Assassin’s Creed Syndicate – Anteprima gamescom 2015

Assassin’s Creed Syndicate – Anteprima gamescom 2015

Colonia- Assassin’s Creed non ha di certo bisogno di presentazioni, eppure il pluripremiato (e spesso criticato) brand Ubisoft si prepara al nuovo capitolo in modo più silenzioso e pacato, forse ancora turbato dal pesante scossone ricevuto dopo i disastri legati a Unity. Eppure l’avventura nella Londra Vittoriana del 1868 dei fratelli Jacob e Evie Frye sembra avere tutte le carte in regola per stupire, con una struttura cittadina completamente differente ed un ritorno alla narrazione legata ai giorni nostri, abbandonata in parte negli ultimi capitoli.

[adinserter block=”1″]

Sembra defilarsi all’orizzonte una nuova alba per Assassin’s Creed, e in quel di Colonia abbiamo avuto modo di toccare con mano una nuova build di Syndicate: queste sono le nostre impressioni!

Assassins-Creed-Syndicate-3 (1)

Prima di tuffarci nella nostra prova con il nuovo capitolo della fortunata serie Ubisoft, non vi nascondiamo un certo disinteresse di base (quantomeno per il sottoscritto) per Syndicate, che purtroppo porta sulle spalle il fardello di un capitolo come Unity non proprio riuscito, anche al di là dei meri problemi tecnici che lo hanno afflitto. Eppure, pad alla mano, l’entusiasmo e le aspettative sono drasticamente salite: siamo di fronte ad un titolo che cerca in tutti i modi di dimostrare quanto la formula possa funzionare se portata nella giusta direzione. Inizia così la demo, nuova di zecca, che ci ha permesso di vestire per la prima volta i panni di Evie Frye, il primo personaggio femminile giocabile della serie (se si esclude il capitolo PSVita Assassin’s Creed: Liberation). A bordo di un battello, ci viene mostrato il nostro obiettivo, che prevede l’assassinio di un personaggio chiave nella storia, in possesso di informazioni circa un artefatto, una sorta di sindone probabilmente appartenente ai Precursori(un classico per la serie). Fin da subito, appare chiaro che la base utilizzata per il gameplay è quella di Unity, con la stessa ricerca della fluidità di movimenti e lo stesso impianto tecnico: Ubisoft ha quindi voluto puntare sul miglioramento di una base di per sé funzionale, con una serie di aggiunte ed accorgimenti che cambiano (non poco) le carte in tavola. 

Appena muoviamo i primi passi con Evie ci viene spiegata una sua abilità esclusiva, che va ad aggiungersi alla meccanica stealth già presente in Unity, con Arno che si accovacciava alla semplice pressione di un tasto per effettuare movimenti più precisi e silenziosi. La nostra bella e letale Evie ha infatti l’abilità di diventare totalmente “invisibile” stando semplicemente ferma: nel corso della demo questa tecnica si è resa molto utile. Pensate ad esempio alla possibilità di poter evitare di essere scoperti quando un plotone di guardie vi si palesa di fronte senza preavviso: Evie ha un asso nella manica niente male, che ci stuzzica non poco se pensiamo che potrebbero esserci ulteriori differenze tra i due protagonisti. 

ACS_Screen_Evie_MurderInvestigation_wm_E3_150615_730pmPT_1434414144

Iniziata la nostra missione presso la Torre di Londra, ci è stato mostrato, proprio come in Unity, i molteplici approcci con cui potevamo completare la missione: rubare una chiave e infiltrarci nell’edificio, chiedere aiuto ad un nostro contatto e molto altro. Abbiamo optato per un approccio meno violento e più interessante, chiedendo aiuto al nostro contatto, che in cambio dell’uccisione di due guardie ci ha permesso di entrare nell’edificio senza destare sospetti. Proprio grazie alla nostra scelta, siamo venuti a conoscenza di una nuova meccanica che, a detta della nostra “guida” per la demo, sarà possibile sfruttare in più occasioni durante le missioni assassinio: stiamo parlando del “rapimento”, che consiste nel fingere di essere stati colti con le mani nel sacco dal nostro complice, permettendoci di accedere a zone dove avremmo altrimenti fatto scattare l’allarme. Il funzionamento è molto semplice, un cerchio apparirà ai nostri piedi, indicando il raggio limite dove, nel caso le guardie ci fossero troppo vicine, l’imbroglio finirà facendo scattare l’allarme. Una triste possibilità che ci ha rovinato la festa, ma che ci ha permesso di provare il combattimento corpo a corpo, ancora una volta mutuato dal precedente capitolo. Siamo di fronte infatti allo stesso tipo di fisicità e difficoltà, che richiede per forza di cose di sfruttare controattacchi e di rompere la difesa del nemico nel momento giusto. Rispetto ai capitoli di vecchia generazione, la sensazione di onnipotenza è decisamente svanita, ma si può ancora lavorare molto per renderlo più fisico e soddisfacente, collaudando un qualcosa che di per sé funziona e anche bene. Per ora, la strada che sta percorrendo Ubisoft in tal senso resta comunque buona.

Continua a leggere ….

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

Lost Password