Hatsune Miku: Project Mirai DX – Recensione

Hatsune Miku: Project Mirai DX – Recensione

Da innumerevoli anni gli “otaku” possessori di una console Sony come PSP, PSVita e PS3 hanno la possibilità di giocare alla serie Hatsune Miku: Project Diva, il rhythm game dedicato alla idol virtuale più famosa del mondo. Al contrario, chi ha scelto una console Nintendo è rimasto a lungo senza la sua diva dai lunghi codini verdi: come colmare questa ingiusta disparità?

La risposta proposta da SEGA è Hatsune Miku: Project Mirai DX, un titolo che riprende le meccaniche già introdotte nella serie regolare di Project Diva, ampliandole ulteriormente grazie alle peculiarità del 3DS e alla collaborazione di Good Smile, una delle più importanti aziende nell’ambito action figures. Fra adorabili nendoroid, piccole statuette in stile super deformed, e canzoni J-POP Hatsune Miku: Project Mirai DX non delude le aspettative e siamo qui a spiegarvi perché.

Se state leggendo questa recensione è probabile che siate appassionati della serie Vocaloid, ma per chi si avvicinasse a loro per la prima volta è giusto spiegare brevemente com’è nata Miku prima di parlare del gioco vero e proprio, per capire meglio il fenomeno a lei legato.

Miku Hatsune è la mascotte del sintetizzatore vocale Vocaloid, un software musicale che permette anche a chi non ha mai studiato musica di creare le proprie canzoni semplicemente immettendo testo e melodia. Nel 2007 il successo di questo programma fu immediato e totalmente inaspettato tanto da far esaurire tutte le copie immesse sul mercato nipponico in pochissimo tempo. Da quel giorno Miku e amici hanno conquistato il cuore di milioni di otaku in tutto il mondo grazie alla simpatia e al look peculiare dei loro personaggi ed alle loro canzoni.

Indubbiamente se non vi piace il J-POP e ciò che nella cultura giapponese è definito “kawaii”, ovvero carino, un titolo del genere non rientrerà mai nelle vostre corde, c’è poco da fare ed è bene metterlo subito in chiaro. Al contrario chi ama tutto ciò può sognare ad occhi aperti di assistere ad un concerto virtuale di Miku in Giappone o consolarsi dando vita ad uno spettacolo proprio nel palmo della propria mano.


La sottoscritta in passato ha giocato anche alla serie Project Diva e ricorda bene le ore passate a premere a ritmo i pulsanti indicati sullo schermo ed i mille dubbi su come arredare la cameretta di Miku. In Project Mirai DX c’è ancora quella cameretta ma il tutto arricchito da tantissime altre funzioni ed extra diversi, senza contare la nuova adorabile veste grafica in stile super deformed. Come si può non rimanere piacevolmente colpiti da tutto ciò?

A differenza dei soliti rhythm game la mole di contenuti è talmente elevata che non si fa in tempo ad accendere il gioco che ci si ritrova subito inondati da tantissime cose da fare. Prima di tuffarvi in questa avventura, però, dovrete decidere quale sarà il vostro partner, scegliendo fra Miku, Rin, Len, Luka, Kaito e Meiko. I personaggi più famosi e amati dai fans della serie sono fin da subito disponibili e pronti a cantare e ballare, e non andranno sbloccati totalizzando punteggi impossibili o comprandoli via DLC.

Il Vocaloid scelto ovviamente non può vivere sotto un ponte, ha bisogno di una casa e saremo proprio noi a dover scegliere quale fra diversi modelli, che spaziano dallo stile futuristico a quello minimal, scegliere per passare il tempo libero tra un brano e l’altro. Accumulando denaro poi sarà anche possibile comprare una villa con piscina e altri stili ricercati da veri VIP. Se la vostra preoccupazione è quella di annoiarvi a vivere nella stessa identica casa e con il solito partner, in qualsiasi momento sarà possibile cambiare compagno e dimora. Il tutto a costo zero. Sarebbe bello se fosse così anche nella vita reale, vero?

In Project Mirai DX i Vocaloid vivono una vita da veri nababbi, saremo infatti sempre noi per loro ad accumulare MP, la valuta pecuniaria del gioco, per comprare tutto ciò di cui hanno bisogno e questo attraverso il rhythm game, vero e proprio fulcro del gioco.

Con ben 48 brani con cui giocare la scelta è ampia, si parte dalle canzoni più famose come The World is mine, Matryoshka, Aku no Musume, LOL e tante altre meno note ma che non deluderanno i fans per varietà di situazioni e ritmi. Una volta scelta la canzone desiderata è possibile affrontarla in modalità touch o in quella tastiscegliendo anche fra ben 3 difficoltà diverse. Nella modalità touch il compito del giocatore è quello ditamburellare, trascinare e ruotare lo stilo sullo schermo inferiore a tempo con le note che scorrono su quello superiore. A difficoltà easy tutto ciò risulta estremamente elementare, ma per chi ama le sfide la modalità difficile richiede impegno, velocità e riflessi pronti. Provare per credere.

La versione tasti è invece quella classica dove per seguire il ritmo viene utilizzata la croce direzionale e i tasti frontali sempre a tempo con le note dello schermo superiore. Sia che optiate per i tasti che per il touch screen il divertimento è assicurato non solo per l’estrema precisione con cui rispondono i comandi ma anche grazie all’ottima realizzazione dei videoclip, sempre curati e fantasiosi. Peccato solo per la mancata traduzione in inglese dei brani che in parte limita la fruizione del titolo a chi di giapponese mastica poco o niente.

Accumulati abbastanza MP è tempo di andare al centro commerciale e spenderli in mobili, vestiti e cibo. Una delle parti più divertenti è proprio quella di vestire i Vocaloid con gli abiti dei loro videoclip, essi possono anche scambiarseli fra di loro per creare improbabili look che vanno dal casual all’elegante e così via. E’ difficile non trovare qualcosa di proprio gusto fra così tanta scelta.

L’unica nota dolente sono le animazioni che, per quanto ben fatte, sono uguali per tutti i personagginonostante questi abbiano personalità ben distinte e differente sesso. Un Vocaloid maschio ad esempio quando cambia vestito fa la stessa piroetta con occhiolino di Miku e di tutte le ragazze del gioco, la matura Luka ha lo stesso comportamento di una giovane Rin e così via.

Per quanto riguarda i mobili invece, la casa è parzialmente arredabile con poster, action figures, vasi di fiori e altri oggetti di vita quotidiana, nulla che possa stupire ma di fondo rimane lo stesso un’idea simpatica. Stesso discorso per la parte riguardante il cibo che è purtroppo una funzione solo a puro scopo voyeuristico, serve per scattare foto virtuali ai Vocaloid mentre mangiano dolcetti o altre deliziose leccornie.

Fuori dal centro commerciale sono presenti anche un teatro dove rivedere e scarabocchiare con commenti vari i videoclip e uno studio di ballo dove i Vocaloid si scatenano a ritmo di danza seguendo le vostre indicazioni. Ottenere risultati decenti nel ballo non è semplice però, fra i numerosi passi disponibili dovrete avere pazienza e soprattutto fantasia per non creare danze senza un minimo di coreografia.

Come per la danza lo stesso si applica similmente alla piccola pianola con cui è possibile creare delle canzoni,quest’ultima consigliabile soltanto a chi ha nozioni di musica pregresse, dopotutto è impossibile suonare qualcosa di bello senza saper leggere e conoscere bene il linguaggio musicale.

Se siete stanchi di shopping e canzoni nel gioco sono presenti anche due minigames con cui svagarsi, il primo è una primitiva versione del famoso puzzle game Puyo Pop, l’altro è l‘Othello, uno dei più conosciuti giochi da tavola e per l’occasione rinominato Mikuverse. I fan più accaniti potranno anche schiacciare un pisolino e farsi destare dalle note delle canzoni dei Vocaloid. Ebbene sì, nel gioco è implementata anche una sveglia, sono folli i giapponesi. Di attività collaterali, insomma, ce ne sono a bizzeffe.

In conclusione…

Hatsune Miku: Project Mirai DX è un titolo chiaramente indirizzato solo e soltanto ai fan e agli amanti del “kawaii” made in Japan. Questi ultimi infatti troveranno in Project Mirai un vasto repertorio di canzoni, tanti vestiti per i propri beniamini e mobili per loro casette con i quali sarà impossibile annoiarsi.

Graficamente e stilisticamente ben curato, l’unica pecca ravvisabile risiede nelle animazioni riciclate per tutti i personaggi. A rendere ancora più ricco e imperdibile il titolo, una maggiore presenza di minigiochi più rispetto ai soli due disponibili avrebbe chiuso il cerchio di un titolo le cui attività disponibili sono già tantissime, e grazie alle quali il divertimento è assicurato anche sul lungo periodo. Il verdetto finale non può che essere comunque positivo, viziare e giocare con i Vocaloid non è mai stato così divertente come in Hatsune Miku: Project Mirai DX. D’altro canto, chi non apprezza questo mondo troverà ben poche soddisfazioni.

Voto: 7,5/10

Insistere per avere un Game Boy nel lontano 1998 è stata una delle migliori idee che abbia mai avuto, da allora non si è più allontana dal mondo videoludico. Più allenatrice di Pokémon che studentessa, quando il dovere la chiama studia giapponese, in realtà il secondo fine è capire la trama dei suoi JRPG preferiti.

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