Forza Motorsport 6 – Recensione

Forza Motorsport 6 – Recensione

La strada è un mondo a parte, un microcosmo fatto di regole strette, inviolabili ed inaccessibili ai più: un regno destinato a pochi eletti, a coloro che, con la velocità nel sangue, proveranno a guadagnarne la corona scalzando, con le buone o con le cattive, gli altri contendenti. L’attitudine a primeggiare è l’istinto che muove ognuno di noi in una corsa contro gli altri, ma soprattutto contro noi stessi, alla ricerca del primato assoluto: è appunto su questo istinto che i Turn 10 hanno basato l’esperienza di Forza Motorsport 6, per primeggiare contro l’agguerrita concorrenza ma, soprattutto, per rivaleggiare con un passato ingombrante fatto di luci (e recentissime ombre) al fine di affermare la superiorità assoluta in campo videoludico.

I ragazzi di Turn 10, prima di guardarsi intorno, hanno dovuto fare i conti con i fantasmi di un passato recenteche li ha visti prendere in giro la deditissima fanbase, per via di un quinto capitolo a dir poco vergognoso quanto a quantità e qualità dei contenuti proposti, portando sul mercato un prodotto “prologue” venduto a prezzo pieno in occasione del lancio di Xbox One.

Con un ambiente carico di aspettative dopo l’immane successo di Forza Horizon 2, spin off riuscito nell’arduo compito di eclissare la serie madre grazie ad un livello realizzativo da urlo, Turn 10 si è trovata nella necessità di creare un prodotto system seller, qualcosa che potesse divenire, con scioltezza, un metro di paragone per il genere di riferimento: riuscire o morire, non vi era scelta alcuna oltre questa.

Rialzare il blasone di un franchise o condannarlo ad una prematura estinzione… 

Forza MotorSport 6

Piattaforma: Xbox One

Genere: Racing Game

Sviluppatore: Turn 10

Publisher: Microsoft Studios

Giocatori: 1 – 2 (split screen)

Online: 2 – 24

Lingua: Completamente in Italiano

Versione Testata: Xbox One

La pianificazione di questo rinnovamento è iniziata, in casa Turn 10, da una accurata analisi di quelli che, volenti o nolenti, sono stati i difetti strutturali del diretto predecessore di Forza Motorsport 6, al fine di porre rimedio a dette mancanze e portare così agli occhi del pubblico un prodotto finito, appetibile e dotato di sostanza nutrita da quella qualità cui tanto ci aveva abituato la software house statunitense.

Stando a meri dati numerici i ragazzi di Turn 10 hanno dato una sterzata netta al trend settato con Forza 5, contrapponendo alla povertà di tracciati del precedente capitolo, qualcosa come 26 tracciati base, presenti in più variabili (invertiti, ridotti, estesi), in parte corrispondenti a controparti reali, in parte frutto di fantasia degli sviluppatori. Non solo quantità però: la riproduzione digitale delle piste realmente esistenti è stata effettuata seguendo pedissequamente i dati derivanti da una precisissima scansione laser, al fine di garantire realismo ed una attenzione ai dettagli a dir poco maniacale. Come risultato di questo processo, girare per i circuiti diventa esso stesso fonte di gioia; mai nella mia carriera di videogiocatore ho visto uno spettacolo di tale levatura davanti ai miei occhi. Ad una fedele ricostruzione dei tracciati va infatti ad unirsi una attenzione ai dettagli unica nel suo genere: sovente vedremo passare infatti aerei sopra le nostre teste, spettatori scattare fotografie dagli spalti, riflessi di qualsivoglia elemento sulla carrozzeria del nostro bolide e, per concludere, una miriade di animazioni di contorno che contribuiranno a rendere più verosimile questa esperienza racing virtuale.

Anche il comparto motoristico è stato oggetto di una revisione improntata su criteri di qualità e quantità: ben 460 vetture, perfettamente modellate e completamente esaminabili mediante la funzione Forzavista, vanno a comporre il pingue parco macchine (base, non legato dunque a dinamiche di sblocco mediante acquisto DLC) di Forza Motorsport 6, andando a porre rimedio a quella che era stata la caratteristica più criticata del precedente capitolo.

Analizzando dunque questi semplici dati numerici è palese che la tanto attesa virata sia giunta puntuale e, consentitecelo, di caratura atta a smantellare senza ombra di dubbio, le pre-esistenti perplessità. Turn 10 però non si è accontentata di fare il compitino e di attualizzare il quarto capitolo, per tutti quello più riuscito, in ottica next-gen, andando ad aggiungere altri ingredienti alla ricetta di successo di questo brand al fine di creare una amalgama ancor più appetibile che in passato: vediamo dunque in dettaglio cosa è successo.

Ben 460 vetture, perfettamente modellate e completamente esaminabili mediante la funzione Forzavista, vanno a comporre il pingue parco macchine di Forza Motorsport 6

Il modello di guida, storico fiore all’occhiello di questo franchise, viene riproposto invariato nella forma ma profondamente rivoluzionato nella sostanza: ad una apparente similitudine con le precedenti iterazioni dello stesso, volta a non far sentire a disagio i fan storici della saga, si contrappone un novero di innovazioni che vanno a completarlo, rendendo la simulazione (ibridata arcade) made in Turn 10, quanto di più completo ed accessibile ci sia sul mercato ad oggi.

Ogni singola vettura rappresenterà infatti, per via della differente valenza data a peso e trazione della stessa, una esperienza di guida differente: due vetture aventi pari valutazione all’interno della classe di riferimento raramente produrranno le stesse performance. Per la prima volta nel mondo di Forza Motorsport si dovrà effettuare una valutazione specifica dei fattori velocità, accelerazione, maneggevolezza e frenata al fine di comprendere quali potenziamenti applicare alla vettura al fine di aumentare le prestazioni pur mantenendo la stessa classe di riferimento, onde evitare di non poterla utilizzare nella gara in oggetto. Torna inoltre, ancor più potenziata, la possibilità di editare ogni singolo parametro inerente l’assetto del veicolo e, previo equipaggiamento di componentistica dedicata, degli intervalli di cambio marcia, della pressione delle gomme, dell’allineamento (andando ad operare su parametri di campanatura, convergenza ed incidenza anteriore), della maggiore o minore durezza delle eventuali barre anti-rollio equipaggiate, della rigidità e dell’altezza dal suolo delle molle. A completare il quadro la possibilità di modificare l’aerodinamica del veicolo interagendo sulla deportanza anteriore o posteriore, sull’intervallo di frenata  e, dulcis in fundo, apportare modifiche al differenziale:qualsiasi modifica, applicata ad uno dei sopraccitati elementi, porterà variazioni immediate nel bilanciamento della vettura, parametro verificabile sia mediante una valutazione telemetrica in tempo reale che, ovviamente, grazie ad una sessione di prove ad-hoc, disposta per testare l’ingenza e la funzionalità delle modifiche effettuate.

Ciò non vuol dire che dovrete, giocoforza, cimentarvi con queste variabili per ottenere il bolide perfetto: per chi non mastica pane e telemetria, o soprattutto per i più pigri, sarà possibile ricorrere ad una serie di assetti “preset” o avvalersi dell’esperienza degli utenti più smaliziati che, dopo aver salvato il proprio assetto ideale, lo avranno condiviso con la community; parimenti, qualora aveste trovato soluzioni aerodinamiche vincenti, avrete la possibilità di condividere il risultato delle vostre ricerche guadagnando punti XP e moneta di gioco ogni qual volta il vostro assetto verrà scaricato ed applicato su di una vettura.

460 vetture sono abbastanza per voi?

Torna inoltre, approfondito e più dettagliato rispetto alle precedenti iterazioni, il “Negozio potenziamenti”, sezione grazie alla quale potremo adoperarci nel tuning più sfrenato, marchio distintivo della serie Forza, al fine di rendere la nostra auto il più performante possibile e permetterci di gareggiare, con la stessa, in categorie altrimenti inaccessibili. A differenza dei precedenti capitoli non ci troveremo più davanti a schemi preset che permetteranno di inserire in qualsivoglia vettura i più disparati potenziamenti: sulla 131 Abarth, ad esempio, non sarà infatti possibile inserire potenziamenti elettronici ma si dovrà ricorrere ad espedienti di modifica “meccanica” al fine di tirar fuori il risultato finale di 430 cavalli/820Nm; alla stessa maniera intervenire su una Aston Martin V12 Vantage S ci darà accesso ad una serie di potenziamenti impensabili sul gioiellino di casa Abarth. Dopo la fase di potenziamento sarà necessario, per una corretta ottimizzazione delle prestazioni, entrare in “officina” e regolare i parametri di cui al precedente paragrafo: il sistema di personalizzazione di Forza Motorsport 6 si rivela qui in tutta la sua interezza e duttilità. Similmente a quanto visto nel caso dei settaggi veicolari avanzati anche in questo caso sarà possibile accedere, mediante un menù apposito, a dei potenziamenti preset che ci permetteranno di spingere, se fattivamente possibile, il nostro bolide fino alla classe desiderata, senza lo sbattimento derivante dalla ricerca del potenziamento più adatto: si badi però che così, pur ottenendo delle vetture eligibili alla partecipazione ad eventi di categoria, il rischio di trovarsi tra le mani un autoveicolo non performante è elevatissimo, così come la possibilità di spendere moneta di gioco inutilmente.

Come da tradizione sarà possibile inoltre procedere alla personalizzazione estetica del nostro parco macchine scegliendo tra i colori a disposizione o applicando, in piena tradizione Forza Motorsport, decalcomanie create da voi o da altri esponenti della community: ancora una volta Forza Motorsport colpisce nel segno dandoci la possibilità di creare da zero, sia in ambito motoristico che estetico, il bolide dei nostri sogni. Well Done Turn 10.

Ogni singola vettura rappresenterà, per via della differente valenza data a peso e trazione della stessa, una esperienza di guida differente

L’idea alla base di Forza Motorsport 6 è quella di presentare un gioco che funga da tributo alla storia dell’automobilismo. Per far ciò i ragazzi di Turn 10 hanno ben pensato di suddividere la modalità carriera, per il cui completamento saranno necessarie ben oltre 70 ore di gioco effettivo, in cinque sezioni differenti, ciascuna corrispondente ad una categoria di autoveicoli.

Ci troveremo dunque a percorrere i tracciati più impegnativi del mondo a bordo dei più disparati bolidi appartenenti alla categoria Superstreet, alle Icone Sportive, alle vetture Grand Touring o alle mirabilanti vetture “Corsa Pro”. A degna conclusione di questa sequenza potremo dunque partecipare a Sport motoristici estremi, mettendoci alla guida di auto prototipo o di vetture in avanzata fase di progettazione ma non ancora commercializzate. L’accesso alle categorie superiori è vincolato al completamento delle sottostanti sezioni di “ingresso” che fungono prima da “tutorial”, poi da palestra per riuscire a metabolizzare degnamente meccaniche di guida radicate nella tradizione ma debitamente innovate. Ogni singola categoria potrà essere affrontata con le auto che più ci garberanno, scegliendo il nostro bolide dagli oltre 460 a nostra disposizione ed indirizzando dunque la nostra esperienza di guida, dannatamente versatile e differenziata a seconda del mezzo scelto, nell’una o nell’altra direzione. Forza Motorsport 6 rivela, ancora una volta, l’enorme duttilità del suo sistema di gioco: sarà infatti possibile selezionare un maggiore (o minore) numero di aiuti alla guida al fine di plasmare l’esperienza di guida (definitiva) che più si adatta al livello di sfida (e di competenza motoristica) desiderata. A differenza dei precedenti capitoli, pur selezionando un buon numero di aiuti alla guida, sarà però possibile incontrare, per via dell’estrema diversificazione dell’esperienza di guida da vettura a vettura, problemi sempre maggiori nel controllo dei bolidi via via selezionati: servirà infatti molta pratica per padroneggiare, a meno di non abilitare sia controllo di trazione che di stabilità (e svilire così l’enorme lavoro di programmazione fatto dai ragazzi di Turn 10), il modello di guida.

La vittoria (o l’ottenimento del piazzamento richiesto) porterà all’acquisizione di punti XP pilota, punti affiliazione (derivanti dalla fedeltà al marchio automobilistico prescelto) e un quantitativo di valuta in-game inversamente proporzionale al numero di aiuti alla guida abilitati, valuta che potrà essere spesa per acquistare potenziamenti o veicoli ex-novo. Al superamento di ogni livello esperienza pilota avremo, cosa già vista in Forza Horizon 2, la possibilità di fare un “tiro bonus” mirato all’ottenimento di ulteriore denaro, autovetture o pacchetti bonus. I pacchetti bonus rappresentano una delle grosse novità di questo sesto capitolo: ogni pacchetto conterrà sei carte che, applicate mediante l’accesso al menù modifica, ci permetteranno di ottenere bonus in-game (maggiore capacità frenante, riduzione del peso, maggiore accelerazione…) o malus (appesantimento vettura, visuale vincolata) che porteranno però, in caso di ottenimento del risultato target, ad un cospicuo emolumento suppletivo in termini di XP e di moneta di gioco.

Dopo un determinato numero di vittorie potremo inoltre accedere ad esibizioni speciali: gare 1 vs 1, gare monomarca, sfide al cugino digitale dello STIG di Top Gear e così via, in un tripudio di diversificazione che eviterà l’insorgere di un altrimenti fisiologica ripetitività.

 

Che Forza Motorsport 6 segni un netto punto di frattura con il passato, realizzando il primo vero salto generazionale del franchise, è cosa oramai palese: ciononostante i ragazzi di Turn 10 hanno ben pensato di non sedersi sugli allori e di non limitarsi al realizzare il compitino loro demandato, portando invece alla nostra attenzione un prodotto pieno di innovazioni e di modalità che verranno ricordate negli anni a venire.

Prima vera novità è la presenza, parallelamente a quanto visto in prodotti “analoghi” quali Driveclub o Project CARS, di una modalità pioggia, intesa però non come mero orpello estetico ma come vero e proprio game-changer relativo alle dinamiche simulative insite in Forza Motorsport 6. Durante la modalità carriera ci troveremo infatti, più e più volte ad affrontare gare in condizioni meteorologiche a dir poco approssimative: saremo infatti costretti a gareggiare sotto un diluvio battente e, quindi, a portare a casa la vittoria nonostante questa difficoltà ulteriore. La presenza di ingenti quantitativi di acqua sul tracciato non sarà, come visto in Forza Horizon 2, un mero complemento estetico ma andrà ad influenzare pesantemente le dinamiche di stabilità e di tenuta pista delle vetture che, di volta in volta, si troveranno a passare sul circuito bagnato. In presenza di detto agente atmosferico saremo costretti a tarare meglio le frenate e ad adottare una condotta di gara meno aggressiva a causa del minore grip degli pneumatici sulla superficie bagnata: in aggiunta a ciò la difformità dell’asfalto porterà alla creazione di vere e proprie pozzanghere, responsabili di un fastidioso fenomeno rispondente al nome diaquaplaning. Sovente vedremo dunque rovinate gare, altrimenti perfette, a causa di una errata interpretazione delle condizioni del tracciato, regalando dunque quell’effetto di imprevedibilità che tanto mancava alle precedenti iterazioni di questo franchise.

Altro giro, altro regalo: non paghi della già stupefacente modalità pioggia, i ragazzi di Turn 10 ci regalano la possibilità di mettere alla prova il nostro istinto di guidatori provetti grazie ad avvincenti gare in notturna. Su tracciati più o meno illuminati dovremo dunque fare affidamento al limitato campo visivo offerto dai nostri fari (e ad una perfetta conoscenza del tracciato intrapreso) al fine di terminare la gara in testa. Pur se meno rivoluzionaria della precedente modalità pioggia, questa ulteriore aggiunta aggiunge frizzantezza ad un gameplay che, altrimenti, avrebbe potuto risentire del peso degli anni: rimane purtroppo il cruccio di non aver visto implementato, come già successo in Forza Horizon 2, il ciclo giorno-notte e il meteo dinamico, le cui aggiunte avrebbero reso ancora più gratificante l’esperienza di gioco offerta da Forza Motorsport 6.

Un plauso va fatto inoltre ai ragazzi di Turn 10 per la perfetta implementazione delle dinamiche di intelligenza artificiale: immagazzinando sul Cloud Azure i dati inerenti i Drivatar (ovvero la condotta di guida delle persone inserite nella propria lista amici) si avrà una esperienza di guida sempre appagante e un livello di sfida mai troppo basso e, soprattutto, dinamicamente adattivo al livello da noi raggiunto durante la progressione nel gioco.

La presenza di ingenti quantitativi di acqua sul tracciato non sarà un mero complemento estetico ma andrà ad influenzare pesantemente le dinamiche di stabilità e di tenuta pista delle vetture

A quanto (tanto) visto fino ad ora va ad aggiungersi una pingue modalità multiplayer che ci permetterà di sfidare sia in locale, mediante il ricorso ad un mai troppo inflazionato split-screen, che in remoto, orde di aspiranti piloti da redarguire per ben far capire chi comanda!

Potremo dunque affrontare fino ad un massimo di 24 giocatori per singolo match, sfidando gli stessi nelle diverse categorie a nostra disposizione (Auto esotiche, Auto di Classe D, Auto di Classe A) in gare standard. Potremo inoltre fare pratica grazie alla sessione Gara Preliminare/Auto classe C (con collisioni disabilitate) o lanciarci in folli gare di accelerazione o di derapata o in una gara ad eliminazione (Ce l’haiVirus) sulla falsa riga del last man standing.

Per i più facinorosi sarà inoltre possibile dedicarsi alle leghe online in cui, grazie ad una attenta suddivisione per livello giocatore e classe veicoli, sarà possibile creare gare ad-hoc al fine di determinare il predominio su tutti gli altri partecipanti; per la prima volta nella serie sarà inoltre possibile assistere da spettatore alle gare multiplayer.

Che si parli di single player o di multiplayer, Forza Motorsport 6 ci dàdimostrazione delle vere potenzialità di Xbox One: il binomio 1080p/60fps viene mantenuto sistematicamente da un motore di gioco ottimizzato alla perfezione nonostante le ingenti aggiunte grafiche in termini di riflessi sulle lamiere delle vetture, giochi di luce e, soprattutto, variabili fisiche inerenti le condizioni meteorologiche avverse: un lavoro certosino volto a sfruttare fino all’ultima briciola di potenza della console Microsoft! Rivolgiamo dunque un plauso ai ragazzi di Turn 10, sperando il loro lavoro sia di esempio a software house ben più blasonate ma, al contempo, più pigre o svogliate nello svolgimento del lavoro di ottimizzazione.

In conclusione…

Tradizione, innovazione, versatilità, duttilità e perfezione.

Queste le chiavi di lettura di Forza Motorsport 6: un prodigio di programmazione che va a ridefinire, con semplicità disarmante, il concetto stesso di racing game divenendo l’ennesima Killer app di una Xbox One entrata di diritto nell’età della maturità.

Un gameplay rodato ed innovato in ogni suo punto ci consegna il racing game più completo e variegato esistente sul mercato: un diamante non più grezzo ma finemente lavorato, capace di attrarre a sé schiere intere di appassionati grazie al suo barlume.

Giocabilità e guidabilità spinte ai massimi livelli ed innestate in un impianto grafico a 1080p/60fps rocciosi ed immarcescibili. Quattrocentosessanta vetture, ognuna dotata di uno stile di guida personale e chiaramente riconoscibile, completamente modificabili in ogni loro aspetto e fattezza garantiscono una longevità ben maggiore delle settanta ore necessarie a completare la modalità carriera.

Gare sotto la pioggia, gare in notturna e una modalità multiplayer avvincente sono i fiori all’occhiello di questa produzione destinata a fare scuola negli anni a venire.

Forza Motorsport 6 è il motivo definitivo per acquistare una Xbox One: non ve ne pentirete.

Voto: 9,5/10

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