LEGO Worlds – Anteprima

LEGO Worlds – Anteprima

Di videogiochi con il LEGO nel titolo se n’è perso il conto. Tie-in più o meno riusciti, titoli per bambini, e chi più ne ha più ne metta: tutte riproposizioni di capolavori del cinema, o giochi inediti con protagonista qualche supereroe creato ad hoc per i più piccini. È un po’ ironico, anzi, un bel po’ ironico però vedere, nell’epoca dominata dal successo commerciale di Minecraft, figlio illegittimo proprio della filosofia dell’amatissima azienda danese, che tutti provano a scimmiottare il vendutissimo titolo di Mojang, a sua volta ispirato, ed è innegabile, proprio dalla LEGO, e dal suo spirito privo di limiti e catene, mentre Traveller’s Tales, voce “videoludica” della LEGO stessa, tenda ad applicare quel concetto di costruzione e distruzione tanto caro a “l’attacco dei cloni” a dei contesti rigidi e pre-impostati, ben lontani dalla libertà che la controparte reale riesce ad offrire.

Insomma, tutti giocavano ad un Minecraft LEGO, nella speranza di avere tra le mani un LEGO Minecraft.

Non deve troppo sorprendere che prima o poi, quelle preghiere e quei desideri avrebbero ottenuto risposta, ma almeno i presupposti si sono rivelati essere ben più rosei del previsto: un titolo al momento PC-only, con generazione procedurale, e lanciato un po’ in sordina sfruttando il programma Early Access di Steam, uno strumento che tra tanti fail da dimenticare e promesse non mantenute, permette però ad un team serio e degno di tale nome (e i ragazzi di Traveller’s Tales sono di certo una garanzia) di sviluppare il proprio gioco a stretto contatto con la community, plasmandolo seguendo feedback e suggerimenti di ogni sorta in totale libertà, senza standard qualitativi o feature imposti dall’alto.

Il lungo preambolo è doveroso, in quanto LEGO Worlds, questo il titolo del curioso esperimento del team britannico, è sulla carta un sogno ad occhi aperti, ma è ancora ben lontano dalla perfezione, vista la sua natura ancora estremamente embrionale (il lancio in versione definitiva è infatti previsto non prima del 2016).

Già, anche le nuvole sono composte al 100% da mattoncini.

Già, anche le nuvole sono composte al 100% da mattoncini.

Senza stare a scomodare Minecraft in sterili confronti, per ora ancora troppo teorici e soggetti a cambiamento, c’è da dire che il gioco analizzato in questa sede ne segue in parte l’esempio, o meglio, l’iter: è ancora in fase Alpha, e mancano ancora features e modalità, ma lungi dall’essere spoglio o incompleto, semmai lo si può accusare di essere ancora molto acerbo. A mancare a tutti gli effetti, almeno per il momento, è uno “scopo”, forse un orpello a cui molti, quando c’è in ballo la creatività, neanche fanno caso, ma che nell’estasi sandbox rischia sempre di far salire a galla il fattore noia, almeno nei giocatori meno arditi a cui poco interessa di riprodurre in gioco il Taj Mahal o la Tour Eiffel.

Non c’è infatti alcuna modalità Sopravvivenza, nonostante siano presenti “mob” da massacrare (ma il vostro personaggio non morirà, né perderà alcunché), né alcuna missione o obiettivo da raggiungere, né dei record da infrangere o dei server da invadere (il multiplayer vedrà la luce solo una volta ottenuto un single player stabile e godibile al 100%), ma il team ha intelligentemente sopperito alla mancanza tramite un sistema tanto semplice quanto magnetico, senza minimamente rinunciare a quel piacere dell’esplorazione, o a quella continua iniezione di stimoli che caratterizza produzioni affini: nei mondi generati proceduralmente con biomi totalmente casuali, troverete di tutto, da veicoli a creature, da NPC (ma scordatevi qualsivoglia interazione) a cavalcature e veicoli, fino ad elementi di vegetazione o arredo e perfino strutture dalle dimensioni contenute. Non saranno però vuoti componenti ornamentali: toccandoli, diventeranno parte di voi, utilizzabili, “invocabili” e posizionabili all’infinito, a patto di acquistarli tramite i classici “stud”, ottenibili distruggendo qualsiasi cosa vi capiti a tiro o saccheggiando i numerosi forzieri sparsi un po’ ovunque in lungo e in largo (insieme ad altri speciali contenitori di armi bianche come martelli e spade). Verrà così innescato un meccanismo di distruzione/costruzione ai limiti del filosofico, un ricircolo di materia e spirito potenzialmente infinito, limitato solo dalla vostra creatività.

Lego Worlds 2

Creare uno spiazzo e posizionarci su un castello o una casa di marzapane sarà un gioco da ragazzi.

Dall’apposito menu, avrete una libertà pressoché totale: potrete cambiare l’aspetto del personaggio (vampiri, licantropi, pirati, c’è di tutto!), far apparire veicoli (elicotteri, gommoni, skateboard), cavalcature (orsi, draghi, capre), ma è con la componente “costruttiva” che le cose si fanno interessanti, a patto di scendere, almeno per il momento, a compromessi non indifferenti. Precisiamo innanzitutto che esistono vari approcci, legati alla difficoltà, e indirettamente alla libertà creativa. Per semplificare le cose, il team ha infatti inserito dei set veri e propri (abbiamo trovato solo una casetta con tanto di famigliola, cassetta della posta e tosaerba), che, si vocifera, potrebbero essere sbloccabili tramite codici inseriti nei set in “carne e plastica” (ma, lo ripetiamo, è solo una voce), così come intere strutture ed elementi pre-confezionati, come castelli, cottage, alberi titanici e cupcakes giganti. Costruzioni automatiche a portata di click, che vi daranno comunque carta bianca per creare città, villaggi e fortezze, sfruttando anche i numerosi biomi e i tipi di terreno che avete incontrato durante le vostre peregrinazioni, customizzabili tramite il pennello, col quale sarà possibile colorare tutto ciò che c’è su schermo.

Stiamo però parlando di LEGO, e sì, chi vuole invece adottare un approccio ai limiti della follia, può invece posizionare ogni singolo mattoncino, uno ad uno. Se ne sceglie la forma tra le decine e decine presenti, il colore, e li si applica dove si vuole, dando vita ad architetture di ogni sorta, magari partendo proprio dai set già pronti e portandoli all’estremo, combinandoli, travolgendoli, rendendoli irriconoscibili, oppure partire da zero. Potrete plasmare il terreno limandolo, appiattendolo, oppure elevandolo o affossandolo applicando varie forme geometriche; potrete inoltre ruotare ogni cosa, dando davvero sfogo alla vostra creatività. Lo scotto da pagare però è una pressoché totale mancanza di immediatezza: la telecamera è infatti ancora ingovernabile, e vi costringerà a perdere non poco tempo per trovare l’inquadratura adatta ogni volta che vorrete dedicarvi alla costruzione. A causa dell’assenza di un qualsivoglia tutorial, ci vorrà davvero un bel po’ prima di capire in che modo posizionare i mattoncini, dato che tale azione è legata alla telecamera e al movimento lungo le tre assi dimensionali, lungo le quali è possibile concentrarsi tramite apposito tasto del menu, ma che, come avrete capito, renderà difficoltoso e macchinoso ogni vostro gesto o tentativo. I tasti Undo e Redo saranno i vostri migliori amici, ma anche dopo qualche ora di assestamento, la sensazione generale è che sia fin troppo complicato ed estenuante imbarcarsi in progetti troppo vasti ed ambiziosi… almeno per il momento.

Non mancano poi crash non proprio rari (fortunatamente l’auto-save ha sempre funzionato) e una fisica altalenante (ben fatta quella del ghiaccio, da rivedere totalmente l’acqua, che impallidisce al confronto con quella di Minecraft), oltre che a continue compenetrazioni risolvibili da un “restart” del personaggio sotto forma di skydive in picchiata (una trovata semplicemente geniale, con tanto di ombrello per rendere più morbido l’atterraggio).

Togliere un mattoncino alla volta sarà un processo lungo e faticoso.. meglio usare le maniere forti per creare la vostra rete di tunnel sotterranei.

Togliere un mattoncino alla volta sarà un processo lungo e faticoso.. meglio usare le maniere forti per creare la vostra rete di tunnel sotterranei.

Lo ripetiamo, in quanto il gioco è ancora in fase Alpha: le basi per un qualcosa di ottimo ci sono tutte, ma non mancano i problemi, in alcuni casi non da sottovalutare. Il team ha ancora il tempo per migliorare quello che promette di essere il sogno bagnato di tanti fan di Minecraft stanchi dei limiti fisiologici della creatura di Mojang, ma anche di tanti bambini cresciuti che difficilmente resisteranno al richiamo di una LEGO più sirena ammaliante che mai. Del resto, LEGO Worlds offre la possibilità di fare un salto indietro nel tempo lungo 20, 30 anni, da consumare indisturbati sul proprio PC senza compagni/e che possano giudicarci o accusarci di aver riempito il salone di navicelle, galeoni e quartieri fatti esclusivamente in mattoncini di plastica. Libertà totale, difficoltà scalabile, e un piacere dell’avventura già da ora coinvolgente, che con delle modalità ad hoc e attività stimolanti (nemici più vivi, IA meno folle, quest e quant’altro), oltre alla risoluzione dei problemi legati alla telecamera, potrebbero renderlo un vero must have per i fan della casa danese.

I più impazienti possono acquistarlo già da ora su Steam in versione Early Access: è l’unico modo per supportare direttamente il team, avendo così la possibilità sia di giocarlo immediatamente, oltre che di offrire preziosi feedback per plasmarlo e migliorarlo in attesa dell’uscita ufficiale, ma rimane pur sempre una “scommessa”, e richiede ben più di un occhio chiuso per essere giocato.


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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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