Assassin’s Creed Chronicles: China – Recensione

Assassin’s Creed Chronicles: China –  Recensione

Il brand di Assassin’s Creed non ha certo bisogno di presentazioni. Divenuto in pochi anni una delle saghe di riferimento per il nutrito popolo di videogiocatori, il blockbuster sviluppato da Ubisoft si è suddiviso nel tempo in più filoni narrativi su molteplici piattaforme di gioco, seguendo le intricate vicende di altrettanti assassini, desiderosi come sempre di vendetta e giustizia.

Una di questi è Shao Jun, protagonista di Assassin’s Creed Chronicles: China, uscito pochi giorni fa per le piattaforme di nuova generazione e PC. Chronicles, annunciato ufficialmente lo scorso settembre, era originariamente previsto come DLC per Unity; col tempo però, lo sviluppo è andato ben oltre il concetto di semplice contenuto scaricabile, trasformandosi in una trilogia (China, India e Russia) che racconterà tre differenti storie con un segreto in comune.

Assassin’s Creed Chronicles mantiene fede al gameplay che ha reso famosa la serie, differenziandosi tuttavia per le meccaniche di gioco, adattate questa volta ad una progressione bidimensionale in suggestivi ambienti di gioco dipinti totalmente a mano, che prendono vita grazie a una complessa tecnologia grafica. Basterà questo per promuovere l’ennesimo spin-off videoludico?

 Assassin’s Creed Chronicles: China

Piattaforma: Xbox One/PS4/PC

Genere: Avventura

Sviluppatore: Climax

Publisher: Ubisoft

Giocatori: 1

Online: Classifiche

Lingua: Audio in inglese, Testi in italiano

Versione Testata: Xbox One

Il gioco è ambientato nel 1526, dopo il crollo della dinastia Ming: Shao Jun è l’ultima assassina della confraternita cinese, dopo che un gruppo di templari eunuchi noti come Le Tigri, ha eliminato tutti i suoi fratelli e rubato un prezioso manufatto. Jun comprende che l’unico modo per avere una chance di recuperare la misteriosa scatola e arrivare alle Tigri ed al suo capo, Zhan Yong, è quello di farsi catturare volontariamente.

Inizia così l’avventura dell’intrepida assassina, che si scoprirà essere stata addestrata niente poco di meno che dal leggendario Ezio Auditore, protagonista assoluto del secondo capitolo della saga. Fin dal primo momento è evidente il cambio delle meccaniche di gioco a favore di un già citato ambiente in 2.5 dimensioni, che dà la possibilità all’eroina cinese di muoversi progressivamente nelle varie ambientazioni di gioco e occasionalmente esplorarne la profondità grazie ad arguti espedienti, come l’attraversamento di un ponte o la scalata di una roccia. Fortunatamente Assassin’s Creed è un titolo che si presta meravigliosamente anche al 2D e l’ottimo lavoro svolto da Climax per l’occasione, non fa che confermare le aspettative.

Al di là di questo cambiamento, lo stile di Chronicles rimane per lo più fedele alla serie principale: Shao Jun dovrà infatti fare affidamento sulle proprie abilità di mimetizzazione e camuffamento per oltrepassare indenne i numerosi ostacoli durante le singole sequenze ricordo. Gli sviluppatori infatti hanno deciso di promuovere caldamente l’approccio stealth nelle undici sequenze che compongono China: in ogni momento sarà possibile evitare del tutto lo scontro diretto con i nemici che popolano l’area, utilizzando i più svariati espedienti, come nascondigli al buio, i punti ciechi del campo visivo o l’utilizzo di gadget che stordiscono momentaneamente i sensi avversari.

Gli sviluppatori hanno deciso di promuovere caldamente l’approccio stealth nelle undici sequenze che compongono China

Una volta uscita allo scoperto, Jun sarà costretta a far rientrare il segnale d’allarme eliminando ogni nemico presente nella zona o nascondendosi dagli occhi attenti delle guardie. Per motivi legati alla struttura intrinseca del gioco, è stato impossibile ricreare gli spettacolari inseguimenti vissuti negli episodi della saga maestra e proprio per questo basterà rimanere lontani dal cono visivo nemico e in 10 secondi sarà possibile passare nuovamente all’azione. In alcune occasioni capiterà che arrivino rinforzi nemici a rovinare la festa, con un conseguente prolungamento dello scontro in atto che difficilmente si risolverà a favore del giocatore.

Nel complesso, lo sviluppo legato ai combattimenti ed in generale ai movimenti della protagonista può dirsi riuscito: parliamo comunque di un sistema ridotto alle giuste proporzioni per venire incontro alle esigenze del titolo scaricabile, ma che comunque riesce a mantenere inalterato il feeling di familiarità una volta impugnato il pad. Probabilmente la ripetitività di certi schemi, soprattutto durante i momenti più concitati (attacca-para-para-attacca-esecuzione) può annoiare, soprattutto se l’esperienza rimanda inevitabilmente alle produzioni tripla A, ma non ci si può che ritenere soddisfatti, tenendo conto della longevità piuttosto contenuta e di una difficoltà che segue un’elegante parabola crescente.

Per fortuna essere degli Assassini significa anche portare con sé qualche asso nella manica, da utilizzare nei momenti più critici. Jun avrà a disposizione 4 gadget che si sbloccheranno in maniera sequenziale: il fischioservirà ad attirare i nemici verso la propria posizione, il petardo stordirà qualsiasi guardia nelle vicinanze per un breve periodo di tempo, il coltello da lancio può far danni o liberare strade secondarie ed il coltello rumorosoprovocherà un fragore in un punto preciso. È facile notare come tutte le abilità in dotazione alla protagonista siano rigorosamente non letali, ulteriore indizio che Assassin’s Creed Chronicles vuole promuovere l’orientamento stealth, con particolare attenzione al tatticismo.

Durante ogni missione non mancheranno i classici obiettivi secondari, che varieranno per difficoltà e longevità a seconda dell’ambientazione e della trama; completandoli, il giocatore migliorerà ulteriormente il proprio punteggio finale, sbloccando alcuni bonus extra che si integreranno ai potenziamenti aggiuntivi di fine sequenza, del tutto automatici. Poca la varietà di collezionabili invece, che si riduce ad occasionali frammenti dell’Animus e sporadiche biografie di personalità dell’epoca o di edifici o paesaggi di rilevanza storica.

Assassin’s Creed Chronicles mantiene inalterato il fascino del brand, grazie alla presenza di scorci ambientali molto affascinanti, pennellati ad hoc con pochi colori come il rosso e una varietà indefinita di sfumature grigie

Artisticamente parlando, Assassin’s Creed Chronicles mantiene inalterato il fascino del brand, grazie alla presenza di scorci ambientali molto affascinanti, pennellati ad hoc con pochi colori come il rosso e una varietà indefinita di sfumature grigie. Anche qui l’Unreal Engine fa il proprio dovere e tecnicamente si riconosce in questo China una certa qualità, nonostante sporadici alti e bassi dal punto di vista grafico e una generale povertà di dettaglio che in alcuni momenti limita la bontà visiva del gioco.

Nessuna sorpresa dal punto di vista sonoro, dove assistiamo a ri-arrangiamenti musicali dei temi più famosi diAssassin’s Creed 2, oltre che la ripresa di parecchi effetti acustici direttamente dai precedenti capitoli. Il doppiaggio è esclusivamente in lingua inglese, sottotitolata in italiano; una piccola mancanza, data l’assenza di scene d’intermezzo sostituite adeguatamente con immagini pittoriche in movimento e pochissimi dialoghi.

Peccato che l’avventura nella sua interezza non vada oltre le 4 ore di gioco, se si esclude il “Nuovo Gioco +”, ossia la possibilità di ricominciare daccapo la campagna con tutte le abilità già sbloccate: un modo come un altro per permettere alla protagonista di raccogliere tutti i collezionabili e sbloccare così qualche obiettivo in più.

In conclusione…

Questo di Assassin’s Creed Chronicles: China lo possiamo considerare come un esperimento riuscito, non esente certo da mancanze, ma di sicuro da annoverare tra i più divertenti spin-off della saga, perfetto come diversivo per i fanatici del “Credo”.

Sia ben chiaro che l’opera ultima sarà completa solo quando usciranno gli altri due tasselli della trilogia, ambientati rispettivamente in India e in Russia; ma le premesse di questo primo capitolo cinese lasciano ben sperare per un adeguato seguito, magari più longevo e con l’aggiunta di dinamiche innovative ed ambientazioni leggermente più strutturate, in modo tale da stuzzicare maggiormente l’arguzia del giocatore.

Voto: 7/10

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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