Final Fantasy Explorers – Recensione

Final Fantasy Explorers – Recensione

Gli hunting game sono ormai un genere a sé: Monster Hunter ha fatto scuola, e il pubblico non ha più timore nel lanciarsi in esperienze ostiche che premiano le abilità del giocatore e, soprattutto, la sua perseveranza. Final Fantasy Explorers, ad una prima occhiata, sembra volersi inserire prepotentemente nell’imponente mercato creato da Capcom.

Ad una occhiata più attenta però, ci troviamo di fronte sì ad un titolo incentrato su istanze di “caccia” ma con un taglio tutto particolare, influenzato da quello che è l’immaginario della serie Square Enix. Perché competere con il Re, quando puoi offrire qualcosa di differente, pur sulle stesse basi? Probabilmente è stata questa la filosofia dietro lo sviluppo di Explorers: scoprite con noi perché.

 Final Fantasy Explorers

Piattaforma: 3DS

Genere: Action-RPG

Sviluppatore: Square Enix

Publisher: Square Enix

Giocatori: 1-4

Online: 1-4

Lingua: Completamente in inglese

Versione Testata: Nintendo 3DS

 

La trama di questo genere di esperienze è sempre stata un elemento di secondaria importanza: a chi vuoi che freghi del motivo per cui uccidi centinaia e centinaia di creature? Esperienza e, più importante, equipaggiamento. Le ragioni sembrano ricollegarsi ai Cristalli, e alle avventure degli “esploratori” della città di Libertas, avamposto umano della terra di Amostra. Libertas funziona come il più classico degli hub, con personaggi non giocanti con cui interagire e tutta una serie di opzioni che verranno rese disponibili mano a mano che proseguiremo nell’avventura.

Proprio quest’ultima, a differenza di altri esponenti del genere, è una delle caratteristiche meno riuscite dell’intera esperienza: se da un lato siamo di fronte alle stesse meccaniche di crafting e raccolta dei materiali di un Monster Hunter a caso (seppur con una difficoltà tutt’altro che ostica), Final Fantasy Explorers offre una selezione di missioni che solamente in pochissime occasioni sono riuscite ad impensierirci. Questo non perché fossimo equipaggiati di tutto punto o essenzialmente “pro”, ma perché il livello di difficoltà del titolo è tarato spaventosamente verso il basso. La sfida vera e propria (più o meno) la si avrà a campagna terminata (circa 20-25 ore) con le missioni avanzate, ma nulla che un gruppo ben equipaggiato non possa superare.

Libertas funziona come il più classico degli hub, con personaggi non giocanti con cui interagire e tutta una serie di opzioni che verranno rese disponibili mano a mano che proseguiremo nell’avventura

Ma com’è, “console alla mano” il gameplay di Explorers? Siamo di fronte essenzialmente ad una versione semplificata di un qualsiasi hunting game degli ultimi anni: con Y si eseguono attacchi normali e, tramite shortcut impostati dal giocatore sui tasti dorsali, è possibili attivare abilità magiche a seconda della propria classe di appartenenza. Questo perché, come ogni Final Fantasy che si rispetti, le classi (Black Mage, White Mage, Dragoon, Knight etc. per un totale di 24) sono un aspetto fondamentale, e potremo cambiarle in qualsiasi momento in città per rivedere le nostre strategie o cambiare il nostro stile di gioco.

In questo senso, come avete potuto leggere, anche il combat system si presenta come una versione piuttosto carente di altre esperienze simili, bilanciata solamente da una meccanica di AP (punti azione) che andranno dosati per eseguire abilità e, inspiegabilmente, per correre. Abbiamo quindi una completa personalizzazione delle abilità (anche tramite il Crystal Surge, che permette di effettuare attacchi speciali) e dell’equipaggiamento, che però resta sempre un po’ fine a se stesso, vista la imbarazzante intelligenza artificiale dei nemici normali e i non così complessi boss, spesso pericolosi solo per il monte danno che infliggono più che per una complessità dei pattern di attacco.

Final Fantasy Explorers si pone quindi a cavallo tra un hunting game per neofiti e un’esperienza trasversale per un fan di Final Fantasy, ma non riesce ad eccellere in nessuno di questi aspetti, risultando il più delle volte ripetitivo e poco soddisfacente.

A salvare un quadro non proprio esaltante ci pensano alcune meccaniche piuttosto interessanti e, soprattutto, una componente online funzionale e ben strutturata, seppur con qualche ingenuità di troppo. Proseguendo nella campagna principale sbloccheremo infatti la possibilità di droppare dai nemici il loro cristallo, permettendoci dicreare in laboratorio dei mostri mansueti che ci accompagneranno in battaglia. Un surrogato dei Felyne insomma, per ovviare all’eventuale mancanza di compagni reali, ma che fallisce nel momento in cui l’intelligenza artificiale si dimostra tutt’altro che capace. Altro discorso invece per gli equipaggiamenti dedicati ai personaggi storici della saga, che ci permetteranno di impersonarli e di avere statistiche piuttosto elevate.

Final Fantasy Explorers si pone quindi a cavallo tra un hunting game per neofiti e un’esperienza trasversale per un fan di Final Fantasy

Insomma, volete mettere il piacere di scorrazzare per Amostra nei panni di Sephiroth? A conti fatti, c’è ben poco per cui esaltarsi in Explorers: il titolo Square Enix non fa che scimmiottare idee altrui, e quando prova a dire qualcosa di diverso si perde in un’esecuzione discutibile e piuttosto blanda, sotto molti punti di vista. 

Fortunatamente, la componente multigiocatore (sia locale che online) permette da un lato di avere una sfida decisamente più impegnativa rispetto al normale, visto che il gioco scala la difficoltà a seconda del numero di partecipanti, ed il piacere di essere assistiti da giocatori reali, che fortunatamente non sono gestiti dall’insulsa intelligenza artificiale. Il funzionamento è molto semplice, e permette in qualsiasi momento di entrare in una stanza, creata da qualcuno, o di crearne una noi stessi.

Il tutto sempre a Libertas, che può ospitare un massimo di 4 giocatori che potranno unire i loro sforzi (se soddisfatti alcuni requisiti) nella progressione delle missioni o semplicemente nella raccolta di materiali. Ciò che non manca per fortuna a Explorers è un’infrastruttura online solida, che solo in alcuni frangenti ha mostrato il fianco a lag e rallentamenti di sorta, senza però mai cadere nella terribile disgrazia della disconnessione. L’unica nota stonata è ravvisabile nell’interazione con gli altri giocatori, totalmente priva di una chat “libera” e limitata a 5 slot di preset con cui farci capire. Una soluzione antiquata e che purtroppo stona in generale con l’esperienza che un gioco cooperativo meriterebbe.

Ciò che non manca per fortuna a Explorers è un’infrastruttura online solida

Tutt’altro che memorabile è anche l’impianto tecnico, che fa sfoggio di risoluzioni imbarazzanti e di una generale complessità grafica piuttosto sotto la media, anche per una console poco performante come il 3DS. Le ambientazioni di Amostra appaiono spoglie, poco dettagliate e prive di una generale complessità che ha fatto la fortuna delle intricate e memorabili lande della serie Monster Hunter.

I modelli dei personaggi e dei mostri (tranne per gli eidolon) appaiono privi di particolari dettagli, quasi fossero artefatti di un’epoca ormai remota della grafica 3D. Non a caso, l’effetto 3D della console Nintendo è stato completamente rimosso, a voler dimostrare il poco convincente sforzo di Square Enix sotto questo aspetto.Discorso che, a ben vedere, possiamo estendere all’accompagnamento sonoro: pur sfruttando gli iconici brani della serie, la mancanza di una generale varietà di brani peserà sul giocatore, spesso tramortito dai loop sonori di cui il gioco fa spesso uso.

In conclusione…

Final Fantasy Explorers è un titolo “strano”: pur pescando a piene mani dalle meccaniche ben note e rodate degli hunting game, e impreziosendole con alcune interessanti idee legate alla serie Final Fantasy,non riesce a staccarsi di dosso un’esecuzione tutt’altro che memorabile.

Graficamente spoglio, e quasi anonimo da giocare, il titolo Square Enix non ha fatto breccia nel nostro cuore nonostante le buone premesse, e alcune idee interessanti legate alla creazione di mostri e all’uso speciale dei personaggi storici della saga. A rialzare parzialmente il titolo ci pensa una buona componente multigiocatore, ed una generale seppur marginale sensazione di appagamento e divertimento quando si gioca insieme ad altri giocatori. Senza questo elemento, Final Fantasy Explorers sarebbe un titolo mediocre e poco altro. Ritenta Square Enix, sarai più fortunata (si spera).

Voto: 7/10

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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