Evento Level Up Bandai Namco: Project CARS e F1 2015 – Anteprima

Evento Level Up Bandai Namco: Project CARS e F1 2015 – Anteprima

Durante l’evento Level Up 2015 tenutosi a Milano da Bandai Namco non c’erano solo i titoli tratti dagli anime o quelli per un pubblico prettamente giapponese, come Naruto Ninja Storm Revolution 4, One Piece Pirate Warriors 3, Tales of Zestiria, J-Stars Victory VS+, o Project X Zone 2 per Nintendo 3DS.

Bandai Namco ora cambia leggermente nome e diventa Bandai Namco Entertainment per sottolineare una cura a 360° sul mondo dell’intrattenimento che si manifesta con l’appoggio come publisher per alcuni titoli dal sapore occidentale molto attesi, se non i più attesi per i fan dei rispettivi generi: parliamo infatti di Project CARS e The Witcher 3: Wild Hunt (che abbiamo provato pochi giorni fa), rispettivamente il racing game e il gioco di ruolo più attesi del 2015. Spazio anche al fresco d’annuncio F1 2015, testabile in versione PC.


Project CARS

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Ma Project CARS e The Witcher 3: Wild Hunt condividono molto di più del publisher. Entrambi sono titoli pensati innanzitutto per l’utenza PC (basti pensare alla risoluzione 12k raggiungibile da Project CARS, in qualche modo, su PC) ed entrambi sono sviluppati da due team che stanno dimostrando così tanto amore per il proprio lavoro da volerlo presentare solo nella forma migliore possibile, causando alla fine una serie di ritardi sulla data di uscita.

Solo Project CARS è stato rimandato la bellezza di tre volte, arrivando a slittare da novembre 2014 al metà maggio  7 maggio 2015 (appena confermato, ndr), ma dalla prova che abbiamo fatto (per quanto rapida) sulla versione PS4 sembra proprio che ne sia valsa la pena.

L’impatto iniziale con Project CARS è stato traumatico principalmente per due motivi: l’HUD del gioco e la fluidità generale. Partiamo dal primo: l’HUD di Project CARS è al tempo stesso un incubo e una meraviglia. È inutile, ma anche forse l’aspetto migliore del gioco. Avrete infatti una quantità così mostruosamente ampia di informazioni su schermo che non saprete cosa farvene, ma in fondo qui stiamo parlando di un titolo che punta ad essere il simulatore per eccellenza e lo vuole provare a suon di numeri.

Quando mai vi è capitato di mettere le mani su un simulatore di guida che vi abbia informato sulla temperatura dei freni? O sulla forza esercitata sul pilota? O che ne direste di ben 4 icone per le rispettive ruote con così tante informazioni per ogni gomma che alcune non saprei neanche dirvi cosa segnalano?

Per fortuna l’HUD nel gioco sarà personalizzabile, anche se in questo caso l’opzione era bloccata nel menù, per costringere (giustamente, direi) i giocatori a notare l’impegno riposto dagli sviluppatori e il realismo raggiunto dagli Slightly Mad Studios.

Il secondo aspetto che travolge l’autista incauto è la fluidità, con quei 60 frame al secondi promessi e raggiunti stabilmente su PS4. Sembra un dettaglio a cui giochi come Forza Horizon 2 e DriveClub (pur rimanendo, specialmente il primo, degli ottimi titoli) ci hanno quasi dissuaso dal volere. Ma poi li ritrovi lì, su quello schermo, e subito appare chiaro come i 60 frame al secondo dovrebbero essere uno standard imprescindibile per i racing game.

Sono bastati due giri a farci innamorare, il primo a bordo di una Pagani Huarya in Costa Azzurra e il secondo in California su una Renault Clio. Iniziare con la Pagani non è stata un’ottima idea: immaginate come può andare a finire quando si mette un bambino a bordo di uno stallone senza freni. Questa è stata più o meno la mia esperienza con la Pagani nella Francia del Sud. La seconda prova, effettuata su un mezzo decisamente più accessibile, ha messo in risalto la versatilità del sistema di guida, capace di cambiare radicalmente da un mezzo all’altro, come per l’appunto ci saremmo aspettati.

Graficamente infine le immagini parlano da sé: i riflessi, gli effetti meteorologici e in generale ogni singolo aspetto ha una cura invidiabile anche per le sopracitate esclusive Sony e Microsoft.

Project CARS sembra essere in grado di mantenere ogni promessa fatta lungo il suo lunghissimo periodo di gestazione: a questo punto non ci resta che attendere metà maggio per la conferma definitiva.


 

F1 2015

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Oltre a Project CARS al Level Up era presente, a sorpresa, il neo annunciato F1 2015, nuova iterazione della serie su licenza ufficiale del campionato di Formula 1.

Dopo il capitolo sottotono e solo su old gen di pochi mesi fa, questa volta F1 2015 vorrebbe riparare e tornare in pompa magna sulla current-gen, ma la prova da noi effettuata, per quanto prossima alla data di uscita fissata per metà giugno, non è stata capace di farci capire in che direzione vuole veramente proseguire la serie.

Se infatti il gioco è mosso dalla nuova e promettente versione del motore grafico EgoEngine, l’uso di una pista presa dal titolo precedente e soprattutto la configurazione del PC (ad altissimo livello) non ci lasciano spazi per capire come possa essere poi effettivamente il gioco su console.

Il modello di guida non si discosta da quanto visto sino ad ora, lasciando quindi la maggior parte dell’appeal del gioco relegato alle licenze ufficiali sui piloti, le auto e le meccaniche (sempre più complesse e strane) del campionato stesso. Durante una prova così breve non c’è stato modo di verificare né il miglioramento fatto sull’aderenza e sugli pneumatici, né tantomeno il riconoscimento vocale per poter parlare con il proprio ingegnere direttamente dall’abitacolo della monoposto, come fanno i piloti del campionato “reale”.

La voglia di far uscire il gioco il più possibile vicino all’inizio del campionato è comprensibile, resta quindi da vedere il 12 giugno se questa esigenza è compatibile con le aspettative degli appassionati di Formula 1.

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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