StarCraft II: Legacy of the Void – Recensione

StarCraft II: Legacy of the Void – Recensione

Quando ci si trova di fronte ad una serie videoludica che negli anni ha saputo non soltanto ritagliarsi un proprio spazio all’interno di un mercato, come quello dei giochi strategici, fortemente popolato da appassionati con elevate aspettative, ma ha avuto il merito di diventare presto uno dei principali esponenti del genere, riuscendo nella titanica impresa di migliorarsi anno dopo anno.

Ora che finalmente è possibile confrontarsi con StarCraft II: Legacy of the Void, si ha dunque la sensazione che il viaggio sia giunto al termine e, questa volta è proprio il caso di dirlo, più di un segnale sembra indirizzare la serie verso un finale ancor più epico, a fronte dei tanti contenuti di qualità e delle novità che gli sviluppatori hanno voluto fortemente implementare per cercare di rendere l’esperienza videoludica ancor più coinvolgente sotto ogni punto di vista. Il compito, bisogna dirlo, non era certo facile eppure il risultato va oltre le più rosee aspettative.

StarCraft II: Legacy of the Void

Piattaforma: PC

Genere: Strategico

Sviluppatore: Blizzard Entertainment

Publisher: Activision Blizzard

Giocatori: 1 – 4

Online: Modalità multigiocatore supportata

Lingua: Completamente in Italiano

Per quanto riguarda il gioco in sé, è importante sottolineare subito che Legacy of the Void è da considerarsi come strettamente correlato ai titoli che l’hanno preceduto, ma si tratta però di una versione stand alone. Questo si traduce con la possibilità di poter giocare sia alla campagna che alla modalità online senza la necessità di possedere uno dei precedenti episodi della serie e pertanto, anche per coloro che proprio in concomitanza con questo episodio volessero avvicinarsi all’articolato universo di StarCraft, il gioco si rivela più che mai adatto a raggiungere questo obiettivo senza quei vincoli di esperienza che in certi frangenti possono andare a limitare il divertimento di un titolo più che mai radicato con il passato. Non resta dunque che l’imbarazzo della scelta, visto che come da tradizione anche questa volta sarà possibile scegliere tra l’edizione standard (disponibile sia su DVD che in versione digitale), oppure investire nella Collector’s Edition piuttosto che nella Digital Deluxe, in base alle vostre preferenze e, soprattutto, risorse economiche. Va precisato che le versioni “pompate” del gioco consentono di poter disporre di numerosi extra quali ad esempio contenuti personalizzati da sfoggiare all’interno del proprio profilo giocatore, fino ad arrivare alla classica soundtrack con l’aggiunta di art book e “making of”, se proprio non vi volete perdere nulla della straordinaria atmosfera di contorno del gioco.

Alla guida della razza Protoss la trama si svilupperà con numerosi colpi di scena, impreziosita da missioni sempre più coinvolgenti

Tornando a parlare della struttura portante di questo episodio, questa volta il focus è orientato sulla razza dei Protoss, che diventa quindi protagonista delle vicende che potrete seguire all’interno della campagna per giocatore singolo. Avrete modo di seguire da vicino la storia di Artanis, che i più attenti appassionati della serie riconosceranno subito come uno dei principali e più carismatici personaggi presenti in StarCraft, essendo non soltanto un alto templare e comandante militare, ma uno dei massimi esponenti della razza Protoss. Impegnato a riconquistare il pianeta Aiur ed al tempo stesso a debellare Amon, che da sempre rappresenta un grande pericolo per l’intero universo, il compito del nostro alter ego virtuale non sarà affatto semplice. Già da questa premessa, come potrete immaginare, numerose vicende parallelo andranno a svilupparsi in maniera davvero interessante, con puntuali colpi di scena nell’evolversi della vicenda che contribuiranno ad arricchire il divertimento, missione dopo missione. Una volta avviato il gioco, il Concilio di Guerra rappresenterà per voi una sorta di centro di controllo da cui potrete selezionare quali unità andare a rilasciare sul campo di battaglia, mentre invece il Nucleo Solare consentirà di poter beneficiare di alcuni bonus da utilizzare nei momenti di maggior necessità, all’interno di una missione. Non mancano ovviamente le personalizzazioni, così come il crescente aumento di potenza che si renderà disponibile attraverso unità sempre più efficaci, come da tradizione.

Per quanto riguarda la meccanica di gioco, invariata in quella che ne rappresenta gli elementi nevralgici, abbiamo riscontrato un netto incremento per quel che riguarda il ventaglio di possibilità e situazioni all’interno delle missioni, a beneficio di una varietà davvero eccellente. Rispetto ai precedenti capitoli, vi è stato infatti un ampliamento pari a due nuove soluzioni per ogni fazione. I Protoss ora possono contare sulle Adepte, decisamente utili per studiare possibilità di spostamento per attacchi a sorpresa per via del particolare sistema di teletrasporto di cui dispongono, oltre che del Disgregatore, davvero eccellente in quanto unità di supporto molto efficace all’interno di un’area ben definita o nel momento in cui sarà possibile attaccare delle unità molto compatte per schieramento.

I Terran, d’altra parte, possono disporre del Cyclone, che attuando una sorta di attacco ciclico risulta particolarmente adatto contro unità di limitata mobilità o piccoli gruppi di nemici. Il Liberatore, invece, rappresenta un valido supporto difensivo sia contro le unità aeree e sia contro attacchi terrestri, una volta configurato il sistema di aggancio. Infine, ma non certo per importanza, non possiamo non citare le unità rese disponibili per la razzaZerg. Il Laceratore va a colmare una lacuna in precedenza abbastanza importante, con un sistema di attacco in grado di rappresentare una buona copertura per le unità alleate, mentre la Criptolisca è davvero eccellente, in quanto consente di controllare delle ampie zone di mappa per via del danno derivante dagli attacchi rilasciati. Si tratta dell’evoluzione dell’Idralisca, ed utilizzandola mentre è sottoterra rappresenta un forte schermo difensivo contro le unità nemiche che cercheranno di avanzare rapidamente.

L’introduzione di sei nuove unità garantisce nuove possibilità durante le missioni e rende l’esito degli scontri meno prevedibile

L’introduzione di queste sei nuove unità potrebbe apparire marginale in relazione a delle dinamiche di gioco ormai ampiamente collaudate e per certi versi statiche, ma in realtà è proprio nel differente approccio strategico che Legacy of the Void compie un nuovo passo in avanti verso la perfezione. Le scelte compiute dagli sviluppatori, per quanto siano di reale e concreta utilità nel momento in cui andrete a confrontarvi contro altri avversari umani, non appaiono come delle introduzioni destinate semplicemente ad ampliare la struttura del gioco, ma come decisioni attuate per rispondere alle esigenze degli appassionati. In linea con uno sviluppo che non intendeva soltanto colpire dal punto di vista tecnico, ma ascoltare le esigenze di quanti avevano espresso dubbi o perplessità circa alcune soluzioni adottate in passato, per completare una missione con successo non soltanto sarà necessario conoscere le unità a propria disposizione e guidarle al meglio contro il nemico, ma anche saper leggere con attenzione tutti quei cambiamenti che fanno parte del ritmo di uno scontro, in cui anche una situazione di apparente calma potrebbe presto diventare pericolosa se sottovalutata al momento di lanciare un attacco o predisporre un’adeguata contromisura difensiva. Da questo punto di vista, fermo restando che alcune sfumature appariranno ben evidenti a chi conosce la serie da anni, non si può non constatare un ottimo bilanciamento tecnico, elemento davvero importante per uno strategico, che lo rende perfettamente approcciabile anche da parte di chi è abituato con giochi molto più orientati all’azione pura. Insomma, un crescendo di intensità che si ripercuote anche sul divertimento, in modo più che positivo.

Come abbiamo descritto, il principale elemento che contraddistingue questo episodio rispetto ai precedenti può essere identificato proprio nella diversa gestione delle azioni da svolgere, siano attività di battaglia o relative alle risorse da raccogliere, in relazione allo scorrere del tempo. In passato infatti la fase di costruzione di un’unità e il conseguente tempo di rilascio sul campo era superiore, portando dunque ad un ritmo inferiore per quel che riguarda il generale svolgimento di una missione. Aver adottato una scelta all’apparenza rischiosa, privilegiando dunque dei carichi meno importanti in quanto tempi di attesa, aumenta le possibilità di poter disporre di un numero sempre maggiore di unità controllabili e poter così spostare armate di tutto rispetto in breve tempo. Tutto ciò, considerando anche la cura con cui gli scenari di gioco sono stati realizzati, incrementa notevolmente il senso epico di una battaglia. Chiunque voglia approfondire o migliorare le proprie abilità strategiche non può non tener conto di un’altra interessante novità, identificabile nella modalità che consente di poter partecipare a dei torneiautomatizzati. Queste occasioni di confronto con altri avversari rappresentano davvero un’ottima possibilità di prendere confidenza con le varie unità a disposizione e testando al meglio le proprie capacità in modo da attuare quanto sperimentato all’interno della campagna.

Il divertimento che deriva da un ritmo di gioco reso maggiormente dinamico appare impreziosito dalle tante novità introdotte

Non meno interessante la modalità Arconte, che consente di giocare suddividendo i compiti con un secondo giocatore, dividendo così le attività militari da quelle di pura economia di risorse. Altrettanto divertenti risultano tutte le nuove missioni dedicate alla modalità cooperativa, in cui una volta definiti alcuni parametri relativi alle razze sarà possibile affrontare degli scontri gestendo unità ben differenti in termini di unità controllabili e abilità supplementari. Il tutto con la possibilità d’incrementare le possibilità a disposizione di ogni comandante scelto a inizio partita. Da un punto di vista tecnico il gioco si presenta splendidamente, soprattutto se potete disporre di un sistema in grado di supportare al meglio il comparto grafico di Legacy of the Void. La storia è supportata da filmati di qualità che periodicamente andranno a raccontare nuovi retroscena e da una colonna sonora davvero avvincente, scelte stilistiche coerenti con gli attuali standard del mercato ed in linea con una produzione che non tradisce le attese, ma anzi in qualche modo rivoluzione la propria natura per offrire novità degne di nota e ben riuscite, che non mancheranno di riscuotere ampio consento tra gli appassionati vecchi e nuovi. Tutto si riassume in un gioco che non presenta una curva di apprendimento tale da risultare difficile da gestire per i nuovi utenti, ma allo stesso tempo appare solido come non mai per i più esigenti estimatori della serie, che non potranno non riconoscerne il valore.

In conclusione…

Cosa aggiungere a quanto non sia ancora stato detto nelle righe precedenti? StarCraft II: Legacy of the Void non delude minimamente le attese e si conferma come un titolo di alto spessore videoludico ed a tratti davvero vicino alla perfezione per meccanica di gioco e divertimento espresso. Il lavoro di Blizzard Entertainment ha consentito alla serie di raggiungere un livello ormai epico confermando ancora una volta, semmai ve ne fosse stato bisogno, il valore di questo grandioso titolo strategico, arricchito da sfumature in grado di renderlo se possibile ancora più appagante per gli amanti del genere in questione. Come sempre in questi casi, l’acquisto è particolarmente consigliato a chi predilige la strategia in tempo reale, grazie anche ad una campagna che sorprende per quantità e qualità.

Per tutti coloro che invece volessero avvicinarsi alla serie, considerando che si tratta di un’espansione autonoma e perfettamente giocabile a sé stante l’acquisto è altrettanto consigliato, seppur con marginali riserve legate prevalentemente alle vostre esperienze videoludiche personali. Nel complesso e sotto ogni punto di vista, ci si trova di fronte ad uno di quei titoli con cui trascorrere le fredde serate invernali e non soltanto, da avere assolutamente soprattutto se disponete di un sistema in grado di farlo girare con le migliori impostazioni grafiche, tali da rendere il livello di dettaglio davvero eccezionale sotto ogni punto di vista.

Voto: 9/10

Dentro ad un videogioco viviamo esperienze reali, in cui abbiamo accesso a molte sensazioni: possiamo quasi credere che esistano per davvero, perché l'universo del gioco non è nient'altro che la nostra realtà mentre la viviamo. Non importa che rappresenti l'esperienza di cinque minuti o di un'ora intera. Ma se potessimo svegliarci dentro un videogioco cosa sceglieremmo? E se potessimo manipolarlo e interagire con esso? Le possibilità diventerebbero infinite, come infinite sono le storie che attraverso i videogiochi possiamo vivere.

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