Armello – Recensione

Armello – Recensione

 

Kickstarter è una vera e propria fucina di talenti e di titoli che, per un motivo o per un altro, non vedrebbero mai la luce se non per fortunate coincidenze astrali. League of Geeks è riuscita, con sapienza e classe, a dare vita grazie al supporto dei suoi backer ad un titolo unico, che unisce la complessità dei giochi da tavolo a svariati elementi presi di peso da GDR e giochi di carte collezionabili. Un minestrone apparentemente (poi mica tanto) complesso, che nel corso del tempo si è evoluto ed è arrivato anche su PS4, grazie ad alcuni finanziamenti del governo australiano, che hanno permesso al piccolo di team di migliorare quanto di buono avevano fatto fin’ora. Vediamo quindi come si è comportato Armello alla “prova del 9”!

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Come da tradizione, non c’è gioco da tavolo che non si contraddistingua per una moltitudine di regole che vanno a comporre uno sfaccettato quadro di cui il giocatore dovrà tenere a mente ogni piccolo particolare, al fine di riuscire a sbrogliare la matassa e, conseguentemente, divertirsi. Il prologo di Armello è quindi un elemento fondamentale dell’esperienza, preffiggendosi l’arduo compito di introdurre regole e strutture al giocatore. L’incipit è molto semplice, e vede coinvolti una moltitudine di clan animali, ognuno con il suo ruolo all’interno del mondo di Armello, in pericolo a causa dell’avvento della Putrefazione. Una forza oscura che ha infettato anche il Leone, Re di Armello, che ha quindi iniziato a comportarsi in modo folle e scellerato, mettendo in pericolo il regno ed i suoi animaleschi abitanti. L’obiettivo è sempre uno, prendere il posto del Re in qualsiasi modo possibile e riportare quindi il regno nella giusta direzione. Il prologo ci fa quindi prendere confidenza con le meccaniche di gioco, e con i 4 eroi principali, ognuno dallo stile di gioco differente e dagli approcci strategici tutti da scoprire. Armello è infatti un gioco complesso, facile da seguire ma estremamente difficile da padroneggiare al meglio, ed è quindi importante entrare nell’ottica che ogni eroe richiede strategie differenti, che richiederanno molteplici fallimenti prima di poter essere attuate al meglio nei 18 turni che scandiscono ogni partita, e che segnano la disfatta “automatica” del Re, distrutto dalla putrefazione.

Nonostante il prologo porti con sé delle semplici ma accattivanti premesse narrative, il tutto si perde semplicemente nel nulla, relegando allo stesso il mero ruolo di tutorial. Un peccato perché tra character design e direzione artistica il mondo di Armello ha un fascino incredibile. Come vedremo, gli sviluppatori hanno scelto di focalizzare la loro attenzione tutta sul tabellone e sulle sue regole. Una scelta che, nonostante tutto, ha i suoi pro: siamo infatti di fronte ad un titolo complesso, ma che dà moltissime soddisfazioni. Il tabellone è strutturato a caselle, ed ogni personaggio avrà determinati PA, Punti Azione, da spendere per muoversi su di essa. Il tabellone viene generato casualmente ad ogni partita, ma presenta degli elementi ricorrenti che vanno a creare le molteplici variabili effettuabili per avere la meglio in questa lotta di potere: montagne, dove la difesa del personaggio aumenterà, boschi, che alla notte renderanno invisibile il personaggio nella casella e così via. Le opzioni concesse al giocatore sono così tante che anche dopo tante partite si avrà la sensazione di non avere proprio tutto sotto controllo. Al di là delle caselle e delle loro possibilità, il compito sarà sempre quello di conquistare il trono, e per farlo è assolutamente fondamentale elaborare una strategia che danneggi gli altri 3 eroi sul tabellone. Si potranno sfruttare penalità o le creature del tabellone (Flagelli e Guardie Reali) per mettere in difficoltà gli avversari ed approfittarne per attuare la nostra strategia. Se abbiamo scelto Thane il lupo, ad esempio, sarà meglio pensare ad una strategia offensiva viste le sue caratteristiche, e quindi puntare all’assassinio del Re, piuttosto che percorrere la via politica di Amber, del Clan dei Conigli, perfetta per quel tipo di approccio. Il tutto andrà ponderato seguendo le caratteristiche di ognuno: Combattimento, che determina la quantità di dadi lanciati negli scontri; Ingegno, che indica la quantità di carte oggetto ed equipaggiamento trasportabili; Corpo, il numero di punti vita disponibili; e Spirito, l’abilità nel manipolare lo Wyld, una sorta di aura presente nel mondo di Armello.

Come è possibile constatare, la profondità e l’estrema stratificazione delle regole di gioco possono essere traumatiche al primo impatto e non solo, e richiederanno una certa attitudine per essere assimilate appieno e con una certa efficacia. In questo senso Armello dà molte soddisfazioni, ma non è un titolo per tutti. L’opera prima di League of Geeks sa infatti essere anche frustrante, affidando spesso alcuni elementi alla dea bendata, la Fortuna, che più di una volta potrebbe rovesciare gli esiti di uno scontro o dell’intera partita senza che voi possiate battere ciglio. Le missioni, piccole quest automatiche che è possibile affrontare nei villaggi e che vi permetteranno di ottenere ricompense e Prestigio, sono tutte basate sulla fortuna, e poco importa delle vostre caratteristiche: se il gioco ha deciso di farvi apparire un temibile flagello sulla casella, state certi che lo farà.

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Un regno fatto di animali organizzati in clan non può che suscitare in noi reminescenze legate a fiabe o a film di animazione che hanno accompagnato la nostra crescita: grandi classici che prendono vita in Armello con un’eleganza ed uno stile incredibile. Sebbene sempre semplice e non ricchissimo di dettagli, il tabellone prende vita con colori sgargianti e fiabeschi, e il character design degli animali, insieme alla pulita interfaccia utente, rendono Armello un vero e proprio piacere per gli occhi. Il titolo è stato anche localizzato in italiano, e vista la moltitudine di testi da prendere in considerazione è senza dubbio un bene, con un piccolo ma significativo problema: i testi a schermo hanno una dimensione minuscola, e sono estremamente difficili da leggere soprattutto in alcune parti dell’HUD. In alcuni momenti questa mancanza andrà a minare la godibilità generale dell’esperienza, e ci auguriamo che in un futuro prossimo League of Geeks possa porre rimedio all’errore. Menzione speciale per la modalità multigiocatore, vero e proprio cardine dell’esperienza: Armello dà infatti il meglio di sé proprio in questo frangente, permettendo di condividere un tabellone con altri 3 giocatori e dando vita a lotte di potere piuttosto avvincenti. A patto che ne siate in grado, sia chiaro.

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Armello è un titolo complesso, aspetto che andrà ponderato con attenzione per capire se il titolo League of Geeks possa essere di vostro interesse. Ma è proprio in questo aspetto che dà il meglio di sé, permettendo di imbastire tabelloni sempre diversi ed elaborare di volta in volta strategie, approcci e ruoli differenti. Una volta padroneggiato, o quantomeno capito il suo funzionamento, Armello sarà un passatempo più che soddisfacente, vista anche la possibilità di cimentarsi in sfide online con altri 3 giocatori. Inutile dire che qui Armello mette davvero alla prova il vostro ingegno e la vostra attitudine strategica, vista la mancanza di un’intelligenza artificiale che per forza di cose segue determinati pattern. Messa da parte la frustrazione di determinati momenti e assimilate bene le regole, vi sentirete come una delle tante casate di Game of Thrones: fieri manipolatori pronti a tutto per conquistare il trono di spade o, come in questo caso, per fare fuori il Leone di turno. Non si tratta di un Lannister, ma la soddisfazione è la stessa, ve lo assicuriamo.

Voto: 7.5/10

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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