Song of Pan – Anteprima GamesWeek 2015

Song of Pan – Anteprima GamesWeek 2015

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MilanoUn uragano spazza via l’intero gregge di Zeus, il padre degli dei. Ma nonostante i suoi poteri, il pigro e fedifrago (Pollon docet) padrone dell’Olimpo preferisce affidare l’impresa ad un giovane fauno, come punizione aggiuntiva per l’invidia del suo talento, del quale è stato privato. È su queste basi che poggia l’esperienza di Song of Pan, titolo mobile (ma c’è anche la versione Steam in lavorazione) del team Balzo, un platform semplice, colorato ed intelligente, che vede il giocatore impegnato nel recupero, in poco meno di 40 livelli, di ogni pecorella presente sullo schermo.

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All’inizio sembrerà tutto molto facile: il protagonista dovrà infatti attirarle in una capanna posizionata alla fine di ogni quadro sfruttando il potere ammaliante della musica, ma per poterlo sfruttare, dovrà raccogliere delle note che gli garantiranno, ma solo per una manciata di secondi, il suono e un campo di attrazione circolare entro il quale “catturare” le bestiole, le quali dovranno essere perennemente seguite per sincerarsi del raggiungimento dell’obiettivo.

Quando però ci si mettono di mezzo piattaforme sempre più ardue da raggiungere, e blocchi da spostare per aiutarsi con il salto, il tutto mentre si dovrà monitorare le pecore che sul più bello si piazzeranno (loro malgrado) sul blocco, impedendone il movimento con il loro peso, l’astuzia diventa l’arma principale (oltre che la fonte di divertimento primaria) nelle mani del giocatore, che dovrà trovare il modo di condurle alla capanna senza perdersele per strada.

Fiamme, lupi affamati e ogni tipo di insidie, vi complicheranno ulteriormente la vita, costringendovi ad evitare determinate sezioni, a dover pianificare ogni singola mossa per poter salvare tutto il gregge, in livelli via via più arzigogolati, ma sempre coloratissimi ed originali, che richiamano l’antica Grecia e le icone dei miti dell’Olimpo. Ma non ci sono solo le pecore da ritrovare, insieme al talento del povero fauno: gli dei sembrano infatti avere dei piani ben precisi per lui…

 

Abbiamo gli occhi puntati sul team Balzo, senza alcun dubbio

 

Abbiamo provato il gioco con varie tipologie di controllo, e tra un primo impatto un po’ scomodo (in quanto, per saltare, era necessario tenere premuto il touchscreen con entrambe le mani, risultando molto complicato effettuare salti dove era richiesta precisione, soprattutto dopo un errore), e un ben più godibile virtual pad, è stato il controller della nuova Apple TV a dimostrarsi più che perfetto per un’esperienza del genere, tra il touchpad e il salto affidato alla pressione dello stesso.

Un concept allo stesso tempo semplice e geniale, un background narrativo pregevole e fin troppo articolato per un titolo di natura mobile, e un comparto grafico di prim’ordine fanno davvero ben sperare per questo Song of Pan, che con i suoi fondali dallo stile unico, le splendide musiche e il gameplay immediato ma non per questo privo di profondità. Abbiamo gli occhi puntati sul team Balzo, senza alcun dubbio.

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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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