Act of Aggression – Recensione

Act of Aggression – Recensione

In questi tempi, la situazione geopolitica mondiale non è di certo rosea e come se non fosse già abbastanza una realtà colma di guerre e crisi economiche, ecco che dal panorama dei wargames emerge Act of Aggression, ennesimo capitolo dello strategico in tempo reale sviluppato dai francesi di Eugen. In pieno stile RTS della vecchia scuola, Act of Aggression è l’erede degli Act of War e dei Wargame sviluppati in passato dagli stessi ragazzi parigini e strizza come sempre l’occhio ai grandi strategici del calibro di Command & Conquer.
Non si può di certo dire che i prodotti di Eugen non abbiano in qualche modo contribuito a far fiorire il genere degli RTS, in quanto ad ogni release i vari titoli rinnovavano il parco giochi con qualche dettaglio nuovo ben recepito dal pubblico. Con Act of Aggression la sinfonia non cambia e gli sviluppatori questa volta ci trasportano in un mondo futuristico alle prese con le armi più evolute per la distruzione globale.

Come ogni RTS che si rispetti, gli elementi canonici del genere si rispecchiano nel bisogno di costruire la propria base e nel ricercare le risorse adatte per sostenerla. Questi due punti cardine sono imprescindibili dalle strategie del giocatore che, oltre ad avere come obiettivo quello di radere al suolo l’esercito nemico di turno, dovrà costantemente dare la caccia agli appetibili materiali con cui finanziare la nostra sete di conquista. Ecco che a questo proposito sulle mappe gigantesche compariranno depositi di alluminio, di metalli rari e, ultimo ma non ultimo, il petrolio, tutte e tre risorse molto utili per la produzione delle macchine da guerra. Accaparrarsele tutte e distruggere la base nemica è, dunque, l’unico scopo del nostro gioco che metterà a nudo il nostro senso strategico ed esigerà delle costanti e repentine variazioni di rotta qualora le cose non dovessero andare secondo i piani prestabiliti.

A seconda del nostro stile di gioco, avremo la possibilità di scegliere tra tre fazioni differenti, ognuna con il suo elemento tipico: l’esercito degli Stati Uniti, Chimera e Cartello. Il grande Esercito degli Stati Uniti punta tutto sul numero e sulla progressione dell’esperienza delle proprie unità, ma non avrà a disposizioni armi tecnologicamente futuristiche. Gli eserciti di Chimera e Cartello, invece, potranno contare su armi molto più avanzate, ma come un’antica morra cinese, il gioco tende sempre al bilanciamento tra tutte le unità in campo ed un avanzamento tecnologico può corrispondere effettivamente un malus speculare. Ad esempio, le truppe del Cartello puntano tutto sull’approccio stealth, in quanto sono unità di infiltrazione in grado di divenire completamente invisibili, eppure l’altra faccia della medaglia si profila con un alto costo di produzione ed una scarsa durevolezza dell’unità stessa. Le truppe di Chimera, al contrario, fungono un po’ da ‘tuttofare’, poiché sono in grado di essere migliorate sul campo per assumere dei ruoli sempre più diversi.

Una volta fatta la scelta morale dell’esercito che più rispecchia il nostro stile, potremo affrontare le due modalità di gioco, ovvero la Campagna e le partite in Skirmish. Tuttavia, la campagna presenta un piattume innovativo senza tanti elementi di spicco, con una storia ridondante e poco articolata che ci farà sentire alle prese col solito b-movie militaresco trasmesso in tv la domenica pomeriggio. Il giocatore verrà trasportato in un prossimo 2019, anno in cui il crollo del sistema finanziario della borsa di Shanghai ha comportato una Grande Depressione economica mondiale. Cogliendo l’occasione del crollo delle nazioni più povere, l’esercito mercenario del Cartello ha trasformato gli stati più dissestati in sue marionette pronte ad essere scagliate contro le nazioni più forti al fine di divenire la superpotenza dominante. Nel frattempo, le Nazioni Unite hanno fiutato che il crollo di Shanghai non è stato un caso e l’esercito UN è intenzionato a scoprire i veri artefici del danno; col massimo segreto, la UN firma il protocollo Chimera che prevede la creazione di un esercito specializzato formato dai migliori elementi che le nazioni hanno da offrire. Gli Stati Uniti, infine, anche in questo gioco prendono il ruolo di superpotenza intenta a mantenere il proprio ruolo dominante nonostante la crisi finanziaria. Nel 2025, lo scontro tra Messico e USA accende la miccia di un conflitto mondiale pronto a cambiare gli assetti del globo.

Se la poca originalità della trama può sembrare un punto a sfavore, di certo non aiuta il tutorial iniziale che può essere considerato come un vero e proprio tempo rubato al giocatore che lo costringe a fare cose che potenzialmente potrebbe fare anche senza aiuto alcuno: troppe missioni di apprendimento, troppo lente e per nulla entusiasmanti.

Il nostro consiglio, perciò, è quello di sfiorare la Campagna principale senza valutare il gioco esclusivamente da quel punto di vista, perchè il vero cuore di Act of Aggression, infatti, è la modalità skirmish che libera la fantasia del giocatore e lo sguinzaglia nel vero divertimento che questo titolo può offrire. Le mappe della schermaglia spaziano dal territorio degli Stati Uniti al Messico, passando per Cina ed Europa. Nonostante si possa impostare il combattimento contro una AI a difficoltà variabile, le schermaglie possono vedere la compartecipazione di 40 giocatori nei match multiplayer. Volendo, si può anche assistere da spettatore a questi enormi scontri online solo per poter spiare le strategie più efficaci dei vincitori.
Spetta soltanto a voi decidere se allenarvi prima con una AI o se passare direttamente al PVP, ma sappiate che se vorrete dare una chance all’intelligenza artificiale, questa non si risparmierà molto nei vostri confronti e vi darà non poco filo da torcere anche a livelli di difficoltà bassi. Personalmente, nonostante il tutorial e l’aiuto dato dalle varie descrizioni esaustive sulle unità da schierare in campo, sono stato annientato innumerevoli volte prima di riuscire a fare qualche punto a livello di difficoltà normale.

Act of Aggression si palesa al pubblico come un qualcosa che non è per tutti, perfetto com’è principalmente per gli amanti del genere, sia per la difficoltà, sia per l’enorme mole di variabili da tenere sotto controllo. Se un neofita può facilmente entrare nella forma mentis “Unità costosa ed avanzata = unità più potente“, ciò può risultare estremamente fatale, poiché le unità più moderne e complesse sono anche quelle più difficili da gestire ed in mano ad un giocatore senza esperienza si rivelerebbero poco più che giocattolini.

Il gioco, inoltre, è permeato da un senso costante di velocità e fatalità: tutto è estremamente rapido, e senza una strategia pensata in anticipo, le proprie armate possono essere spazzate via in pochi istanti. Fortunatamente, in aiuto alla vostra pianificazione, ci sarà la visuale satellitare capace di evidenziare sul campo diversi elementi importanti per il proprio approccio; dagli edifici diroccati che potranno essere presidiati, ai pozzi petroliferi da catturare, la visuale satellitare vi consentirà di avere sempre tutto sotto controllo e ne deriva che essa è un elemento vitale per un giocatore intenzionato a vincere.

In definitiva, Act of Aggression può caratterizzarsi come un buon esercizio tattico per chi vuole mettersi al comando di un esercito e cimentarsi alle prese con i giocatori provenienti dalle più remote parti del pianeta. Dovendo, perciò, passare molto tempo su una mappa tra un combattimento e l’altro, in aiuto giunge anche la cura per i dettagli del mondo di gioco, con degli effetti belli da vedere, pur rimanendo nella norma, ed una colonna sonora senza eccessi.

In conclusione…

Act of Aggression si delinea come un RTS solido e complesso, capace di portarci alla memoria grandi glorie del passato del suo genere. Nonostante non sia una produzione da Tripla A, riesce nel suo piccolo a farsi valere, specialmente nella modalità skirmish che detiene l’essenza dell’intero gioco. Sorvolando sull’inutilità della campagna e su qualche elemento poco definito, l’esperienza del combattere su mappe stracolme di giocatori in carne ed ossa pronti a farci la pelle aumenta il nostro istinto di sopravvivenza e ci spinge alla ricerca immediata di strategie sempre nuove e sempre più efficaci. Quindi, se volete cimentarvi in un nuovo strategico in tempo reale dal sapore retrò, Act of Aggression è il titolo che fa per voi. Non vi resta che provare a divenire la nuova superpotenza mondiale.

Voto: 7/10

Amo i videogiochi sin da quando ho messo le mani sul mio primo Commodore 64 nel lontano 1992. Ora cerco di coltivare la mia passione videoludica in ogni momento libero della giornata. Il mio genere preferito? JRPG per tutta la vita.

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