L’Ombra di Mordor: Il Lucente Signore DLC – Recensione

L’Ombra di Mordor: Il Lucente Signore DLC – Recensione

Senza tanti preavvisi è già disponibile il nuovo DLC de L’Ombra di Mordor, uno dei titoli più apprezzati del 2014. Il primo DLC (Il Signore della Caccia), non aveva fatto impazzire la critica, soprattutto per la superficialità con la quale evitava di espandere un gameplay già ottimo, ma perfezionabile.
Forti dei feedback sul gioco e sul DLC, gli sviluppatori di Monolith Productions hanno preparato quindi quella che potremmo definire come l’esperienza definitiva legata all’ultimo tie-in del Signore degli Anelli.

Il lucente signore a cui si riferisce il titolo del DLC altri non è che Celebrimbor, l’elfo che aiuta Talion nell’avventura principale e che ha, proprio come Talion, un conto in sospeso con Sauron. Come abbiamo infatti appreso ne L’Ombra di Mordor, Celebrimbor ha forgiato gli anelli del potere, tra cui anche l’Unico Anello. Dopo aver compreso gli intenti di malvagi di Sauron, Celebrimbor ha sottratto l’Unico a Sauron e proprio grazie a questo potentissimo anello l’elfo vuole riconquistare Mordor, strappando la terra dalle grinfie dell’Oscuro Signore.

Le missioni de Il Lucente Signore vi vedranno quindi indossare i panni di Celebrimbor per costruire le torri usate in L’Ombra di Mordor e per assoggettare i cinque comandanti della zona. Una volta costruito il vostro piccolo esercito, l’elfo sferrerà l’attacco a Sauron. Anche se tutti sappiamo già quale sarà l’esito dello scontro, questo non rende l’intera avventura meno avvincente: Celebrimbor, essendo la fonte dei poteri di Talion, ne condivide le principali abilità, facendovi subito sentire a casa. Quel che lo differenzia maggiormente è il possesso dell’Unico Anello che conferisce al “nuovo” protagonista la capacità di rallentare il tempo e di disporre come meglio crede dei nemici intorno a lui.

Se questa abilità vi suona familiare è perché si tratta, in effetti, della stessa mossa a disposizione di Talion per la sua spada verso la fine del gioco. Quel che però cambia radicalmente è come l’energia necessaria per l’uso di questa abilità viene ricaricata: Celebrimbor dovrà infatti marchiare i nemici per riempire l’apposita barra. In effetti, tutto il DLC si basa sul marchio: la lotta tra Sauron e l’elfo si traduce in uno scontro numerico tra chi possiede più Uruk sotto il proprio controllo e ovviamente Celebrimbor con i poteri elfici e l’Unico Anello non impiegherà molto ad espandere il proprio dominio su Mordor. Questo non vuol certamente dire che la difficoltà sia rimasta immutata, anzi: Il Lucente Signore offre un livello di sfida molto più alto rispetto a L’Ombra di Mordor, proponendo Uruk di livello molto alto e in numero maggiore.

Per fortuna Celebrimbor può in qualsiasi momento richiamare una manciata di Uruk precedentemente marchiati, riuscendo così a bilanciare ogni scontro. Quel che ci ha colpito è come il semplice cambio di focus (dall’abbattimento alla sottomissione) del combat system influisca così pesantemente sull’approccio al gioco. Vi ritroverete infatti con facilità ad essere dei “registi” dello scontro, durante il quale cercherete di evocare sempre più Uruk e di marchiarne altri per mantenere i vostri ranghi costantemente più numerosi rispetto a quelli avversari, in una specie di RTS in terza persona.

Inutile ribadire come solo un titolo dotato di un combat system come L’Ombra di Mordor e il suo nemesis system possano riuscire in un’impresa così delicata. La possibilità di recuperare poi energia assorbendola dai nemici marchiati equilibra (in parte) i danni ingenti che vi infliggeranno gli eserciti di Sauron: un altro tassello della delicata macchina da guerra creata da Monolith Productions.

Le missioni principali hanno uno struttura simile a quanto visto ne L’Ombra di Mordor, richiedendovi di portare a termine dei compiti basati sulle abilità del personaggio: per lo più dovrete quindi assoggettare gli Uruk per poi scagliarli contro i capitani e i comandanti. Quel che invece mancava nell’avventura di Talion era un boss finale degno di questo nome e gli sviluppatori, per porre rimedio a questo difetto, hanno deciso di proporre un epico scontro contro Sauron che testerà i vostri nervi e la vostra abilità: per vincere vi serviranno tanta pazienza quanta abilità.

Per rendere lo scontro un po’ più accessibile e per allungare l’avventura potrete anche intraprendere delle missioni secondarie che potenzieranno l’Unico Anello e la durata del suo potere. Come per sottolineare quindi l’aspetto più strategico dei combattimenti, le missioni secondarie vi proporranno delle situazioni da tower defense in cui un gruppo di Uruk cercherà di radere al suolo le vostre preziose torri e Celembribor dovrà fermarli con i suoi eserciti, continuando a evocare e a creare nuove “pedine” marchiando i nemici, il tutto entro un tempo limite.

Non mancano alla fine dei collezionabili (delle lettere che, prevedibilmente, approfondiscono la storia) per un totale di circa sette o otto ore necessarie per completare tutto il contenuto di questo DLC, che di sicuro non rivoluziona la formula vista in L’Ombra di Mordor (e perché mai dovrebbe farlo?), ma che va a correggere alcuni dei difetti riscontrati dalla critica e dagli utenti. 

In conclusione… 

Il Lucente Signore, mettendo al centro un elemento del gameplay più interessante della caccia, riesce a far perdonare il mezzo passo falso del precedente DLC e dà a L’Ombra di Mordor quel (poco) che mancava all’avventura di Talion per essere pressoché perfetta. A fronte del costo tutto sommato ridotto, avrete un buon numero di ore di gioco, una storia povera di colpi di scena, ma con un finale ricco di pathos. In pratica, un acquisto obbligato per tutti i giocatori che hanno apprezzato uno dei migliori giochi dell’anno scorso.

Voto: 8/10

Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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