ScreamRide – Recensione

ScreamRide – Recensione

Non appena si vede per la prima volta ScreamRide, arrivano nella mente un’enormità di somiglianze per le immagini e lo stile del gioco. Personaggi che sembrano uscire da un film Pixar, comportamenti goffi quanto i minions di Cattivissimo Me, ironia che rimanda a Sunset Overdrive e distruzione che fa sentire parte di un episodio di Dragon Ball.

Tutto questo ovviamente in buona fede, dato che il senso di ScreamRide è totalmente diverso dai lavori citati: tra alta velocità, urla, demolizioni, nausea, esplosioni, esplosioni, esplosioni ed esplosioni, il gioco, che riprende RollerCoaster Tycoon, si stacca dallo standard e diventa appetibile anche a coloro che non hanno seguito la serie negli scorsi anni.

Eccoci dalle parti di ScreamWorks, società il cui compito è offrire divertimento, emozioni e mezzi infarti a coloro che sono abbastanza insani di mente per salire su una loro attrazione. L’intero gioco è un campo di prova dove il giocatore si impersona in vari ruoli della società, essendo costruttore e talvolta distruttore: l’umanità è a rischio noia, quindi serve qualcosa di estremo che possa dare forti emozioni anche ai più temerari.

Già al primo impatto con la campagna del gioco, si viene guidati da una voce fuori campo che ci accompagnerà durante tutta la storia, fornendoci istruzioni, tutorials, notifiche e battute ironiche sulla singolare esistenza delle nostre cavie. Bastano pochi secondi per trovare analogie con GLaDOS di Portal, anche se qua nessuno muore atrocemente o tenta di uccidere qualcuno. C’è da chiedersi come facciano però le cavie ad essere così contente dei test estremi a cui vengono sottoposte: la loro goffaggine e il fatto che siano praticamente di gomma rende gli incidenti ancora più divertenti di quanto non lo siano. Vederli volare dal treno per una curva troppo stretta può far ridere e distrarre, col rischio di perdere tutti i membri dell’equipaggio in giro per la mappa.

Grazie alla difficoltà crescente e alle sfide sempre più impegnative, ScreamRide può tenere incollati per ore alla TV, nel tentativo di far urlare come matti i nostri animaletti da laboratorio. A lungo andare, però, coloro che si annoiano facilmente potrebbero trovare troppo ripetitive alcune sequenze, specialmente quelle di Demolizione: se la modalità normale offre sempre divertimento in quanto imprevedibile, il distruggere edifici perde mano a mano il buon sapore che aveva all’inizio.

Al giocatore vengono proposte 3 diverse modalità, con varie sezioni sbloccabili progressivamente.

  • ScreamRider: la classica modalità in cui si può guidare un treno in prima persona, regolando inclinazione e velocità per restare sul tracciato, ma allo stesso tempo far urlare di esaltazione le cavie a bordo; con l’avanzare dei livelli, la difficoltà sale di molto, con una curva simile a quella vista in Trials: Evolution e Trials: Fusion. Per guadagnare il massimo dei punti, è d’obbligo inclinare la vettura, effettuare sezioni perfette, accumulare turbo e saltare in modo impeccabile quando richiesto.
  • Demolizione: tutto ciò che viene costruito, va anche distrutto. Il compito del giocatore è proprio quello di radere al suolo gli edifici che si trova di fronte, utilizzando diverse cabine con differenti abilità. Si può rimbalzare con la cabina di gomma o creare il caos con quella esplosiva. Più avanti, anche i treni vengono sbloccati e possono contribuire alla distruzione. Nella mappa ci sono anche pezzi indistruttibili da usare a proprio vantaggio: trampolini e cannoni sono necessari per raggiungere i punti deboli degli edifici.
  • Ingegnere: forse ancora più classica di ScreamRider, la possibilità di costruire montagne russe è la prerogativa di questa serie. Durante la storia, l’obiettivo è completare scenari con pezzi mancanti per soddisfare le richieste delle cavie, oppure formare il miglior percorso possibile per distruggere un edificio con il proprio treno. Tenendo sotto controllo i valori di Urla, Intensità e Nausea, si può potenzialmente creare il rollercoaster migliore del mondo, oppure quello più voltastomaco.

Come ogni gioco che si rispetti, i primi livelli funzionano come un tutorial per imparare i comandi di gioco e le varie situazioni a cui il giocatore andrà incontro: si comincia coi comandi basilari, come accelerazione, inclinazione e accumulo del turbo. In principio può sembrare tutto un po’ confuso e dare la sensazione di essere già difficile nei primi livelli, ma dopo qualche giro sui percorsi la situazione diviene più chiara e si comincia ad acquisire dimestichezza, soprattutto col tempismo richiesto in alcune sezioni per riempire la barra del turbo. Nonostante il freno non sia necessario nei primi stages, esso diventa sempre più importante nei successivi, anche se il suo utilizzo è piuttosto difficoltoso: quando ci si accorge che la curva è troppo stretta e il treno si inclina da solo, è troppo tardi per rimediare; è meglio frenare molto prima della curva per passare indenni, ma questo significa dover ripetere più e più volte il livello per affinare le tecniche, cosa che può risultare antipatica per coloro che vogliono un’esperienza senza pensieri.

Frenare è anche controproducente nei livelli più avanzati, dove i tracciati si possono tradurre in monorotaie per qualche metro, oppure possono presentare ostacoli superabili solo tramite inclinazione, o ancora avere dei salti, che ovviamente richiedono una certa velocità per essere oltrepassati.

Dopo aver acquisito manualità, è comunque abbastanza facile controllare il proprio treno e far sì che non deragli. I tasti disponibili sono sempre presentati a destra sullo schermo, dunque agilmente consultabili senza aprire nessun menu: essendo un gioco che richiede prontezza di riflessi e concentrazione, avere tutto a portata d’occhio è molto importante.

Questo però riguarda solo la modalità ScreamRider. Nelle altre due, Demolizione ed Ingegnere, la visuale è a campo aperto e permette di prendere edifici di mira o costruire montagne russe rispettivamente. Anche in questo caso i comandi sono sempre ben visibili ed intuitivi, specialmente quando si gioca a fare il piccolo Ingegnere: tramite combinazioni di tasti e preset già pronti per essere inseriti, creare un tracciato è cosa da pochi minuti. Oltretutto, si possono provare istantaneamente i progressi, registrando le 3 statistiche di Urla, Intensità e Nausea e tenendo sotto controllo i punti di stallo del treno e quelli di Forza G troppo elevata.

Al di fuori della modalità Carriera, c’è quella Sandbox, dove si apre un altro mondo di costruzione: non solo i tracciati, ma anche gli ambienti possono essere modellati a proprio piacimento, utilizzando gli elementi sbloccati precedentemente durante la Storia. È quindi consigliabile giocare prima l’intera Carriera per avere a disposizione tutti i tasselli, per poi avventurarsi nella costruzione di livelli personalizzati, condivisibili poi su Internet tramite l’hub apposito, dove i creatori possono mettere le proprie idee, e i giocatori semplici possono scaricarle per viverle in prima persona.

Non esiste una modalità multiplayer, per il semplice fatto che non avrebbe nemmeno un senso: l’unica statistica che abbia un significato è il tempo di completamento dei vari livelli, già comparabile alla fine degli stessi coi propri amici.

A fare da contorno alle montagne russe ci sono varie ambientazioni riprese da tutto il mondo, anche se la quasi totalità dei livelli si svolge al di sopra di isolotti fluttuanti, su cui sono stati costruiti gli edifici. L’acqua è dappertutto e risulta uno scomodo coinquilino soprattutto quando si sbaglia la mira in Demolizione: tenendo conto della fisica, in base all’angolazione e alla velocità, una cabina può rimbalzare sul pelo dell’acqua o affondare come un sasso.

Nonostante i panorami siano piacevoli alla vista, non c’è niente di più soddisfacente di distruggere le costruzioni, che crolleranno o esploderanno con trame realistiche rispetto all’impatto ricevuto. Niente animazioni preimpostate dunque, che risulterebbero in ripetizioni di sequenze facilmente notabili dall’occhio attento di un gamer.

Tra i vari edifici ci sono anche delle persone che passeggiano tranquillamente in attesa della catastrofe: insieme alle nostre cavie, lo stile grafico si avvicina molto a quello Pixar che raramente risulta noioso o non appetibile ai giocatori. Suvvia, come si può restare indifferenti davanti a disegni così simpatici e pieni di vita? Anche se i trattamenti subiti dai personaggi sono ben oltre il limite del legale, il tutto mantiene un’aria ironica al punto giusto, aiutata anche dalla voce fuori campo che descrive, spesso umoristicamente, la situazione.

Sempre tornando agli edifici pericolanti, non c’è niente di meglio della musica dubstep a descrivere i momenti epici: nonostante la stessa canzone sia ripetuta a catena durante tutti gli eventi, non riesce a diventare noiosa, grazie ad un intelligente aumento e abbassamento del volume, deciso dal gioco in base al momento. Non appena si utilizza il turbo o si demolisce qualcosa, la musica comincia a battere forte per sottolineare la situazione, ritornando poi a livelli standard per prepararsi alla prossima azione.

Se poi non siete soddisfatti del vostro lavoro o volete ripetere un tracciato per cercare di superare le sfide prefissate, si può sempre premere un singolo tasto e cominciare il livello dall’inizio. Su questo poggia forse l’unica pecca tecnica dell’intero gioco: soprattutto nella modalità Demolizione, nel resettare lo stage tutti gli edifici devono essere ripristinati; ciò provoca un notevole abbassamento del frame-rate, fino a scendere sotto i 20fps e scattare come i vecchi giochi PC sui computer del 1998. Essendo comunque una parte non giocabile, ovvero solo una specie di caricamento, si può anche chiudere un occhio e andare avanti a seminare distruzione.

In conclusione…

Per un vero fan della serie di RollerCoaster Tycoon, ScreamRide è il degno successore e non può mancare nella propria libreria, essendo il primo esemplare ad arrivare su nuova generazione e a mettere una pietra per i giochi futuri. Tramite modalità di gioco interessanti e comandi intuitivi, è breve il passo da imparare per giocare e creare nuovi livelli, per poi condividerli online con la community.

Se invece è la prima volta che ci si imbatte in un gioco del genere, dare fiducia potrebbe risultare difficoltoso a causa del prezzo: tra 29,99€ per Xbox 360 e 39,99€ per Xbox One, gli scettici potrebbero volgere lo sguardo altrove pensando “peccato” e usare i loro soldi per altri titoli, nonostante ScreamRide sia in grado di dare divertimento quanto qualsiasi altro gioco di questa fascia. Forse un taglio tra i 5€ e i 10€ sarebbe stata una mossa più efficace per accogliere i giocatori che non si sono ancora avventurati in un gestionale.

Nonostante questo, ScreamRide resta un gioco che vale quanto speso, ma si trova limitato nel suo ambiente single-player, dal quale è pressoché impossibile uscire. Nel caso però in cui i giocatori non siano interessati a giocare con o contro gli altri, il valore di questo titolo si fa sentire, soprattutto per la quantità di livelli costruibili da coloro che sprizzano fantasia da tutti i pori.

Voto: 7/10

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

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