Destiny: Il Casato dei Lupi (DLC) – Recensione

Destiny: Il Casato dei Lupi (DLC) – Recensione

Destiny è la perfetta personificazione di un alunno che “ha le capacità, ma non si applica”. È in grado di stupire perl’enormità del progetto, “pubblicato” la prima volta nel 2009 nella città di New Mombasa, teatro di Halo 3: ODST; è in grado però anche di deludere, portando alcune persone alla noia e al risentimento col lieve flop del DLC L’Oscurità dal Profondo. Un andamento altalenante che rischia di lasciare perplessi i potenziali giocatori che ancora non hanno preso in mano il controller per combattere l’Oscurità.

D’altro canto, un gioco che non divide almeno un po’ la critica potrebbe risultare anonimo e passare inosservato agli occhi dei più. Destiny è un bivio: lo ami o lo odi, non c’è via di mezzo. Incontri dunque persone su Internet che si chiedono chi ancora abbia il coraggio di giocarlo e altre che difendono la propria idea mostrando giustamente che, avendo amici con cui giocare, è sicuramente una bellissima esperienza.

Dopo un mezzo fallimento del povero Crota, Destiny poteva dunque solo rialzarsi e, in quanto bravo scolaro, l’ha fatto senza esitazione: ascoltando la community e tenendo conto dei feedback, Bungie si è operata per offrire ai giocatori un DLC molto più corposo, grazie anche al ritardo che ha portato l’uscita da inizio Marzo a metà Maggio. Il Casato dei Lupi è vento nuovo e fresco per i Guardiani, che hanno avuto un assaggio i giorni scorsi grazie alle taglie della Regina.

Destiny: Il Casato dei Lupi

Piattaforma: Xbox One, PS4, Xbox 360, PS3

Genere: MMO, FPS

Sviluppatore: Bungie

Publisher: Activision

Giocatori: 1-16 (sempre online)

Online: 16

Lingua: Completamente in italiano

Versione testata: Xbox One

Senza dubbio uno dei punti critici del primo DLC era l’assenza di continuità e trama tra la storia principale e l’arrivo di questa sconosciuta Eris, desiderosa di aiuto per sconfiggere un principe dell’Alveare che pareva essere il male assoluto dell’universo. Questa volta la chiamata all’ordine della Regina ha un senso: già durante la storia principale si è potuto toccare con mano il caratterino difficile degli Insonni, che si sono visti traditi da un Casato dei Caduti, i Lupi. La Regina è furiosa e dunque chiede l’aiuto dei Guardiani per servire la sua vendetta, tramite missioni dedicate alla ricerca di un traditore specifico, Skolas.

La meccanica è la solita, ma questa volta c’è qualcosa di diverso: durante le missioni, nonostante esse siano tutte in luoghi già conosciuti, la linea narrativa è solida e c’è sempre la consapevolezza dell’obiettivo da raggiungere.

Tale senso di “ordine” è probabilmente dato anche dal nuovo spazio sociale locato nell’Atollo, dove l’intera comunità degli Insonni si adopera per aiutare i Guardiani. Insomma, non si parla più di un solo emissario uscito da chissà dove, bensì di un gruppo di persone legate da una storia di lealtà e tradimento.

Le mappe utilizzate sono le stesse di altre missioni, ma stavolta invertite ed ottimizzate per il nuovo scopo: alcune parti dei pianeti, visitabili solo in certe situazioni, sono ora incluse di nuovo nella trama. Particolarmente interessante è stato il ritorno al luogo di inizio e, soprattutto, la discesa in una sezione finora accessibile solo selezionandone l’evento, una trovata molto curiosa e riuscita, per sorprendere gradevolmente: non vi dico quale sia per lasciare intatta la sorpresa. Su Venere si svolge la missione finale, in uno scenario pirotecnico e platform che ricorda la Volta di Vetro, per poi concludersi ad un’altezza vertiginosa sui corrotti prati di Ishtar.

Mentre si falciano Caduti col proprio Rompighiaccio, la parola che più arriva al pensiero è “finalmente”. Serviva davvero qualcosa di nuovo da fare.

La paura più grande per i giocatori era dover ripetere lo stesso processo de L’Oscurità dal Profondo per portare armi ed armature al level cap attuale, alzato a 34, ma ora la storia cambia di molto, permettendo un upgrade molto più veloce e “grind-friendly”. Le armi esotiche hanno ora bisogno di un Frammento Esotico per essere alzate di livello, senza però perdere il proprio albero dei potenziamenti: stessa cosa anche per i pezzi leggendari, che però necessitano di una Luce Eterea al posto del Frammento.

Questo è un bel modo per venire incontro ai giocatori, talvolta sfiduciati nel dover ripetere da capo qualcosa di appena concluso. Il reset dei potenziamenti resta comunque all’interno del gioco, ma in maniera diversa: visitando l’Armaiolo, ora si possono cancellare i potenziamenti di un’arma per richiederne altri in modo casuale. Se ad esempio non vi piace una perk, potete facilmente “riforgiare” l’albero dei potenziamenti e trovarne altre di vostro piacimento.

Basta acquistare un’armatura disponibile presso Avanguardia o Crogiolo per arrivare subito a livello 32

Essendo il gameplay di Destiny ormai noto e masticato da tutti i Guardiani, sembrerebbe quasi superfluo descriverlo. Eppure, già nei giorni precedenti al lancio del DLC si è visto un piccolo dettaglio di come i giocatori possono ora combattere i nemici Caduti. Occasionalmente un Capitano potrebbe infatti imbracciare un enorme cannone, equipaggiabile successivamente da un Guardiano come se fosse un momentaneo lanciarazzi. Mancava in effetti una controparte della spada utilizzata dall’Alveare: ora che anche i Caduti hanno un’arma simbolo, resta da capire se succederà lo stesso a Vex e Cabal in futuro.

Non è tutto però; pochi minuti all’interno della prima missione e già si possono incontrare diversi tipi di Caduti. GliStiletti, normalmente pericolosi quanto un Magikarp, ora sembrano sotto steroidi. Cecchinano, esplodono, minacciano di farvi bruciare il toast: il loro look offre una strumentazione luminosa che manda alla mente Claptrapdi Borderlands. Non soffermatevi troppo però sulla loro nuova veste grafica, o potreste calpestare una delle mine lasciate sul campo di battaglia: niente di letale, ma essere rallentati mentre si fugge da un Capitanoinferocito non è un’esperienza delle più tenere. La quantità di trappole che i Caduti si lasciano alle spalle può talvolta dimostrarsi molto antipatica, soprattutto a causa delle enormi ondate di nemici che caratterizzano queste missioni.

Nuove meccaniche ed equipaggiamenti momentanei rendono più variegata l’azione anti-alieni. Combattere da soli è sempre più difficile

Una volta terminate le missioni, superabili agevolmente dopo un paio di ore coi propri amici, si apre la seconda parte di questo DLC, che invece porterà via ai giocatori una buona quantità di giorni e sudore. Se le Incursioni e l’assalto Cala la Notte sembravano le due attività più difficili del gioco, La Prigione degli Anziani e Le Prove di Osiride vanno a piazzarsi esattamente allo stesso grado di difficoltà, con ricompense ottime, se non addirittura migliori.

  • La Prigione degli Anziani: consiste in multiple ondate dei nemici più temibili dell’universo, ma sparare non è l’unico obiettivo della partita; ci sono vari compiti all’interno del match che rendono ancora più ardua la sopravvivenza.
    Si parte dal livello 28 per arrivare fino al 35 in 5 diversi eventi, con alcune attività critiche come la ricerca di mine, la conquista di punti controllo e l’eliminazione di un bersaglio. Per un team a livello 32 la prima esperienza dei 5 round consecutivi può risultare non esattamente ardua, ma salendo di livello i nemici cominceranno a fare baldoria coi vostri fallimenti.
    Vale la pena però stringere i denti per arrivare alle tanto agognate casse bonus, apribili grazie alle Chiavi del Tesoro: il sottoscritto ha ricevuto durante il primo tentativo un’arma leggendaria ed una esotica, niente male. Nel caso non abbiate una chiave, sarete comunque ricompensati: oltre alla cassa d’oro ce ne sono due lateralialtrettanto interessanti.
  • Le Prove di Osiride: se per quasi tutte le attività di Destiny l’unico avversario è la fortuna a volte avversa di non ricevere buone ricompense, in questa playlist competitiva gli avversari sono autentici nemici; non è loStendardo di Ferro, dove perdere è poca roba. Qui si fa sul serio, ogni sconfitta è quasi una condanna e le ricompense in ballo sono molto succulente: è consigliabile fare squadra con altre 2 persone veramente fidate e dotate di sinergia, visto che non c’è matchmaking e anche gli altri saranno agguerriti quanto lo siete voi.
    Già dopo qualche match si capisce se la squadra avversaria ha maggiore sintonia e si muove meglio sulla mappa: il consiglio è di allenarsi prima nella modalità Schermaglia, per poi passare a Le Prove di Osiride una volta che si è veramente pronti. Nel caso tutto finisca male, non disperate: potrete ricominciare da capo quante volte vorrete, sempre dal venerdì al martedì. Inoltre, nonostante le sconfitte, è comunque possibile che vi vengano dati armamenti leggendari a fine match: è capitato al sottoscritto dopo un sonoro e pesante 5 a 0, quindi può succedere benissimo anche a voi.

Un elemento che spesso i giocatori si lasciano sfuggire è ciò che sta intorno al gioco: nonostante le lacune diDestiny siano state al centro della bufera dal momento del lancio, poche persone hanno mosso un pensiero perla qualità delle colonne sonore e il loro funzionamento. Non esiste musica all’interno di Destiny che possa risultare noiosa o non adatta al momento: il ritmo segue l’andamento della missione, partendo lievemente ed aumentando sempre più quando le cose si fanno serie. Il Casato dei Lupi introduce nuovi elementi musicali che ripercorrono le colonne sonore più comuni, remixandole per ottenere diverse sfumature.

Dal punto di vista puramente visivo, Destiny rimane uno dei giochi più appaganti graficamente, con textures di alto livello, effetti grafici pieni di colori e ambientazioni curatissime. Già dall’inizio il colpo d’occhio del panorama tra i vari pianeti è stato molto buono: nell’ultima missione di questo DLC si può assistere ad uno scenario che per certi versi ricorda il Giardino Nero, con cui condivide il feeling del momento. A differenza del precedente DLC, non si tratta di una semplice grotta con un cristallo verde nel centro, bensì di una piattaforma fluttuante sopra Venere, su cui finire la libertà del traditore Skolas.

Salire al massimo livello è passato in pochi minuti da lavoraccio a gioco da ragazzi. Un modo per pianificare l’arrivo dell’Anno Due?

È arrivato però il momento di abbassare il calumet della pace e indicare i punti che mi lasciano maggiormente perplesso. Innanzitutto, il nuovo spazio sociale, per quanto bellissimo, è troppo piccolo, sia per le dimensioni che per il numero di giocatori che possono esserci contemporaneamente: più volte, nel tentare di raggiungere gli amici, mi sono visto bloccare l’accesso a causa del numero massimo di persone, fissato a 9.

Dal punto di vista invece più funzionale, ci si chiede quale importanza abbiano ora le Incursioni: perché spendere ore in un’unica missione, quando La Prigione degli Anziani può dare ricompense quasi di pari livello, già aggiornate, seppur pagando una Chiave del Tesoro? La somiglianza di loot fa perdere un po’ di smalto ad Atheone Crota: ricevere armamento leggendario è sempre una buona cosa, ma sembra che con questo aggiornamentoBungie voglia pareggiare tutti i giocatori, per finire l’Anno Uno con una community oggettivamente fatta diGuardiani tutti al livello 34.

La difficoltà del gioco e l’azione di grinding scendono vistosamente dopo le decisioni riguardo Materiali Ascendenti e Luci Eteree: i primi servono solo per le armi ed armature precedenti al nuovo DLC, che potranno essere poi portate direttamente a livello 34 utilizzando una Luce Eterea. Per quanto riguarda invece armature ed armi appena uscite, basterà unicamente la Luce Eterea per raggiungere il livello massimo. Ottenere questo strumento non è ovviamente facilissimo, ma il fatto che ne basti uno per fare ciò che facevano 18 Materiali Ascendenti fino a pochi giorni fa lascia lievemente attoniti. Una buona notizia per gli amanti delle armi dellaVolta di Vetro, ma in questo modo si raggiunge una standardizzazione troppo piatta dei giocatori.

In conclusione…

La domanda fatidica è quella che tutti vorrebbero porre: questo DLC vale 19,99€? La risposta è “, per un semplice motivo: l’offerta di contenuto ne Il Casato dei Lupi è sicuramente maggiore e di qualità più alta rispetto a L’Oscurità dal Profondo, grazie a modalità nuove in co-op, ricompense aumentate e una storia più comprensibile, ma rimane sempre il buco lasciato dall’assenza di una nuova Incursione. I Raidsono l’emblema di Destiny per quanto riguarda collaborazione, strategia, abilità e difficoltà: la vera punta di diamante per un gioco dal cuore multiplayer. Un prezzo di 14,99€ sarebbe stato ad esempio indiscutibile.

Le nuove modalità danno maggiore offerta sia nel mondo co-operativo che in quello competitivo, portando ulteriori metodi per acquistare o vincere armamenti leggendari ed esotici. La loro difficoltà può essere una calamita per i Guardiani più valorosi, come pure un deterrente per quelli che invece non cercano la competizione a tutti i costi. Sta di fatto che ci sono vari metodi per raggiungere il livello massimo, quindi nessuno può sentirsi “tagliato fuori” dal gioco per questo.

Ora che il Season Pass è terminato, restano i rumors di qualche mese fa riguardo le nuove espansioni: alea il nome “Comet”, anche se nulla è stato confermato. Resta il fatto che i Guardiani sono ora privi di informazioni riguardo la tanto attesa Incursione dei Caduti, ma tutto ciò che compone il DLC è comunque di buon livello e saprà tenere occupati i giocatori per un bel po’ di tempo.

Se anche gli scettici su Internet hanno mostrato interesse per questo ritorno al vero contenuto, un motivo ci sarà. L’appuntamento per tutti è nell’Atollo, andiamo a far cadere ancora più in basso questi maledetti alieni.

Voto: 8/10

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

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