Asus Rog G20 – Swift PG278Q Recensione

Asus Rog G20 – Swift PG278Q Recensione

1

Il Pc gaming è una realtà sempre più sana e fiorente, da sempre punta di diamante campo di sperimentazione e  metro  di paragone per l’evoluzione tecnologica del medium. Oggi però questa evoluzione non si spinge alla sola forza bruta da ottenere a tutti i costi,  ma anche allo snellimento e la miniaturizzazione
Questo bisogno ha fatto nascere il pc compatto.
Certo questo concetto è stato declinato in tanti modi diversi, c’e’ imbarazzo della scelta Pc All in one, htpc, sff vari, uscendo dal campo degli x86 windows/linux troviamo anche la nuova generazione di minipc android, che pur trovando il loro naturale posto sotto la tv in salotto, si presentano spesso come anche sostituti economici al classico Pc casalingo.
Una cosa hanno in comune le soluzioni qui sopra presentate: sono deboli, non paragonabili con un vero pc gaming assemblato e competitivo, (l’unica eccezione la dovrebbero portare le steambox, che però si propongono come sistema casalingo da salotto, più che altro)
Il gamer quindi ha l’imbarazzo della scelta riguardo l’acquisto di  soluzioni compatte e preassemblate, che lo privino della noia (per molti) di assemblare, ma quasi tutte sono deludenti.
Asus produttore in prima linea nel mondo del pc gaming, che presenta nel suo ventaglio di prodotti della linera Republic of Gamer, soluzioni di massimo livello, fra schede madri, schede video, e monitor viene in aiuto a questa fascia di giocatori, che vogliono una macchina veramente performante che però abbia dimensioni peso e consumi decisamente contenuti, in combinazione poi con un pannello di diagonale generosissima 27″ dalle altissime prestazioni, nonchè uno dei primi dotato della recente tecnologia G-Synch, soluzione dedicata specificatamente per i videogiocatori: Il ROG G20 e lo Swift ROG PG28.
Si dimostrerà questa combo il non plus ultra, per noi videogiocatori da scrivania? o meglio andare ad investire i nostri soldi nel vecchio e solito metodo dell’assemblaggio?

2

Ammetto che adoro la soluzione estetica che Asus ha scelto per la sua serie di elaboratori da gioco della reacente serie Rog. Questo design Maya come da loro stessi definito, fatto di linee spigolose ma decise e ricoperto di un’intricata trama intarsiata da cui filtra la luce dei led (programmabili).
Certamente questione di gusti, questa scelta estetica può non piacere, lontano dalle linee morbide e tondeggianti apple-style, ricorda più un monolite Cylon, o un’architettura del Blade Runner di Ridley Scott, stile da vendere insomma ma non per tutti i palati.
Oltre che una gioia per gli occhi dei  palati fini questo G20 con la sua dotazione hardware decisamente muscolare si indirizza non al casual gamer, che vuole giocarsi qualche indie e qualche avventura telltale col mouse invece che sul tablet, ma agli hardcore che passano le loro notti su Battlefield 4, o nelle selvagge ed esose terre di The Witcher 3, o correre sui bolidi di Assetto Corsa.
Un elaboratore quindi che scegliere per un utilizzo casalingo o d’ufficio non è un semplice errore ma un vero sacrilegio.
Ma andiamo con ordine.

 

3
Esaminando  esternamente il G20 possiamo godere del tagliente stile ROG, i due pannelli neri che racchiudono l’anima intarsiata rossa fiammante.
Sulla stretta striscia frontale incastionata fra i due pannelli  vi alloggiano due porte usb 3.0 jack cuffie, e accesso al lettore masterizzatore Bluray slim,
tutto anche le porte usb, è rosso per risultare quasi indistinguibile a distanza e mimetizzarsi con la struttura.
Ruotanto il piccolo case accediamo al retro notiamo immediatamente le uscite della scheda video, un HDMI una DVI e 3 Display port, c’è  poi una seconda uscita HDMI connessa alla scheda madre, per l’utilizzo della scheda video integrata.
Salendo troviamo le sei porte audio analogiche, una Gigabit ethernet 2 porte usb 3.0 e 4 porte usb 2.0
Si nota l’assenza dell’uscita audio ottica e sopratutto sole due porte usb 3.0.

 

4

 

Ed ora passiamo ad esaminare nel dettaglio cosa c’e’ sotto il cofano di questa nuova soluzione Asus.
A coadiuvare una performante NVIDIA Geforce 970 il ROG20 troviamo un quadcore Intel Core i7-4790, i più smaliziati overclocker noteranno immediatamente la mancanza del suffisso K, e in effetti la CPU montata non è overclocabile.Il tutto su scheda madre di classe H97, opportunamente modificata.
Quando si va a guardare il retro del sottilissimo case infatti, notiamo come   la scheda video  sia montata per il senso dell’altezza, con le varie entrate HDMI
in fila dal basso verso l’alto, come fosse un desktop; Asus ha fatto evidentemente i salti mortali per contenere tutta la potenza di cui ha dotato il suo nuovo desktop in questi soli 12 litri e 10cm di larghezza, architettando uno schema per il montaggio dei componenti ovviamente dedicato e straordinariamente compatto.
Ma tutto ciò ha un costo in calore, per ovviare alla sindrome del pc portatile che potrebbe attanagliare questo sistema così compatto e potente Asus ha studiato un sistema di raffreddamento efficace, efficiente e anche molto elegante che le consente di comprimere il tutto nel fattore di forma più piccolo possibile, il sistema non ha una dissipazione diretta posteriormente ma il sistema di areazione sfoga verso l’alto e il basso, nel retro  è comunque presente una griglia per l’areazione della scheda video, ma il flusso maggiore viene convogliato verso l’alto, direzione naturale dell’aria calda.
Il risultato è effettivamente straordinario, l’asus ROG 20 si dimostra silenziosissimo in ogni tipo di test.

Per quanto riguarda la memoria ROG20 è equipaggiato da due banchi da 8GB di DDR3, quindi ben 16Gb di Ram a disposizione, anche per quanto riguarda lo storage si nota l’attenzione all’aggiornamento di questo nuovo sistema, ora infatti oltre al disco meccanico da 1TB abbiamo anche un veloce SSD Kingstone, la brutta notizia è che abbia un taglio da soli 128GB; qualsiasi utente pc in ambiente windows sopratutto sa cosa ciò voglia dire, il sistema operativo e i suoi componenti base andranno sempre ad occupare quantomeno 30GB rendendo quindi lo spazio disponibile sull’SSD sotto i 100GB.
Basti scomodare un GTAV, un Ryse e un The Witcher III e lo spazio è già in grave rosso. Consiglio quindi caldamente in fase di acquisto di optare per un ssd più capiente, quantomeno 256GB.

5

Diamo uno sguardo ora alla dotazione.
Purtroppo gli ingegneri Asus magie non possono compierne, e dunque il gruppo alimentatore è necessariamente esterno, non potendo trovare veramente spazio nel case. Questa configurazione del G20 data la sua potenza è dotata non di uno ma di ben due alimentatori, è stato scelto infatti di no demandare l’alimentazione ad una unica grossa unità, ma a due rispettivamente da 280w e 180w. I due alimentatori sono contenuti e fissati da due custodie sagomate  di gomma, e si occupano di alimentare separatamente GPU e sistema (scheda madre componenti e CPU), questa scelta che apparentemente può apparire bizzarra si rivela molto efficiente, migliorando  la gestione dell’energia richiesta dal sistema, quando ad esempio la Gpu non dovesse richiederne, o in caso di sistema inattivo.
Vi sono anche degli evidenti e fastidiosi aspetti negativi in questa soluzione, primo fra tutti il dover necessitare di almeno tre prese di corrente, le due per il doppio alimentatore e quella per il monitor, inoltre la soluzione a doppio alimentatore sorretto dalle due custodie risulta molto ingombrante, di per se,piu di quanto avrebbe fatto un singolo alimentatore seppur generoso. Tutto ciò stona decisamente su  un sistema che dovrebbe favorire utenti a corto di spazio, o che amano trasportare la propria postazione di gioco. Ovviamente non si può certo parlare di mancanza, la soluzione è energeticamente ingegnosa, semplicemente vanno considerate le proprie esigenze.

Abbiamo infine a corredo una tastiera e un mouse ottico a due tasti più rotella cliccabile, niente di eclatante, periferiche oneste senza infamia e senza lode, certo a dirla tutta sfigurano rispetto alla maestosità hi-tech del monolito, che sicuramente merita una tastiera e un mouse gaming degni, ma trovo la scelta ben ponderata, Asus consegna un sistema gaming chiavi in mano, da montare accendere e utilizzare, aggiungere costose periferiche gaming avrebbe gonfiato il già non bassissimo prezzo; per un gamer poi tastiera e mouse sono questioni  serie e  personali!

6

I software a corredo
Come personalizzazione software troviamo principalmente due applicazioni, la prima è Asus Command che permette varie modifiche e setup del sistema.
Possiamo da qui modificare  e  personalizzare l’illuminazione led del case, le tre zone (anteriore superiore e inferiore) sono indipendentemente configurabili da una palette di 8milioni di colori.utilizzo,
Oltre questi twek estetici , abbiamo altre opzioni, più sostanziali, e decisamente comode, come ad esempio la selezione del dispositivo di Boot per il prossimo riavvio, che ci evita di accedere al bios, la configurazione dell’audio e l’attivazione della ricarica rapida su una porta usb anteriore, in questo caso non sarà possibile utilizzarla per dati.
La seconda che è di una piacevolezza visiva con pochi rivali è Aegis. All’avvio di Aegis si sovrapporrà in trasparenza una schermata stile ologramma, con un planetario che mostra la nostra posizione data e orario,  un pannello a ruota centrale da cui sono monitorabili varie informazioni riguardo al sistema, l’hardware, la velocità attuale delle due ventole (case e cpu)  , il carico CPU  il traffico rete, tensione, la memoria in utilizzo, l’attuale temperatura della CPU di cui è possibile anche modificare la soglia di allarme. Aegis è anche ridimensionabile su desktop dove rimarrà attivo in un angolo continuando a mostrare le informazioni di base.

7

Ora passiamo a qualche prova su strada nell’ambito in cui il Rog G20 si trova a suo miglior agio.
Con Metro redux settaggi ultra tessellatura normale e AF a 16 ovviamente a risoluzione di  2560×1440 visto che il test è stato fatto con il monitor asus g-sync l’unica incognita e l’occlusione ambientale, con SSAO settato a 0.5x il gioco viaggia a con una media di 80fps senza  vsync,appena si alza il moltiplicatore a 2x il tutto scende criticamente sui 25fps.  A settaggi medi con gli stessi parametri abbiamo un frame rate molto più solido nel primo caso con SSAO a 0.5x che viaggia sui 100fps, e con lo stesso aumentato a 2x ci si assesta sui 40fps.
C’e’ da dire che con settaggi Ultra e SSAO settato in automatico la visione è stupenda e ottimale senza alcuna incertezza con fps senza v-sync che si assestato oltre i 60.
Watch Dogs ad alta qualità con FXAA sempre ovviamente a 2560×1440 si presenta fluido attorno ai 57fps, per quanto riguarda Crysis 3 a dettagli massimi, sempre con FXAA abilitato si viaggia sui 40fps, qui qualche lavoretto per ottenere i 60 solidi va fatto, e qualcosa necessariamente va abbassato. Tomb Raider stessa risoluzione 2560×1440 FXAA attivato, settaggi Ultra  tessellatura attivata e AF 16x si gioca con estrema fluidità sugli 85fps.
Va precisata una cosa importante il sistema è stato testato alla risoluzione nativa del monitor Swift PG278, che è la soluzione più naturale per questa configurazione, come è ovvio abbassando la risoluzione a una classica
1080 si ha un incremento di prestazioni notevole, un Tomb Raider con stesse caratteristiche svetterà a 125fps, mentre con Crysis 3 passeremo a circa 55fps sempre con i settaggi descritti precedentemente.
Considerando questo sistema come una entita formata dal desktop G20 e il monitor PG278 non si può che considerare la risoluzione 2560×1440.

 

8

Ed ora un’occhiata al monitor
L’Asus Swift PG278 è un apparecchio mastodontico, nei suoi 27 pollici ma al tempo stesso, a prima vista si nota e sopratutto quando lo si va a sollevare leggero ed affilato come, il paragone viene subito e immediato,una lama, lo spessore del pannello è veramente irrisorio ai bordi non arriva al centimetro. Lo schermo è fissato su una solida staffa, che permette a questo non solo di sollevarsi abbassarsi ed inclinarsi, ma anche di ruotare di 90 gradi,cosi da rendere possibile il suo utilizzo in orizzontale, molto utile anche per chi con il pc lavora. Nel posteriore poi trovano posto due linee di ventilazione, perfette visto il calore generato anche dalle dimensioni contenute.
La base, sottile ma generosa in ampiezza e stabilissima, riprende i motivi Maia del Rog20, infine i tipici tasti per la configurazione del monitor si trovano facilmente accessibili nel lato dentro, nascosti posteriormente ma segnalati anterirmente sulla scocca, cosi’ da raggiungerli facilmente senza dover guardare dietro.

Le capacità di questo pannello sono impressionanti, oltre ad una risoluzione nativa massima di 2560 x 1440 pixel e una diagonale di 27″ , Asus ha scelto saggiamente la tecnologia TN, dalla superficie opaca, che evita qualsiasi tipo di riflesso, perfetta per i gamer, che regala allo Swift un tempo di risposta di ben 1ms, la frequenza di aggiornamento è spinta a 144hz (tipicamente come sappiamo un monitor standard si assestava sui 60hz, successivamente c’è stato il boom del 120hz che sono ancora lo standard per un buon monitor da gioco).
Ovviamente tanto ben di dio supporta la tecnologia 3d Vision di nvidia, per chi abbia già un kit, e sia interessato al 3d.

L’Asus  ROG Swift propone un solo ingresso video, una display port, affermando così la sua totale vocazione al gioco, gli altri ingressi presenti sono due usb 3.0. Il monitor include infatti un hub usb, collegandolo al pc ci regalerà altre due porte dati USB3.0, questo è molto comodo per integrare la non generosissima dotazione di porte usb del ROG 20, il loro unico

neo è essere poste in un punto veramente ostico da raggiungere, senza spostare il monitor.

Si parlava del G-sync, la feature principe di questa nuovissima proposta Asus. Prima vanno spese solo due parole per chi non avesse ben chiaro il funzionamento di questa tecnologia.
Come si sa i monitor seguono un refresh regolare in tempi fissi, a seconda ovviamente della capacità 60,100-120hz, tuttavia la GPU non consegna i frame in tempi fissi, ovviamente un videgioco non è un film, durante la computazione la GPU varia di carico e risposta, quindi la consegna dei frame non sarà affatto coincidente.
La conseguenza di questo è quello che tutti i videogiocatori (anche quelli console) conoscono come “tearing”, quei fastidiosi spostamenti a fasce nell’immagine.
La tecnologia presente attualmente per evitare l’effetto di tear è il V-Sync. COn il V sync attivato (cheovviamente aumenta il carico di lavoro della cpu) il framerate viene fissato e la GPU tenterà di inviare frame nei tempi di refresh del monitor, ma ovviamente la GPU può non riuscire a tenere il passo dell’aggiornamento del monitor, causando quindi lag e shuttering ugualmente fastidioso, che in genere viene risolto dai giocatori abbassando le richieste del gioco in esecuzione, o rinunciando al V-sync.
La soluzione NVIDIA è l’uovo di colombo, banale a dirsi ma efficace elegante e funzionale, è sufficiente infatti sincronizzare la velocità di aggiornamento del monitor con quella in cui la GPU termina il rendering di un frame, ciò avviene tramite un controller dedicato del monitor che comunica con le GPU che supportano la tecnologia.
Il risultato finale è un’esperienza di gioco molto più fluida, con meno fastidi da parte dell’utente.

All’utilizzo pratico Il ROG Swift PG278 si dimostra eccezionale, i vari preset per il colore non mi hanno molto soddisfatto quanto il set Normal che presenta, almeno a mio parere la migliore “Temperatura” non l’ho mai modificato durante le sessioni di gioco. L’uniformità per l’intera superficie del pannello è ottima, quantomeno a vista non si notano cali di intensità forse veramente impercettibili nell’angolo superiore sinistro, ma nulla di rilevante se si è impegnati a sparare o pilotare, e non ci si metta ad ispezionare con colori fissi e accesi, il proprio pannello.
Il ghosting è praticamente assente, lo schermo si presenta come una compatta e fluida distesa di colore.
Variando le frequenze dinamicamente con la tecnologia G-Sync otteniamo una resa decisamente migliore in ogni ambito
di gioco, meno shuttering meno lag, anche in situazioni di classica criticità come ad esempio in scrolling di RTS.

 

9

conclusione
L’asus Rog G20 è un sistema molto potente  concepito per essere utilizzato chiavi in mano anche dai più pigri videogiocatori,praticamente il sistema va tolto dall’imballaggio, vanno connesse mouse e tastiera (proprio se si e’ un gamer vizioso o quelli forniti) avviamo in pochi secondi grazie all’SSD il sistema preimpostato (windows 8.1) e siamo pronti ad accedere alle nostre piattaforme di gioco preferite. L’altro latro di questa allettante medaglia è la scarsa e comunque difficoltosa possibilità di upgrade data dalle esigenze di costruzione, per quanto il sistema testato è di una fascia che dovrebbe tenere tranquilli per qualche tempo anche i videogiocatori esigenti, e qualcosa in più i meno esigenti.
L’estetica del sistema è straordinaria, a meno che non abbite un senso estetico del tutto atrofizzato e allineato,  non potrete non farvi rapire dagli intarsi
cyberpunk-maia mentre nel buio emanano una fredda luce a led stretti dalle due lame nero opaco, il form factor e il peso lo rendono veramente agile al trasporto, se non fosse per quello scomodo alimentatore veramente potrebbe essere facilmente messo in qualsiasi zaino.
Ma c’è una domanda che alla fine tutti si saranno posti: “ma insomma compro questo? un notebook gaming, me lo assemblo”?
Questo è il dilemma di tutti.
Beh diciamolo, una vera risposta univoca non c’è.
Un pc da gioco è come un vestito per calzare bene va fatto su misura delle esigenze, quindi verrebbe da pensare che un assemblato rimanga la migliore decisione per tutti, qualche anno fa sarei stato dello stesso parere, ma l’attuale mercato non rende la decisione più così netta. Il form factor contenuto la cura nell’assemblaggio e nella scelta di componenti performanti, e anche perchè no una customizzazione  quella delle gratiglie a led programmabili, che realizzata tramite modding sarebbe un problema ostico per i più, per un prezzo che non rappresenta un vero abisso rispetto ad un elaboratore da gioco di pari
caratteristiche possono sicuramente far pendere l’ago della bilancia verso un sistema come il Rog20, che si dimostra un buon compromesso per quanto riguada spazio e portabilità e uno scarsissimo compromesso qualitativo rispetto ad un assemblato.

Voto 8.8/10

Lotta strenuamente contro i BSOD

Lost Password