Azure Striker Gunvolt – Recensione

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Visto che ormai a Capcom sembrano essersi dimenticati completamente di Mega Man, a soddisfare le richieste di migliaia di fan che ancora a attendono un nuovo capitolo dello storico Blue Bomber ci pensa Inti Creates e il suo nuovo, elettrizzante, Azure Striker Gunvolt. Non lasciatevi ingannare dal nome, Gunvolt non si chiama Mega Man solo per una questione di copyright, perché per il resto si tratta della solita, riuscitissima, commistione di platform, action e shooter 2D che affonda le proprie radici nei mai troppo lodati Mega Man Zero su GameBoy Advance e Mega Man ZX su DS. Più propensi all’acquisto ora?

Azure Striker GunvoltAzure Striker Gunvolt Cover

Piattaforma: 3DS

Genere: Action / Shooter 2D

Sviluppatore: Inti Creates

Publisher: Nintendo

Giocatori: 1

Online: Assente

Lingua: Testi in italiano

A quasi un anno dall’uscita originale in Giappone, Azure Striker Gunvolt è finalmente disponibile al download anche per noi europei, totalmente tradotto in italiano e alla modica cifra di 12,99 Euro, pur non avendo nulla da invidiare stragrande maggioranza dei giochi retail attualmente disponibili. Tantissima attesa dunque, ma anche qualche scetticismo, principalmente legati al cambio di protagonista e alla voglia di Inti Creates di voler, sì, rendere omaggio a Mega Man, ma contemporaneamente distaccarsene creando un brand dalla personalità tutta sua. Ebbene, dopo qualche notte in compagnia di Azure Striker Gunvolt, possiamo affermare che ambedue tali operazioni risultano egualmente riuscite.

Parlando del protagonista e del mondo che lo circonda, Gunvolt ricorda da vicino più Zero che Mega Man, ereditando dal biondo Reploid l’attitudine nei confronti dei comprimari e l’azione frenetica fatta di scatti e salti a muro che lo hanno reso celebre in Mega Man X e Mega Man Zero. Nei suoi panni, l’avventura si apre con una missione di soccorso che vede il protagonista distaccarsi dall’agenzia per la quale ha sempre lavorato e mettersi in proprio nell’affrontare la malvagia corporazione Sumeragi. Il tutto per non uccidere una ragazza, Joule, che come lui e i vari boss di fine livello è dotata di misteriosi poteri detti “Septimali” che permettono ai vari adepti di manipolare le forze elementali. Pur senza rappresentare nulla di particolarmente complesso o innovativo, nella sua semplicità, la trama riesce comunque a rendersi apprezzabile, merito di una sceneggiatura che riesce a reggere bene per tutta la durata delle vicende, alle suggestive ambientazioni e a un buon uso dei colpi di scena, nonostante qualche caduta di stile con i Boss più “esotici” che spesso tende a smorzare un po’ i toni.

È tuttavia il gameplay nudo e crudo il vero punto di forza di Azure Striker Gunvolt. Riproponendo una formula tanto cara ai fan di vecchia data, ogni livello può qui essere selezionato in totale libertà e in base alle proprie preferenze, direttamente dalla schermata principale. Ogni stage è caratterizzato, come da tradizione, da un tema e un’ambientazione unica, lungo i quali destreggiarsi fra nemici e ostacoli di ogni sorta, senza scordare i piccoli puzzle ambientali in cui è possible imbattersi, che ruotano attorno ai poteri elettrici di Gunvolt. Lo scopo della missione è sempre quello di correre a perdifiato da sinistra verso destra “blastando” a colpi di laser tutto ciò che ci si para dinnanzi, con la sola differenza che qui, rispetto a Mega Man, il blaster è solo una piccola parte dell’incredibile arsenale di Gunvolt. Sparare a raffica sui nemici infatti non procura loro grossi danni, ma permette tuttavia di “marcarli” per poi poter scatenare su di essi tutta la potenza dei poteri septimali.

Azure Striker Gunvolt Special Attack

Il più importante fra essi è sicuramente l’elettrosfera, una particolare barriera di energia elettrica in grado di folgorare i nemici marcati in precedenza o gli elementi a tiro al costo di qualche punto dell’apposita barra dell’energia. Un elemento che a prima vista può sembrare poco più che marginale, ma che in realtà rappresenta il vero e proprio punto di rottura con il passato nonché fulcro attorno al quale ruota l’esperienza di Azure Striker Gunvolt. Imparare a padroneggiare l’elettrosfera permette di aumentare il moltiplicatore del punteggio concatenando uccisioni, penetrare le difese dei nemici più coriacei ma sopratutto di avere la meglio suidivertentissimi Boss di fine livello, quest’ultimi caratterizzati da numerosi pattern d’attacco da imparare a memoria per capire quando attaccare e quando prendersi un attimo di respiro per ricaricare manualmente i Punti Energia.

Un’altra grande differenza fra Azure Striker Gunvolt e Mega Man (ma che tuttavia era appena accennata in Mega Man Zero) è la sua presa in prestito di alcuni elementi tipici dei Giochi di Ruolo come EXP, oggetti da crafting ed equipaggiamenti assortiti. Completando le missioni e sconfiggendo i nemici, è possibile infatti arricchire il proprio inventario ed entrare in possesso di tutta una serie di materie prime che è possibile fondere per ottenere particolari “Chip” da equipaggiare sull’arma principale o sul corpo di Gunvolt. I bonus che è possibile ottenere spaziano dal classico scatto in aria al doppio salto, senza scordare i diversi proiettili per la pistola, alcuni veramente bizzarri come quello in grado di cambiare la propria traiettoria ad angolo retto. Seppur marginale e tranquillamente trascurabile (è possibile completare il gioco anche senza mai cambiare equipaggiamento), l’idea delle personalizzazioni è una trovata parecchio interessante e capace di stimolare il giocatore ad esplorare a fondo, e spesso ripercorrere, i vari livelli alla ricerca dei materiali più rari, auto imponendosi delle apposite sfide prima dell’inizio di una missione per potersi accaparrare i premi più ambiti.

E se queste contaminazioni di elementi ruolistici hanno portato a un generale abbassamento della curva di difficoltà, non possiamo tuttavia non render atto agli sviluppatori di aver integrato il tutto al meglio e aver reso il titolo appetibile anche ai giocatori meno hardcore che magari proprio con Azure Striker Gunvolt si avvicineranno per la prima volta alle serie a cui fa riferimento. Il tutto poi a pieno vantaggio di un ritmo sempre elevato e mai frustrante che rende il titolo ottimo anche da giocare a spasso vista la natura piuttosto veloce dei livelli, completabili la prima volta in non più di 15 minuti cadauno. Rimane qualche incertezza sulla piattezza e linearità di alcuni quadri, ma anche qui si tratta di piccole imperfezioni che comunque devono rendere conto a una scelta stilistica ben precisa che trae ispirazione dagli episodi di Mega Man X dell’epoca 16 bit.

Abbiamo visto quindi come, nonostante le somiglianze, l’identità di Azure Striker Gunvolt sia ben definita da alcune di caratteristiche peculiari che ben distinguono l’ultima produzione di Inti Creates. Dove invece il titolo non presenta differenze sostanziali con gli ultimi episodi della serie Mega Man è, giustamente, nell’aspetto grafico, in tutto e per tutto identico a quello ottimo visto in Mega Man ZX Advent. Ritroviamo quindi uno stile grafico che rimanda volutamente all’epoca dei 16 bit fatto di sprite dalle animazioni sopraffine che si muovono su scenari statici ottimamente disegnati a mano.

Tutto insomma sembra essere rimasto uguale a come lo ricordavamo su DS, tanto che perfino l’effetto 3D, appena accennato, poco aggiunge all’esperienza se non separare su piani diversi l’azione e il layout di stato. Le musiche, da sempre uno dei marchi di fabbrica della serie Mega Man, risuonano ancora una volta con un mix fra techno e rock dai ritmi incalzanti che rendono le corse per i livelli ancora più frenetiche e, in generale, svolgono un ottimo lavoro nel sottolineare l’azione a schermo.

In conclusione…

Non sappiamo se e quando Capcom deciderà di rilanciare come si deve uno dei marchi più apprezzati dell’industria dai videogiocatori di vecchia data. Ciò che sappiamo, però, è che fino ad allora, Azure Striker Gunvolt si configura come una validissima alternativa ai migliori Mega Man di una volta e, in generale, come un titolo imprescindibile per ogni amante dell’azione a scorrimento old school.

Bello da vedere, divertentissimo da giocare e soprattutto messo in vendita a un rapporto qualità/prezzo invidiabile che regalerà a tutti i suoi acquirenti (fino a luglio) anche la simpatica variante a 8 bit, Mighty Gunvolt. Ora non ci resta che attendere il già annunciato sequel.

Voto: 8/10

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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