Popcorn Time: Focus – Niente è come sembra

Popcorn Time: Focus – Niente è come sembra

Will Smith è Nicky Spurgeon, abile manipolatore capace di giocare con l’attenzione e la concentrazione altrui per raggiungere qualunque scopo si sia prefissato. Margot Robbie è Jess, biondissima femme fatale pronta ad entrare in rotta di collisione con il nostro protagonista e – forse – regalargli la prima, grande, unica distrazione della sua vita: l’amore.
Per la regia di Glenn Ficarra e John Requa: Focus – Niente è come sembra.
Partiamo proprio dai signori dietro la macchina da presa. Un lavoro relativamente recente siglato Ficarra e Requa è Crazy, Stupid, Love, pellicola che non spicca per meriti particolari ma che si arrampica su una struttura solida – a tratti imprevedibile – per poi sbocciare in una commedia gradevole, frizzante, leggera. Potrei citare anche Colpo di Fulmine – Il Mago della Truffa, ancora una commedia ma decisamente più graffiante, politicamente scorretta, magistralmente adagiata sulle spalle di Jim Carrey che regge alla perfezione fino ai titoli di coda. Insomma, i tratti istintivi del sodalizio registico statunitense sono imprevedibilità, cambi improvvisi di prospettive, trasformismo… che guarda caso sono anche i tratti distintivi di Nicky Spurgeon in Focus.

Il film è un’analisi dell’imprevedibilità (o della prevedibilità) umana, dei meccanismi capaci di vincere la macchina stessa (la macchina uomo in questo caso), del potere dell’infatuazione.
Nicky Spurgeon è uno scommettitore, occhi puntati sull’obiettivo e perenne, titanica freddezza, l’ultima persona su questo pianeta cui assoceresti il termine “romantico”, ma il Cinema assolve al suo compito e ci guida alla scoperta delle tortuose strade della mente e del cuore, insegnandoci ancora una volta che la vera, grande bellezza di questo mondo è proprio l’imprevedibilità.
Per quanto possiamo mettere a fuoco i nostri obiettivi non sapremo mai cosa ci aspetta dopo – o durante – il tragitto per raggiungerli, e spesso impariamo a nostre spese che la prospettiva ideale è la più ampia e nitida possibile fin da subito.
Focus non è un film destinato a scalare la classifica dei cult (che rimane lontana e inaccessibile) nel cuore di noi appassionati amanti del Cinema, la veste è ultra commerciale e la scrittura di scena non ci regala particolari perle di saggezza – nei dialoghi così come nell’azione vera e propria – ma rimane comunque un gradevole equilibrio tra gli ingredienti che Ficarra e Requa ci servono in questa coloratissima abbuffata di inganni e depistaggi.
Da vedere senza pretese di sorta, a mente libera e rilassata: potrebbe piacervi.

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A noi ricorda:

Watch Dogs: se è il termine “manipolazione” a lampeggiare a caratteri cubitali nella vostra mente dopo aver dato un’occhiata a Focus non può che scattare il paragone con il recente blockbuster Ubisoft; concettualmente i prodotti sono molto diversi, ma la dinamica del controllo altrui – pur con metodi differenti – è ben espressa in entrambi.

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A venerdì prossimo per una nuova recensione… Stay tuned!

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