Il grande investimento e rischio di CD Projekt RED.
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Il franchise di The Witcher ha una storia che per certi versi ricorda quella di Cenerentola. Il primo capitolo della saga è uscito tenendo un basso profilo nel lontano 2007 dagli allora sconosciuti polacchi di CD Projekt RED, e con fantasia e creatività è riuscito a racimolare abbastanza fans per riuscire ad avere i finanziamenti e la fiducia per a realizzazione di un seguito. Ed ecco quindi che arriva The Witcher 2: Assassins of Kings, pubblicato nel 2011 e che ha colpito per la sua realizzazione tecnica e profondità della trama. Grazie a questi due capitoli il team polacco perde la sua “apparenza” da sviluppatore indie e rilascia nel 2015 un grande gioco di ruolo, uno stupefacente AAA che è giustamente in corsa per il miglior gioco dell’anno, in un anno ricco di grandi giochi.
Per un’azienda come CD Projekt RED, che rimane tuttora uno studio relativamente piccolo, deve essere stato un grande rischio, caratterizzato da un enorme investimento finanziario. Nella recente conferenza finanziaria di CD Projekt RED, il CEO Adam Kicinski ha rivelato il bilancio totale del gioco, inclusi i costi di sviluppo e di marketing: si parla di circa 306 milioni di złoty, corrispondenti a circa 73 milioni di euro.
Nel complesso, però, sembra che il gioco sia stato un investimento di successo; The Witcher 3 ha venduto 6 milioni di copie in tutto il mondo in sole sei settimane ed è anche riuscito a catapultare CD Projekt RED nell’olimpo dei grandi sviluppatori, il che significa il loro prossimo progetto sarà ricco di consapevolezza con un giusto slancio per poter creare un grande titolo.
The Witcher 3: Wild Hunt è disponibile su Xbox One, PC e PS4. In arrivo c’è anche la prima di due espansioni previste, Hearts of Stone, in uscita il 13 Ottobre via digital delivery o in edizione limitata retail.
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