Batman Arkham Knight – Recensione

Batman Arkham Knight – Recensione

Mentre dall’altra parte del mondo si svolgeva la fiera videoludica più importante dell’anno, gli sviluppatori diRocksteady si preparavano a lanciare il capitolo conclusivo della trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro: Batman Arkham Knight.

Dato l’incredibile successo dei primi due episodi (corroborati da un comunque ottimo Origins, sviluppato però da un team differente), l’hype creatosi nel corso di quest’ultimo anno è più che giustificato: la versione digitale di Batman non è mai sembrata così in forma ed il genuino talento della software house britannica, unito alla passione e alla dedizione viscerale verso un progetto così ricco, ha permesso di concludere egregiamente uno dei cicli videoludici più apprezzati degli ultimi anni.

In Batman Arkham Knight affronteremo una delle sfide più difficili per l’Uomo Pipistrello, costretto a salvare una Gotham City messa letteralmente in ginocchio dallo spietato Spaventapasseri, diventato in una sola notte il padrone indiscusso della città, grazie alla liberazione della sua tossina della paura.

Grazie alla potenza delle nuove console, il mondo di Arkham Knight è ancora più grande, vario e pericoloso di quanto ci saremmo mai potuti aspettare; una metropoli notturna che nasconde uno spirito marcio, corrotto, onnipresente come la fredda pioggia che accompagna le indagini del nostro eroe. Un guscio usurato da cui deve nascere una nuova speranza che ne risollevi le sorti, oppure la condanni all’oblio più profondo. Questa è la notte più lunga e più nera. La notte di Arkham.

 Batman Arkham Knight

Piattaforma: PS4/Xbox One/PC

Genere: Action-Adventure

Sviluppatore: Rocksteady Studios

Publisher: Warner Bros.

Giocatori: 1

Online: Classifiche

Lingua: Completamente in italiano

Versione Testata: PS4

Dopo la morte di Joker, burattinaio indiscusso della criminalità organizzata, Gotham City vive apparentemente in uno stato di quiete, turbata da alcuni reati minori e comunque non riconducibili ad esponenti criminali di spicco. Ma dietro questa malcelata tranquillità, lo Spaventapasseri, alias del dottor Jonathan Crane, prepara quello che si rivela essere l’attacco più imponente che Gotham abbia mai visto, a causa di un massiccio utilizzo della sua neurotossina, che in pochi minuti genera un panico incontrollato, accompagnato da numerosi episodi di violenza. La polizia organizza così un’evacuazione su larga scala, lasciando in città un piccolo manipolo di uomini coraggiosi (capitanati ovviamente dal commissario Gordon), che hanno il compito di gestire gli uomini dello Spaventapasseri che stanno mettendo a ferro e fuoco la città.

Immediata è anche la risposta del vigilante mascherato che con l’aiuto di Oracle, rimasta in città contro il volere del padre, cercherà di rintracciare il covo di Crane, cercando allo stesso tempo un vaccino efficace contro la potenziale epidemia.
Sfortunatamente, il percorso che affronterà l’eroe di Gotham sarà pericoloso e ricolmo di insidie che mirano a minarne finanche la stabilità psicologica, rendendolo più debole e propenso allo sbaglio. Tanti sono i criminali che lo vogliono morto, per un motivo o per un altro, ed il piano dello Spaventapasseri sembra stranamente far combaciare gli obiettivi di ognuno di loro.

Tra le novità figura il cosiddetto “Terrore”, ossia la possibilità di abbattere fino a tre nemici contemporaneamente grazie ad una mossa unica

Per quelli abituati all’ottimo sistema di crescita ideato e perfezionato da Rocksteady nel tempo, cambierà davvero poco: fin da subito Batman avrà accesso ad una corposa quantità di gadget iper-tecnologici, tra cui figurano gli immancabili batarang e batrampino, che saranno migliorabili attraverso i punti esperienza guadagnati con il completamento di determinati incarichi.

Oltre l’armamentario classico, il nostro eroe potrà ottenere una vasta serie di potenziamenti, nuove abilità e letali mosse di combattimento, diventando un’inarrestabile macchina da guerra in grado di gestire la maggior parte dei pericoli di Gotham City. Tra queste novità figura il cosiddetto “Terrore”, ossia la possibilità di abbattere fino a tre nemici contemporaneamente grazie ad una mossa unica. Una volta attivata questa modalità però, dev’essere il protagonista a selezionare manualmente i cattivi da mettere KO, prima che la barra caricata si svuoti del tutto; in questo modo, il resto del gruppo scapperà in preda al panico o combatterà con meno convinzione.
Ovviamente nel corso della campagna, con l’aumentare delle conoscenze acquisite, aumenteranno anche le specializzazioni delle bande criminali, in grado di imbracciare armi sempre più pericolose e parare i vostri colpi migliori, garantendo quindi una sfida sempre adeguata, ma mai frustrante.

Ma la vera novità, a lungo pubblicizzata nei mesi che hanno preceduto l’uscita del titolo, è l’introduzione dellaBatmobile. Gioiellino tecnologico segreto delle Wayne Enterprises, il veicolo a quattro ruote di Batman è un’eccezionale sferzata al gameplay della serie: oltre ad essere incredibilmente semplice da guidare (a scapito di una bella dose di realismo, ma va bene così), il veicolo è dotato di un pratico sistema di difesa che permette una trasformazione in tempo reale simile ad un futuristico carro armato, controllando gli spostamenti nemici ed eliminando i più ostili.

L’interazione tra il protagonista e la vettura è ad altissimi livelli, permettendo, attraverso la pressione di un singolo tasto, di entrare o uscire a piacimento, secondo le esigenze di missione o semplicemente per concatenare una serie di combo spettacolari.
Proprio per questo, la morfologia ambientale di Arkham Knight è stata leggermente modificata (oltre ad essere piuttosto ampliata rispetto ai capitoli passati), con strade più larghe e articolate per assicurare al giocatore un sistema di guida funzionale e soprattutto divertente; occasionalmente saranno presenti anche degli ostacoli che potranno essere distrutti o rimossi grazie alle svariate peculiarità belliche della Batmobile, tra cui un potentissimoverricello.
Peculiarità che potranno poi essere personalizzate secondo i gusti propri di ogni giocatore e seguendo sempre lo stesso sistema evolutivo che regola l’apprendimento di nuove abilità. Come per i combattimenti corpo a corpo, anche la difficoltà delle battaglie a bordo di veicoli sarà direttamente proporzionale all’avanzamento del gioco, con la comparsa di corazzati nemici sempre più difficili da abbattere.

Come per i combattimenti corpo a corpo, anche la difficoltà delle battaglie a bordo di veicoli sarà direttamente proporzionale all’avanzamento del gioco

Se da una parte questa aggiunta si rivela vincente sotto quasi tutti i punti di vista, nel tempo sembra perdere il fascino iniziale, complice un’eccessiva superiorità nei confronti delle forze ostili che mette a nudo una ripetitività eccessiva, talvolta riscontrata anche nelle zuffe a mani nude.

Rocksteady tenta di venirci incontro con l’introduzione del Dual Play, ossia della possibilità –solo in determinati momenti della campagna- di utilizzare un secondo personaggio, alternandone i controlli a quelli di Batman e viceversa. In questo modo gli scontri assumeranno, seppur per un breve periodo, un sapore tutto nuovo, grazie alle sostanziali differenze che contraddistinguono ogni stile di combattimento. Al riempimento della barra deputata, sarà perfino possibile effettuare una micidiale doppia mossa contemporanea che creerà ulteriore scompiglio tra le fila nemiche.
Accolto tiepidamente dal trailer di lancio, questo inserimento è senza dubbio una delle intuizioni migliori del team di sviluppo, che ha saputo spezzare la monotonia dei combattimenti in modo semplice e intelligente.

Per facilitare la scelta tra le numerose attività primarie e secondarie del Cavaliere Oscuro, gli sviluppatori hanno ideato un inedito menù a comparsa, che permette di selezionare la missione da seguire, ottenendo anche una breve didascalia descrittiva, eventuali obiettivi marginali e la direzione da intraprendere.
Già dopo i primi minuti di gioco, avremo un assaggio della moltitudine di indagini da risolvere, alcune molti lunghe e complesse, altre rapide ma molto intense.

Ritroviamo gli indovinelli del geniale Edward Nigma, che in questo capitolo finale stuzzica Batman con una serie di adrenaliniche prove da completare a bordo della Batmobile, o le randomiche chiamate della polizia, utili soprattutto per accumulare esperienza aggiuntiva da investire nei talenti sbloccabili. A queste si aggiungono il misterioso caso del serial-killer col pallino della musica classica e il salvataggio dei pompieri, in pericolo a causa di una misteriosa creatura alata che tenta di creare caos in città: tutte missioni finemente sviluppate, mai banali e in grado di aumentare in modo esponenziale la longevità del titolo, che in ogni caso si aggira già intorno alle 15-20 ore di gioco.

L’estensione dell’area esplorabile e l’ottima caratterizzazione di certe aree, regalano a Gotham City quella varietà di scorci che era mancata in Arkham City, e che i giocatori di tutto il globo avevano chiesto a gran voce. Anche il senso di verticalizzazione, da sempre punto focale della serie, è stato ritoccato, rendendo soprattutto gli ambienti aperti molto più ispirati, oltre che sfruttabili in nuovi entusiasmanti modi.

Lo sforzo compiuto da Rocksteady per rendere Gotham pullulante di vita e pericoli ad ogni dove, ha dato i suoi frutti. Il risultato è oltre ogni aspettativa

Tecnicamente Batman Arkham Knight è davvero incredibile. Lo sforzo compiuto da Rocksteady per rendere la città di Gotham pullulante di vita e pericoli in ogni dove, ha dato i suoi frutti. Come abbiamo detto e ripetuto, la mappa di quest’ultimo capitolo della trilogia è immensa, visivamente da capogiro e senza il benché minimo caricamento tra una zona e l’altra. Il frame-rate, fisso a 30fps riesce comunque a donare una continuativa fluidità al gioco, che persino nei momenti più frenetici non perde stabilità.

I modelli dei personaggi principali sono dettagliati al limite della paranoia, assolutamente realistici nei movimenti caratteristi e nelle espressioni facciali, sinonimo di un lavoro recitativo di alto livello, che paradossalmente stona con l’eccessiva plasticità dell’Uomo Pipistrello, che sembra quasi intrappolato nella sua rigida armatura. Qualcosa che ha del miracoloso insomma, soprattutto se si pensa che tutto ciò è stato creato attraverso l’Unreal Engine 3, motore grafico ormai decennale.

Nulla da eccepire neanche sul fronte sonoro, dove il doppiaggio italiano si distingue per la sontuosa qualità, grazie alle voci note che da sempre accompagnano la serie videoludica e già famose per le passate interpretazioni, mentre gli accompagnamenti sono eseguiti con cura ed esperienza, ispirandosi chiaramente ai temi musicali precedenti.

In conclusione…

Batman Arkham Knight è tutto quello che avremmo potuto desiderare dal capitolo conclusivo della trilogia sviluppata da Rocksteady.

Complice una Gotham City visivamente impeccabile e ricca di spunti in grado di soddisfare ogni aspetto della nostra libido videoludica, che fa da orgogliosa cornice ad una trama complessa, sfaccettata e ricca di colpi di scena, magistralmente diretta da un team appassionato. Per la prima volta infatti, vedremo cadere pezzo dopo pezzo la pesante armatura di Batman, che rivela uno spirito afflitto e segnato dagli avvenimenti passati, messo alla dura prova ancora una volta.

Le solide meccaniche di un gameplay ormai rodato e le azzeccate innovazioni, non fanno altro che confermare quanto di buono già c’era in precedenza, incastonandolo in un titolo prestigioso, che dà lustro a questa current-gen troppe volte appannata da promesse poi non mantenute. Al di là di alcune microscopiche pecche, legate soprattutto ad un sistema di crescita che tende a sbilanciare la difficoltà a favore del giocatore, Arkham Knight è senza ombra di dubbio uno dei giochi migliori dell’anno ed uno degli acquisti obbligati (almeno su PS4, la versione da noi testata, ed Xbox One, in attesa che la versione PC torni disponibile e priva di problemi, ndE) per chiunque stesse aspettando un valido motivo per entrare nella nuova generazione.

Voto: 9,5/10

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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