RIDE – Recensione

RIDE – Recensione

Ah, le moto. Fedeli compagne d’avventura! Con esse abbiamo condiviso bellissimi ricordi, gioie, dolori e persino qualche caduta. Ma mai, mai abbiamo pensato di mettere da parte la nostra passione. Perché sì, le due ruote sono più di un semplice mezzo di trasporto e il binomio che si viene a creare tra il centauro e la sua moto è un qualcosa d’indescrivibile, di magico oserei dire. E i ragazzi di Milestone questo lo sanno bene, tanto da concentrare le loro idee in un progetto ambizioso ed innovativo. Stiamo parlando di RIDE, racing game dedicato al mondo delle due ruote.

Le aspettative erano alte. La stessa Milestone non si è voluta risparmiare definendo la sua creazione “il Gran Turismo delle moto”. Con oltre 100 mezzi disponibili, personalizzabili in ogni minimo dettaglio, tracciati che hanno fatto la storia e paesaggi esotici, RIDE ha alimentato il desiderio di numerosi centauri sparsi per tutto il mondo, e non solo. In fondo chi non vorrebbe montare in sella ad un bolide a due ruote e sfrecciare sulle coste più spettacolari, su circuiti storici e in suggestivi quartieri delle più famose città?

Una volta avviato, il gioco ci catapulta nell’editor del personaggio. In questo menu abbiamo la possibilità di delineare alcune caratteristiche riguardanti il nostro centauro, come sesso, nome, cognome, nazionalità, viso, stile e colore della capigliatura. L’editor non è certo vasto e dettagliato ma, considerando che il volto sarà per la maggior parte coperto da un casco, la scelta ci pare più che saggia. Abbiamo poi l’opportunità di scegliere il tipo di vestiario del nostro alter ego, che varia tra tuta da corsa e da strada. Una volta sbrigate queste formalità, abbiamo finalmente la possibilità di scegliere la nostra prima motocicletta tra le tre proposte, tutte appartenenti alla classe Naked con cilindrata uguale o inferiore ai 700 centimetri cubici. Queste sono la tre cilindri Triumph Street Triple, la due cilindri Yamaha MT07 e l’italianissima bicilindrica Ducati Monster 696. Un po’ per patriottismo, un po’ per la sua mistica bellezza, noi optiamo per quest’ultima.

È finalmente giunto il momento di scendere in pista. Montiamo in sella alla nostra Ducati per prendere parte ad un tutorial ambientato nel tracciato Gran Prix del Donington Park Circuit che andrà ad illustrarci i vari comandi e le diverse modalità di simulazione (Standard, Semi-Pro e Pro). Quest’ultima ci permette di scegliere tra freni congiunti e disgiunti, ovvero la possibilità di intervenire singolarmente su freno anteriore e posteriore, in modo da godere della migliore esperienza di guida possibile. Ci viene inoltre presentata la possibilità di interagire, quindi andare a modificare l’intensità del Traction Control System (TCS). Una rassicurante voce ci aiuterà a muovere i primi passi su RIDE dandoci utili consigli su come mantenere la giusta traiettoria e su come affrontare le curve più ostiche, specialmente se al livello Pro. Una volta terminato il tutorial e preso confidenza con il nostro bolide, siamo finalmente pronti a fare sul serio.

RIDE ci offre sette diverse modalità di gioco. Si va dalle più classiche Prove a Tempo alle divertenti gare Endurance nelle quali dovremo misurarci con un altro pilota percorrendo a turno un lungo tracciato a bordo della stessa moto, passando per il World Tour, nel quale partiremo dalle categorie più basse (Naked con cilindrata inferiore a 700 cc) per poi arrivare a dominare la classifica mondiale. Nel corso della nostra avventura potremo acquistare nuovi bolidi grazie alla fama e ai crediti guadagnati a suon di vittorie (e di cadute).

Proprio come Forza Motorsport, anche RIDE dispone di una modalità di riavvolgimento, chiamata Rewind, che ci farà tornare indietro nel tempo di pochi secondi, in modo da rimediare ai nostri errori durante la guida, come curve troppo strette che ci hanno fatto volare sopra l’asfalto per decine di metri e ci hanno fatto perdere preziosi secondi. È però possibile utilizzare questa funzionalità per un massimo di nove volte in una gara, perciò bisogna stare ben attenti e non abusarne così, nel caso in cui avremo la sfortuna di cadere proprio sull’ultima curva prima del traguardo per colpa dei freni (sì, dei freni… ), avremo la possibilità di redimerci.

I ragazzi di Milestone hanno pensato proprio a tutto: ogni motociclista ha un diverso portamento in sella e così, tra le varie impostazioni, è possibile modificare lo stile di guida adattandolo al nostro. Dall’inclinazione del busto all’angolazione del ginocchio, non c’è un singolo aspetto che non sia regolabile. E così è anche per le moto. Prima di scendere in pista potremo infatti modificare l’assetto del nostro bolide per renderlo il più consono possibile al tracciato che andremo a percorrere da lì a poco, intervenendo su sospensioni e marce.

Come accennato in precedenza, i crediti faticosamente guadagnati ci permettono non solo di acquistare nuove moto, ma anche nuove tute e caschi delle più note marche. I veicoli sono suddivisi in quattro categorie principali, ovvero Naked, Supersports, Superbikes e Historical, suddivise a loro volta a seconda di vari parametri quali l’anno di produzione o il numero di cilindri. Ciò influisce sul tipo di competizioni nelle quali potremo prendere parte durante il World Tour.

Le moto acquistate possono essere personalizzate grazie ad un apposito menu. È quindi possibile modificare una ventina di aspetti diversi, raggruppati all’interno di cinque aree distinte, ossia Motore, Trasmissione, Freni e Sospensioni, Aspetto e Ruote. Potremo così decidere di intervenire sul cambio andando a montarne uno da gara, o sostituire la catena in modo da garantire una migliore risposta della moto alle aperture del gas fornendo inoltre una migliore accelerazione, o ancora potremo decidere di montare delle sospensioni da gara beneficiandone in termini di precisione alla guida. Naturalmente, le modifiche vanno a migliorare sensibilmente le prestazioni su pista tanto che, proprio come accade nella realtà, anche la più piccola variazione di peso può contribuire ad una gratificante vittoria o ad una sonora sconfitta. I motoamatori potranno concedersi anche qualche vezzo estetico cambiando la livrea, le gomme, le manopole, gli specchietti e quant’altro.

Questa moltitudine di parametri è accompagnata da un gameplay altrettanto appagante e ricco di modalità, eventi e prove nelle quali potremo misurare la nostra abilità e la potenza delle moto. Una volta in sella, siamo finalmente pronti a scendere in pista e sfrecciare su uno dei quindici tracciati disponibili. RIDE permette di regolare il livello di simulazione alla guida, spaziando dalla modalità Standard che propone una fisica arcade, adatta a chi si avvicina per la prima volta all’universo dei racing game, fino ad arrivare alla più ostica modalità Pro e passando infine per la Semi-Pro, in modo da accontentare i diversi tipi di videogiocatore. Ogni moto ha uno stile di guida diverso, perciò non pensate di acquistare una Aprilia RSV4 Factory APRC ABS e guidarla come se nulla fosse. Dovrete prima di tutto domarla ed adattarvi alla potenza di questa Superbike tramite un diverso approccio alle curve e alla traiettoria da seguire, tanto che la due ruote Naked disponibile all’inizio del gioco vi sembrerà un giocattolino.

È altresì fondamentale conoscere alla perfezione i vari circuiti, altrimenti risulterà difficile, se non impossibile, competere sia con i rivali gestiti dall’intelligenza artificiale che con i giocatori presenti nella modalità online, anche a livelli di difficoltà non elevati. Gli avversari comandati dall’IA sapranno infatti darci del filo da torcere, andando ad effettuare pericolosissimi sorpassi in curva ed approfittando di ogni nostra minima incertezza. Niente paura, anche loro sbaglieranno ed usciranno fuori pista al più piccolo errore.

L’indirizzo prettamente simulativo di RIDE si riconosce soprattutto nella modalità Pro tanto che, disabilitando ogni sorta di aiuto come i freni congiunti, il TCS o l’anti impennata, il giocatore si troverà a dover gestire da solo tutta la potenza sprigionata dalla moto. Fuori pista la due ruote non si comanda però altrettanto bene, facendoci perdere preziosi secondi. Anche le movenze riguardanti il cambio di marcia del pilota, da un punto di vista visivo, sono piuttosto macchinose e si discostano dalla realtà. A dir poco ottima è invece la postura del centauro in sella, il quale seguirà alla perfezione la traiettoria del suo mezzo, accompagnandolo su ogni curva.

Piuttosto irreali sono invece apparse le collisioni tra due o più piloti e le relative cadute sull’asfalto. Capiamo che nessuno tra i produttori che ha concesso la licenza a Milestone vorrebbe vedere i suoi gioiellini ridotti ad un ammasso di lamiera ambulante, ma prendere parte ad un brutto incidente con tanto di pilota e motocicletta scaraventati sull’asfalto per decine di metri e notare poi che entrambi i soggetti ne sono usciti praticamente illesi, toglie al gioco quel brivido in più che caratterizza invece altri titoli automobilistici come Forza Motorsport e Gran Turismo e che permette al giocatore di prendere a cuore il suo veicolo in modo da rovinarlo il meno possibile, per non spendere poi crediti in riparazioni. In più, la fisica che regola le collisioni tra piloti è alquanto imprecisa, poiché nella maggior parte dei casi solo uno dei due finirà a terra, mentre l’altro potrà continuare indisturbato la sua corsa verso il traguardo.

La modalità online è semplice ma ben realizzata. Questa permette di prendere parte a sessioni pubbliche o private, sfidando gli avversari in competizioni singole o campionati. La ricerca dei rivali è risultata tutto sommato veloce e non si è registrato alcun tipo di rallentamento o lag.

Nota dolente è certamente il tempo di caricamento delle varie modalità di RIDE. Al primo avvio abbiamo dovuto infatti pazientare circa due minuti prima di poter interagire attraverso il menu principale, e le cose non sono migliorate una volta selezionata la gara da affrontare. Prima di scendere in pista abbiamo atteso per più di un minuto, un tempo a dir poco inaccettabile considerando che la maggior parte dei giochi attualmente in commercio impiega meno di un quarto del tempo che RIDE invece utilizza per processare un caricamento. E, immaginate un po’, la stessa situazione si ripete una volta finita la gara, tanto da indurre anche il giocatore più paziente ad inserire un altro gioco all’interno della sua console.

Le moto, in compenso, sono finemente realizzate e curate in ogni minimo dettaglio, tanto da sembrare vere. Non stupisce infatti che Milestone abbia utilizzato i render ufficiali delle varie case produttrici per tradurre in pixel i numerosi bolidi presenti all’interno del gioco, e anche le ombre sono realizzate in modo pressoché impeccabile. I circuiti sono stati sapientemente riprodotti, ma lo stesso non si può dire dell’ambiente circostante. I vari elementi di contorno sono piuttosto imprecisi e danno l’impressione di essere stati piazzati lì senza un motivo ben delineato, smorzando così l’entusiasmo del giocatore. Certo, sfido chiunque a concentrarsi sul paesaggio circostante e non sul tracciato nel bel mezzo di una gara, ma la differenza di accuratezza e di dettagli tra le moto e tutto il resto è a dir poco abissale. Il comparto audio, invece, è piuttosto deludente. I rombi dei motori sembrano delle disperate invocazioni d’aiuto e non fanno certo onore alle moto. C’è da dire che alcuni sono più accurati rispetto ad altri, ma siamo comunque al di sotto di un livello pressoché accettabile.

Nonostante il rinvio delle versioni per console, RIDE non è esente da bug e la corposa patch del day-one non ha risolto il problema più grande, che tutt’ora affligge una moltitudine videogiocatori. Numerosi utenti, compresi noi, hanno purtroppo avuto a che fare con un bug che corrompe tutti i salvataggi del gioco, eliminando tutti i progressi ed i crediti faticosamente guadagnati. Milestone è a conoscenza del problema e sta lavorando per risolverlo al più presto, tanto che la patch dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, anche se nessuno è a conoscenza dell’effettiva data di rilascio dell’atteso aggiornamento.

In conclusione…

Milestone ha ancora molto su cui lavorare prima di poter paragonare il suo RIDE a Gran Turismo anche se le basi gettate con questo nuovo titolo sono piuttosto solide. Le moto sono graficamente impeccabili e non manca l’imbarazzo della scelta. Lo stesso non si può dire però dei tracciati, limitati a quindici e visibilmente da migliorare. Il comparto simulativo è in grado di regalare numerose soddisfazioni a tutti gli appassionati di motociclismo, mentre la modalità di guida arcade garantisce un approccio più “soft” a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo.

I vari problemi tecnici, anche gravi, tra i quali un bug importante parzialmente risolto solo a diverse settimane dall’uscita sul mercato e tempi di caricamento biblici minano però l’esperienza di gioco, andando a compromettere inevitabilmente uno tra i titoli più attesi dagli appassionati di racing game. In ogni caso speriamo vivamente che Milestone continui questa serie che, con gli opportuni miglioramenti, potrà realmente guadagnarsi il titolo di Gran Turismo delle moto.

Voto: 7/10

Ha combattuto assieme a Marcus Fenix e la sua squadra nella guerra contro l'Orda di Locuste, ha aiutato Dante nel dare la caccia ai demoni, è scesa in campo al Signal Iduna Park a fianco di Marco Reus... Sì, le piacciono i videogiochi.

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