcuni Pokémon nemici sono infatti dotati di mosse estremamente potenti, ben oltre il concetto OP (overpowered ndr), e contribuiranno a far crescere la frustrazione nel caso di continui fallimenti. Da un certo punto di vista è proprio un ritorno al passato di Pokémon R/B/G, dove si arrivava sempre e comunque alla Lega Pokémon finale con una squadra molto più debole rispetto a quella dei Super Quattro. Insomma, Super Mystery Dungeon sarà anche un gioco per pubblico giovane, ma punisce severamente ogni errore del giocatore.

Anche gli stati dei Pokémon sono decisamente più scoraggianti del solito: nei vecchi RPG erano soprattutto quelli permanenti a causare maggiori problemi (come paralisi, scottatura e avvelenamento), ma in Super Mystery Dungeon sono confusione e sonno che decidono una lotta. Essere confusi è la peggiore situazione possibile, poiché si è in balia del nemico e quasi certamente i propri attacchi non andranno a segno: avendo 8 direzioni in cui colpire, la probabilità che l’attacco sia rivolto verso il nemico è molto bassa. Come se non fosse abbastanza, lo stato di confusione (come quello di sonno) dura parecchi turni, scongiurando spesso ogni chance di vittoria.

Abbandonando però il lato puramente tecnico, qualche parola va spesa anche per quello artistico, che offre una grafica sensazionale per un gioco Pokémon su Nintendo 3DS. Per gli amanti del 3D c’è la possibilità di giocare tutto il gioco attivando l’opzione della propria console: non esiste infatti un singolo secondo di Super Mystery Dungeon in cui le immagini ritornino in 2D. Questo, oltre all’ottima ricreazione di tutti i Pokémon, offre ai giocatori un’esperienza molto più approfondita del solito, dove i mostriciattoli non sono semplici automi da catturare e scambiare, ma hanno anche una certa personalità, con comportamenti allineati alla loro natura. VedremoPokémon Drago e Lotta fare i gradassi nei dungeon, oppure piccole pesti come Pancham e Shelmet essere innocui bulli durante il nostro percorso.

In conclusione…

La narrazione di Super Mystery Dungeon lo renderà anche un gioco indirizzato verso un pubblico più o meno giovane, ma riesce a catturare l’attenzione, anche dei giocatori più navigati, specialmente per la complessità del suo gameplay. Le meccaniche di gioco sono infatti molto approfondite e lasciano al giocatore la completa libertà di pensare i propri movimenti, capire quali mosse usare e soprattutto come coordinarsi coi propri compagni.

Da questo punto di vista si possono incontrare due tipi di giocatori: quelli che si annoieranno facilmente e quelli che prenderanno in mano le redini del gioco, non arrendendosi di fronte alle difficoltà che i dungeon vi riserveranno. Ogni dungeon è infatti quasi un nuovo inizio, dove è necessario radunare oggetti preziosi per la buona riuscita della missione, a prescindere da quelli già posseduti. Oltre a questo, il fatto che questi dungeon siano praticamente infiniti e diano la possibilità di essere giocati con qualsiasiPokémon dopo la storia rende Super Mystery Dungeon un gioco estremamente longevo, in grado di dare sempre nuove sfide a chi ha il coraggio e la tempra di volerle portare a termine.

A frenare ulteriormente gli scettici ci sono però alcune scelte discutibili sul funzionamento dell’inventario e sulla gestione dei dialoghi, spesso troppo lunghi e dispersivi. Tuttavia, Super Mystery Dungeon resta un gioco estremamente godibile ed una valida alternativa per chi vuole provare un gioco Pokémon in una chiave leggermente diversa dal solito.

Voto: 7,5/10

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

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