DMC Devil May Cry: Definitive Edition – Recensione

DMC Devil May Cry: Definitive Edition – Recensione

La nuova generazione di console è ormai nelle nostre case da più di un anno, e per loro, ancor di più rispetto a quanto accaduto sulla generazione precedente, sembra cominciata in grande stile l’era delle remastered edition. Ad unirsi alle già numerose edizioni HD disponibili sul mercato infatti, arriva quella del discusso reboot di una delle più importanti icone nate sul primo monolite nero di casa Sony, che con la sua Definitive Edition, riporta sui nostri schermi Dante di DMC Devil May Cry e la sua tremenda lotta contro i demoni che infestano il mondo. L’avvento di questa nuova edizione però non consiste in un mero porting del titolo, ed include infatti, oltre a tutti i contenuti aggiuntivi usciti fino ad ora per il gioco, anche un bel po’ di modifiche e modalità richieste direttamente dagli utenti della community. I ragazzi di Ninja Theory saranno riusciti a soddisfare tutti i loro accanitissimi fans? Scopriamolo subito.

La trama del gioco è ovviamente la stessa che abbiamo visto e giocato nella prima incarnazione del gioco uscita nel 2013. L’antico demone Mundus è riuscito con l’inganno a conquistare il controllo dell’economia mondiale del mondo degli umani, ma il suo dominio totale non è ancora completo, e non lo sarà finché il figlio di Sparda il traditore non sarà eliminato dalla faccia della terra. Dal canto suo però, il nostro Dante non voleva altro che starsene tranquillo nella sua roulotte a farsi i fatti propri, e non pensava minimamente ad andare a rompere le uova nel paniere a tipi come Mundus. Sta di fatto però, che andare a stuzzicar il can che dorme è sempre una cosa abbastanza rischiosa, e di questo il potente re dei demoni se ne è dovuto rendere conto a caro prezzo.

Kat, una strana ragazza venuta fuori dal nulla, avvisa per tempo il nostro eroe, che riesce così a difendersi da un pericoloso attacco a sorpresa di un demone cacciatore. Successivamente, la ragazza lo aiuta anche a ricongiungersi con il suo perduto fratello gemello Vergil. L’incontro, ed un piccolo aiuto, fanno si che Dante recuperi quasi completamente la memoria degli anni della sua infanzia, ricordando la spensieratezza di quando era bambino e giocava con il fratello, ma anche la crudeltà di tutto quello che Mundus aveva fatto patire ai suoi genitori. Riscopre inoltre di non appartenere al genere umano, e di essere bensì un nefilim, una creatura nata dall’unione tra un angelo ed un demone, in grado di possedere ed usare grandi poteri.

La nuova edizione di DMC però, come vi abbiamo già anticipato, non è un semplice e puro remastered come molto usciti di recente. Dietro alle parole Definitive Edition infatti si nasconde una mole di lavoro non indifferente, che la casa di Heavenly Sword ed Enslaved ha portato avanti accuratamente e con orecchio sempre rivolto verso i fan.
Per prima cosa infatti, il titolo include tutti i contenuti rilasciati successivamente per la versione originale, e precisamente 3 skin per Dante, 3 per le sue armi, l’item finder, ma soprattutto La caduta di Vergil, DLC contenente una piccola campagna in cui sarà possibile guidare il fratello gemello del nostro eroe preferito. Come se non bastasse, per l’occasione sono state anche realizzate anche due nuove skin, una per Dante ed una per Vergil, che li mostrano come quelli classici del primo indiscusso capolavoro della saga.
Novità anche sul lato della modalità presenti all’interno del titolo, ivi inclusi i due modificatori Turbo ed Hardcore. Entrambi possono essere attivati indipendemente dal livello di difficoltà a cui si sta giocando, e rispettivamente aumentano la velocità di gioco di circa il 20%, e ribilanciano il gioco in modo da avvicinarlo quanto più è possibile al primo Devil May Cry. In particolare, con il modificatore Hardcore attivato, oltre a riscontrare piccole modifiche tecniche, sarà più complicato far salire il livello dello stile, che di contrappasso calerà molto più velocemente del normale.

Una delle modifiche più richieste da fan, è stata quella del puntamento manuale, che ha superato in richieste perfino il Vergil Bloody Palace, ovvero 60 livelli di pura adrenalina che potrete gustarvi nella DMC Definitive Edition in compagnia ovviamente di Vergil. Poter scegliere di puntare il bersaglio nemico a proprio piacimento era ormai diventata una necessità per gli utenti storici della saga, e gli sviluppatori non hanno avuto altra scelta se non quella di accontentarli.

Il gameplay quindi, a parte alcuni piccoli aggiustamenti, resta comunque quello solido e divertente che già conosciamo, e si arricchisce, come vi stavamo dicendo poco fa, di tante modalità sempre più difficili, tra cui non possiamo non citarvi la God Must Die. Questa, che pare essere la modalità più difficile del gioco, farà spawnare tutti i vostri nemici direttamente con il Devil Trigger attivo, e se questo non bastasse, al suo interno non sarà possibile nemmeno usare oggetti generici o di recupero. Questo significa che se vorrete dominare completamente tutti i livelli di difficoltà, vi servirà una buona dose di allenamento, una maestria nell’usare tutte le armi giuste nel modo e nel momento più corretto, e magari avere anche una buona scorta di fortuna a portata di mano, che di solito non guasta mai. Oltre a queste gradite sorprese, sono presenti modificatori aggiuntivi, sono stati fatti tantissimi bilanciamenti al gioco e sono stati sistemati molti dei bug e dei problemi segnalati dagli utenti. Insomma, i ragazzi della sezione sviluppo di Ninja Theory non si sono risparmiati di certo, ed il risultato finale è un titolo che risulta essere decisamente meglio di quanto ci si sarebbe aspettato da quella che poteva essere l’ennesima insipida riedizione in HD.

Molte delle polemiche nate quando Capcom decise di svecchiare il personaggio, si sono affievolite alla vista di un titolo sotto molti punti di vista sorprendente. Un action game velocissimo, molto scenico e spettacolare, ma anche fortemente consolidato ed in grado di tenere incollati al pad mentre si cerca di portare a casa il giudizio più alto nella missione, o si studia la combo che ci farà guadagnare il maggior numero di punti stile. Inutile dire che tutte le migliorie apportate a questa nuova edizione sono un fortissimo pugno nello stomaco alle vecchie critiche, specie perché derivanti proprio dalle richieste dei giocatori. Certo, alcune modalità possono essere piuttosto estreme, e la voglia di lanciare il pad alla velocità della luce fuori dalla finestra potrebbe essere tanta, ma in fin dei conti, se noi accaniti videogiocatori ogni tanto non ci mettiamo ad affrontare una sfida degna dei nostri pollici da guerra, che soddisfazioni potremmo avere?

Parlando di rigiocabilità invece, se vogliamo dirla tutta, un numero così nutrito di combinazioni tra i livelli di difficoltà ed i modificatori vari, genera una longevità al titolo che può essere di certo definita di tutto rispetto.
Qualcosa nelle meccaniche è sfuggito ed rimasto invariato nel passaggio, ma del resto non parliamo di un titolo che può concorrere al premio di prototipo della perfezione videoludica, e visto che in fondo in fondo per tutto è necessario dare delle priorità, tralasciare alcune piccole imperfezioni alla fine ci può anche stare.

Come già annunciato più volte, il nuovo vestitino del nostro amico Dante, è stato upgradato a 60 frame al secondo, raggiungendo la risoluzione dei tanto agognati 1080p. Il risultato è decisamente gradevole, e le differenze nel comparto grafico con la versione originale si vedono praticamente fin dal primo momento in cui ci tufferemo in azione. Tutto (o quasi) nel gioco, è stato migliorato esteticamente, a partire dalle più semplici textures, fino ad arrivare ai modelli o perfino ad alcuni filmati. Il frame rate più alto rispetto al vecchio standard fa percepire ancora di più al giocatore il senso di velocità presente durante le battaglie, che in questo modo risultano tra l’altro ancora più dirompenti e spettacolari.

Dall’altro lato della “staccionata”, nel comparto sonoro, sembra essere rimasto tutto invariato. Le musiche e la colonna sonora in generale sono maledettamente adatte al genere di gioco ed alle ambientazioni presenti, anche se ogni tanto avrebbero bisogno di essere leggermente bilanciate a livello di volume. Composte prevalentemente dai Noisia e dai Combichrist, potrete apprezzare queste forti melodie durante tutta la vostra permanenza nel Limbo di Devil May Cry, che come alla sua versione originale si porta dietro una localizzazione completamente in italiano (ivi compreso il doppiaggio dei dialoghi).

Il Dante di DMC è sempre stato piuttosto “sborone”, se ci passate il termine, ed i bug della nuova edizione del suo gioco non potevano che essere all’altezza della sua reputazione. Non si ha nemmeno il tempo di finire di assistere al filmato introduttivo del gioco, che un fastidiosissimo problema di sincronizzazione del labiale dei dialoghi dei personaggi attenterà alla vostra sanità mentale.

Esteticamente parlando, sono indubbiamente belli sia i nuovi costumi che le nuove skin per i personaggi, ma un tantino di cura in più nella loro gestione non sarebbe guastata. Si, perché alcuni di questi “costumi”, non si fanno troppi problemi nell’ostentare problematiche di collisioni con i modelli che li indossano, e converrete anche voi che vedere Dante con il bavero del cappotto che fuoriesce da una guancia non è di certo un bel vedere. Inoltre, non tutte le cutscene sono state “rimaneggiate”, ed infatti si nota che in alcuni punti il nostro protagonista torna ad indossare la sua guappa canottiera, nonostante si sia utilizzata per tutto il tempo una delle skin disponibili nel gioco. Come nel vecchio titolo, la telecamera ogni tanto fa ancora brutti scherzi, e sfortunatamente il protagonista dell’avventura è rimasto l’arrogante teppistello emo-antipatico che abbiamo conosciuto due anni fa.

In conclusione…

A distanza di tempo dalla nascita reale, DMC resta ancora un titolo divertente e frenetico come pochi, che onestamente vale la pena giocare anche sulla nuova generazione di console. La nuova edizione punta sicuramente più alle novità/modifiche tecniche piuttosto che a quelle contenutistiche, anche perché un singolo DLC e poche skin non fanno di certo un’offerta imperdibile.

Il lavoro fatto dagli studios di Ninja Theory è sicuramente enorme e fantastico, e la scelta di avvicinare il titolo un po’ di più a quello che è stato il capostipite della serie, farà certamente crescere di molto il gradimento da parte dei fan. Anche i giocatori più tosti ed incalliti potranno apprezzare le gesta del nuovo Dante, perché adesso offre ancor più sfide ostiche ed interessanti come quelle che furono del suo predecessore.

Il gioco in sé quindi, non perde assolutamente il proprio charme, anzi, punta ad affascinare in alta risoluzione ed a rapire i giocatori nel limbo delle sue combo a suon di punti stile. Certo, rimane ancora qualcosa che indiscutibilmente poteva essere migliorata, corretta o implementata, ma per una delle poche volte in cui non ci viene servito lo stesso identico piatto riscaldato alla bene e meglio del giorno prima, cerchiamo quanto meno di accontentarci…

Alla fine dello spettacolo quindi, che siate fan della serie, completi neofiti, o solamente amanti del genere action, vi consigliamo di approfittare di questa riuscitissima Definitive Edition di DMC Devil May Cry, che tra l’altro arriva sugli scaffali ad un prezzo più abbordabile del solito. Buone botte.

Voto: 8,5/10

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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