Inazuma Eleven GO: Chrono Stones – Recensione

Inazuma Eleven GO 2 Chrono Stones featurette

Anche se il nome non lo dà a vedere, con Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones Level-5 si appresta a portare nel vecchio continente il quinto episodio della serie calcistica più sgangherata degli ultimi anni. Una serie che può vantare al suo attivo numeri molto importanti nonostante la giovane età. E se a prima vista cinque capitoli in cinque anni possono sembrare esagerati, è solo perché da noi in Europa questi gioiellini sono stati pubblicati tutti a ridosso l’uno dall’altro cercando di rimediare al ritardo accumulato sulle rispettive uscite nipponiche. A neanche un anno di distanza dalla coppa del mondo giovanile (Inazuma Eleven 3: Ogre all’attacco!) e del Cammino Imperiale (Inazuma Eleven GO) è tempo di scendere nuovamente in campo. Posta in palio? Il continuum spazio-temporale!


Inazuma Eleven GO 2 Chrono Stones Fiamma / Tuono

Piattaforma: 3DS

Genere: RPG

Sviluppatore: Level-5

Publisher: Nintendo

Giocatori:1 – 2

Online: Download contenuti extra

Lingua: Italiano


Chiaramente indirizzato a un pubblico di irriducibili che da anni segue le vicende di Mark Evans e compagni fra DSe televisione, Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones riprende esattamente dove lo avevamo lasciato con lo scorso capitolo, con una Raimon campione del Cammino Imperiale e reduce dall’aver aver liberato il calcio dagli interessi del Quinto Settore. Peccato solo che Arion sembra essere l’unico al corrente di tutto ciò al suo rientro dalle vacanze. Anzi, nessuno sembra proprio sapere chi e cosa siano lui e il calcio. Una situazione già di per se surreale che prende definitamente il volo con l’arrivo un inquietante individuo desideroso di cancellare la memoria del protagonista e un misterioso ragazzo accompagnato un orso meccanico parlante che decidono di viaggiare nel tempo per cercare di rimettere le cose a posto.

La sobrietà non è mai stato il marchio di fabbrica della serie, ma con Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones, sembra che a Level-5 siano proprio riusciti a superarsi. Ciò che tuttavia sorprende è come tutti questi terminator, loop temporali e cospirazioni fanta-calcistiche riescano comunque ad amalgamarsi in maniera “naturale” (parolone, lo sappiamo) all’interno dell’ambientazione di gioco. Un mondo fatto di partite a calcio con presunti alieni e organizzazioni terroristiche desiderose di conquistarlo a pallonate, è bene ricordarlo.

Messo da parte ogni dubbio su un incipit molto fumoso, ciò che pian piano viene a delinearsi è un impianto narrativo di sicuro impatto, fatto di eventi decisamente “sopra le righe” e numerosi colpi di scena in grado di mantenere sempre vivo l’interesse. E se per i non avvezzi molte di queste trovate potrebbero sembrare ridicole, per i fan a cui è rivolto il titolo tutto ciò si traduce in un interessante diversivo funzionale a staccare dall’ennesimo campionato da vincere per la gloria e quant’altro. Pure che che si tratti di giocare a calcio con i dinosauri o Re Artù.


Laddove la storia può risultare un tantino spiazzante, soprattutto sulle battute iniziali, l’aspetto ludico invece continua ad essere quello pluri-collaudato di sempre, con qualche piccolo ritocco e aggiunte qua e là. La matrice di fondo di Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones è sempre quella di un RPG di stampo nipponico “sui generis”, caratterizzato da vaste mappe da esplorare, numerosi dialoghi con i vari comprimari, menù di personalizzazione in cui perdersi, svariate sessioni di “grinding” (partitelle 5 contro 5) in cui farsi le ossa e le immancabili partite di calcio a 11 contro le squadre più forti di ogni epoca, queste ultime quasi sempre preposte alla fine di ogni capitolo. Le meccaniche di base, insomma, non paiono cambiate di una virgola rispetto all’episodio precedente, che già a sua volta poco differiva dall’originale trilogia per Nintendo DS. Nel bene e nel male.

Come da tradizione il fiore all’occhiello dell’offerta è rappresentato dalle partite vere e proprie, suddivise tra fasi gestionali e fasi giocate: scelti i titolari, il modulo ed eventuali power-ups da sfruttare in partita, una volta sul campo avremo il pieno controllo della nostra squadra tramite dei semplici comandi da impartire attraverso il touch screen. Le differenze fra un FIFA o PES qualsiasi sono ormai note, ma per chi non lo sapesse il tutto è riconducibile ad alcune semplici azioni da scegliere una volta entrati in contatto con l’avversario o in aria di rigore. Tirare, passare, dribblare, scattare sono tutte azioni da scegliere con attenzione in base ai vari Punti Energia, Punti Tecnica e attributi elementali del nostro giocatore rispetto al proprio “nemico”, ma soprattutto devono essere valutate sulla base delle recenti novità introdotte in questo episodio: le fusioni Mixi Max e le armature degli Spiriti Guerrieri.


Tra un tiro infuocato e una catapulta infernale finora abbiamo parlato di Inazuma Eleven come un successore post-moderno di Holly e Benji. Tuttavia dopo l’excursus, evidentemente gradito, degli Stand da evocare in pieno stile Le Bizzarre Avventure di JoJo dell’episodio precedente, oggi Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones introduce ai sui irriducibili persino le Armature prese in prestito dai Cavalieri dello Zodiaco e le Fusioni in pieno stile DragonBall. Viaggi temporali, evocazioni, armature e fusioni. Tutto in un unico gioco, avete capito bene.

Rispetto a un’evocazione canonica, il vantaggio di poter “indossare” il proprio Avatar garantirà al suo utilizzatore di poter incrementare la sua forza più a lungo, anche se in maniera meno incisiva. Starà al giocatore capire quando è il caso di spingere a tavoletta piuttosto che risparmiarsi per un tiro particolarmente potente. Tenendo conto che anche gli avversari spesso e volentieri potranno beneficiare di tale abilità. E laddove non arrivano né gli spiriti, né le armature, ci pensa il Mixi Max a ribaltare le carte in tavola, una modalità che permette di poter fondere due giocatori in un ibrido in grado di utilizzare il tiro di Ronaldo e la tecnica di Messi a costo di un uso spropositato di Punti Energia. A mali estremi, estremi rimedi.

Oltre all’ovvio impatto che tali novità hanno avuto nel tessuto narrativo di Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones, le fusioni Mixi Max e le Armature Avatar si sono rivelate delle aggiunte piuttosto interessanti anche sotto il profilo prettamente ludico, utili per differenziare quanto basta la formula di gioco dallo scorso capitolo e contemporaneamente aggiungere un ulteriore livello di profondità alle varie partite. In ambedue i casi si tratta di espedienti al limite del doping e in grado di dar vita a calciatori dalle statistiche elevatissime e dai tiri devastanti, capaci da soli di fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta.


E se le partite continuano a rappresentare il punto più alto di Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones, lo stesso non si può dire degli elementi di contorno fra uno scontro e l’altro. L’esplorazione è sempre molto guidata e pochi spunti offre a livello di side quests e collezionabili a cui dedicarsi al di fuori dalla storia principale. Come al solito è possibile perdersi alla ricerca dei mille e più atleti da reclutare per costruire il team dei propri sogni anche se si tratta, ancora una volta, di una caratteristica che per questioni di trama viene spesso relegata in secondo piano.

Diversamente da titoli come Pokémon dove il collezionismo è il fulcro dell’esperienza, Inazuma Eleven punta tutto il suo carisma sulla trama e i suoi protagonisti, fattore che finisce inevitabilmente per dare risalto solo a una piccolissima parte del cast, lasciando in ombra spesso anche alcuni volti noti degli episodi precedenti. Discorso diverso qualora decideste di buttarvi sul multiplayer, ma anche qui, la totale assenza di una qualsivoglia modalità online finisce con l’incidere negativamente sulla voglia di mettersi a reclutare i giocatori più forti se non per puro sfizio personale.


Essendo il capitolo centrale di una Trilogia, Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones si presenta graficamente identico in tutto e per tutto al suo predecessore salvo fatto per le nuove e ben realizzate ambientazioni a spasso nel tempo. Ritroviamo quindi una gradevole veste grafica tridimensionale (enfatizzata ulteriormente dall’effetto stereoscopico del 3DS, meglio se del New) e uno stile cartoon che seppur non propriamente cel shading ben riprende le atmosfere e le tinte colorate dell’anime da cui è tratto. Da quest’ultimo inoltre sono tratte anche tutta una serie di sequenze animate che svolgono un eccellente lavoro nel sottolineare le fasi più concitate delle partite principali.

E sono sempre tratte dal cartone animato sia le musiche che le voci dei protagonisti, queste ultime, come da tradizione, doppiate in un ottimo italiano. Tutto già visto, tutto già sentito ma comunque sempre in grado di far un’ottima figura in fin dei conti.


In conclusione…

Arrivati al quinto capitolo in cinque anni si inizia a sentire un po’ di stanchezza, questo è innegabile, ma la qualità globale del titolo rimane ampiamente in linea con quella delle più apprezzate serie Nintendo. Soltanto un po’ fiaccata da una discutibile scelta di distribuzione per quanto concerne il mercato europeo.

Per quanto decisamente oltre anche per gli standard della serie, la trama di Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones rappresenta un simpatico espediente capace di spingere il giocatore a proseguire nell’avventura. Al resto ci pensa il solito collaudatissimo gameplay arricchito per l’occasione da alcune novità tutt’altro che trascurabili.

Ancora una volta, dunque, non ci resta che riconfermare quanto di buono espresso con gli episodi precedenti e consigliare Inazuma Eleven Go 2 Chrono Stones a tutti gli appassionati che han seguito fin qui le avventure di Arion & co, sperando che il prossimo capitolo possa aspirare a qualcosina di più e chiudere in bellezza anche questa trilogia di passione all’insegna del pallone.

Voto: 8/10

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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