The Crew – Impressioni dalla Beta

The Crew – Impressioni dalla Beta

Le fasi di beta-testing sono sempre più frequenti oggigiorno, anche su console, ma raramente capita di riuscire a provare ben quattro volte un gioco prima che esca. Eppure la beta di The Crew che si è chiusa ieri era la quarta che Ubisoft ci ha permesso di testare, una al mese da agosto ad oggi. L’aspetto più curioso di un supporto del genere è che in effetti, per una volta è stato possibile assistere davvero da vicino (anzi, in prima persona) alla crescita di un titolo così atteso e così originale.

Per chi ancora non ne avesse infatti sentito parlare The Crew è un racing game con una fortissima componente da gioco di ruolo di massa online, ambientato nel più grande open-world mai creato per un videogioco, ovvero una riproduzione in scala degli interi Stati Uniti.

Quest’anno di sicuro non sono mancati i giochi di guida, soprattutto di stampo arcade tra alti (Forza Horizon 2) e bassi (DriveClub), ma Ubisoft ha nella manica diverse carte da giocare. Ad esempio, sembrerà un’inezia, ma The Crew ha una storia, magari non particolarmente originale, ma coinvolgente. Voi infatti impersonerete Alex, un ragazzo cresciuto sulle strade e che sotto copertura aiuterà la polizia a infiltrarsi nel mondo delle corse illegali, per scoprire chi ha ucciso il fratello e sgominare il solito politico corrotto.

Diversi colpi di scena scandiscono le missioni della storia che potrete decidere (quasi) sempre se affrontare da soli o con i vostri amici. La partecipazione di altri giocatori alle missioni della storia cambia la struttura stessa degli obiettivi, rendendo i nemici magari più ostici da buttare fuori strada o permettendo di attuare in gara alcune strategie che vi permettano di arrivare per primi più facilmente, facendovi aiutare dai membri della vostra crew.

Le auto che potrete comprare dai concessionari possono essere modificate sia esteticamente che a livello di prestazioni. È possibile modificare anche le auto con degli assetti predefiniti che rendono la vettura predisposta a determinare gare: le classi in cui vi potrete cimentare sono ben cinque e in questa beta abbiamo potuto avere un assaggio delle prime due, ovvero la spec Tuning e quella Off-Road. Ogni spec si sblocca dopo dieci level up: inizierete con la Tuning, a livello dieci sbloccherete l’Off-Road, a livello venti un’altra spec e così via sino a livello cinquanta.

Ogni centro di tuning che vi permette di cambiare la specializzazione dell’auto si trova in una delle cinque città principali che visiterete proseguendo nella storia. Un elemento che abbiamo apprezzato è che il gioco è così ben calibrato da permettere di raggiungere il livello necessario per sbloccare la spec successiva semplicemente proseguendo nella storia, senza obbligarci a completare attività secondarie che sono invece sfruttate per riempire i vuoti tra un luogo d’interesse e un altro.

Il rischio più alto che corre un gioco del genere è infatti che gli spostamenti da un luogo all’altro siano incredibilmente noiosi, specialmente quando non si dispone ancora del viaggio rapido. Per movimentare la vita degli automobilisti digitali, Ubisoft ha disseminato le strade di sfide di vario tipo per intrattenerci. Inutile che vi sottolinei come, comunque, anche solo sfrecciare attraverso gli incredibili paesaggi americani sia già di per sé più che soddisfacente, specie se accompagnati dalla magnifica selezione di brani che Ubisoft ha in serbo per noi, divisa (GTA docet) in diverse radio, ispirate per altro alle diverse culture underground delle varie città americane.

L’esplorazione di questo open-world, oltre che alla storia, è subordinata alla solita dinamica che Ubisoft applica in tutti i suoi giochi: in Assassin’s Creed bisogna sincronizzarsi con i campanili, in Watch Dogs e Far Cry bisogna trovare le antenne, in The Crew ci toccherà trovare delle enormi parabole sparse per gli Stati Uniti per avere sulla mappa la collocazione precisa di tutti gli eventi disponibili. Si tratta di una dinamica ormai prevedibile e che ha un po’ stancato a dire il vero, ma non si può negare che abbia la sua utilità.

Il modello di guida è decisamente arcade e questo distacco dall’aspetto simulativo va tutto a vantaggio di The Crew per diversi motivi: innanzitutto, essendo fondamentalmente un MMORPG, rende il gioco accessibile a molte più persone, ed in secondo luogo permette di modificare pesantemente l’assetto da una spec all’altra; la differenza tra un’auto in assetto Tuning e una in assetto Off-Road è notevole.

Il vostro personaggio non sarà il solo a salire di livello: anche la vostra auto aumenterà le sue statistiche di gara in gara, grazie anche ai componenti che vi verranno lasciati al termine di ogni sfida. I componenti saranno di qualità proporzionale alla medaglia ottenuta per ognuno degli eventi in cui vi cimenterete (oro, argento e bronzo).

Oltre a qualche aggiustamento a livello di gameplay (ma niente di rilevante), questa beta di The Crew ha soprattutto mostrato finalmente un gioco capace di mantenere la connessione, senza sbattere immotivatamente fuori i giocatori dalla partita o peggio ancora crashando. Giocando nel PvP l’effetto lag era fin troppo evidente (le auto si muovevano spesso a scatti), ma speriamo che entro l’uscita prevista per il 4 dicembre verrà tutto risolto.

Per il momento comunque The Crew ha tutte le carte in regola per essere l’esperienza social e di massa definitiva nel mondo dei racing game. È finalmente arrivato il momento di credere in questo progetto, seriamente.

Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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