Avventure a confronto: The Vanishing of Ethan Carter VS Everybody’s Gone to the Rapture

Avventure a confronto: The Vanishing of Ethan Carter VS Everybody’s Gone to the Rapture

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Ma che bel periodo per le avventure grafiche! Se siete amanti di questo genere sarete sicuramente indaffarati in queste settimane, tra tutte le opere dei Telltale Games, Life is Strange e la miriade di materiale indie che continua ad essere pubblicato.

Alcuni di questi giochi arrivano anche su console, specialmente su PS4 dove Sony sta investendo molto: nel giro di pochi giorni infatti ci siamo ritrovati due avventure grafiche di un certo spessore in esclusiva console su PlayStation 4: parliamo di The Vanishing of Ethan Carter (uscito l’anno scorso su PC, ma rifatto solo per PS4 con l’Unreal Engine 4) ed Everybody’s Gone to the Rapture, il nuovo lavoro di The Chinese Room disponibile soltanto per la console Sony. Si tratta di due lavori con molti punti di contatto, forse anche troppi per qualche malizioso. Potrebbe essere dunque interessante metterli a confronto, magari per stabilire chi è il vincitore della palma d’oro delle avventure grafiche di questa estate.


Stesso genere

Esistono vari tipi di avventura grafica: c’è il modello Telltale, che comincia a mostrare il fianco a più di una critica con la sua rigidità. C’è l’esempio di Life is Strange, con la sua freschezza nei temi e nelle modalità in cui si sviluppa. E poi c’è il classicismo di The Vanishing of Ethan Carter ed Everybody’s Gone to the Rapture, entrambe in prima persona e in un open world da esplorare. In entrambi i casi possiamo assaporare quell’aura classicista dell’avventura grafica d’altri tempi (come Myst), ma al tempo stesso c’è una forte urgenza narrativa che si esprime attraverso nuove modalità di presentazione di una storia.


Paesaggio bucolico

Sia The Vanishing of Ethan Carter che Everybody’s Gone to the Rapture sono ambientati in una zona rurale con un piccolo villaggio al centro. L’avventura di Paul Prospero è più boschiva e più varia nelle ambientazioni, mentre il villaggio ideato da The Chinese Room è più credibile, realistico e di dimensioni maggiori, riuscendo a trasportarci davvero in un borgo inglese.


Città deserta

Una delle caratteristiche più particolari che, sorprendentemente, i titoli condividono è il fatto che sono ambientati in un open-world completamente deserto. In entrambi inoltre sono evidenti in giro tracce di violenza o di sangue, rendendo il tutto un po’ più inquietante.


Ricostruzione eventi

Un’altra caratteristica che il lavoro di The Astronauts e quello di The Chines Room condividono è il fatto che la storia viene raccontata attraverso alcune ricostruzioni di eventi che si materializzano di fronte al giocatore. Nel primo caso dovremo rimettere in ordine la sequenza prima che dei “fantasmi” si palesino di fronte a noi, mentre nel secondo caso sarà sufficiente trovarsi in un determinato posto per far partire il “ricordo”. Le modalità sono incredibilmente simili, con la differenza che i personaggi di Ethan Carter hanno un volto definito e sono bluastri, mentre gli ectoplasmi di Everybody’s Gone to the Rapture sono luci antropomorfi arancioni.



Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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