Popcorn Time: Guardiani della Galassia

Popcorn Time: Guardiani della Galassia

Girare un cinecomic capace di distinguersi dagli altri, oggi, non è certo un’impresa semplice. Dire che la piazza è affollata sarebbe un eufemismo esagerato,  negli ultimi anni i titoloni riguardanti i beniamini partoriti dalle menti di Stan Lee e colleghi sono letteralmente piovuti dal cielo, a volte colpendo nel segno, altre sparendo senza (quasi) lasciare traccia. Quando si ha a che fare con un universo vasto e in continua espansione come quello Marvel il rischio maggiore è deludere i milioni di fan sparsi per il globo in perenne attesa di gustarsi una degna trasposizione dalla carta al grande schermo delle gesta dei propri eroi.
Scendiamo nel dettaglio e analizziamo brevemente l’ultima fatica di James Gunn: Guardiani della Galassia.

Innanzitutto una nota di merito va al coraggio dietro all’idea, ovvero alla scelta di chiamare in causa alcuni tra i personaggi meno noti dell’impero Marveliano. Scelta azzardata, ma vincente: i protagonisti di questa pellicola sono tra i più particolari e divertenti visti in anni ed anni di cinema “con i superpoteri”. Del resto come non amare a prima vista un procione intrattabile (parlante) e il suo degno compare Groot… un albero capace di tre parole, “Io sono Groot”; nella versione inglese del film, nel caso abbiate modo di gustarvela, dietro agli scatti d’ira del primo si cela il talento di Bradley Cooper, e dietro alla comica goffaggine (apparente) del secondo un bravissimo Vin Diesel.

Giudico la pellicola tenendo ben in considerazione il compito affidato al regista dalla produzione, ovvero creare un’esperienza variegata e appagante per famiglie e fan del fumetto originale. Gli ingredienti vincenti ci sono tutti, non vi annoierete per un singolo minuto trasportati da una location visivamente incredibile all’altra. La colonna sonora, squisitamente condita da pezzi anni ‘60/’70 come Hooked on a Feeling (citazione a Le Iene di Tarantino, cinematograficamente ragionando), gioca un ruolo fondamentale nel ricreare una dimensione parallela in cui perdersi per un paio d’ore con nient’altro da fare che godersi lo spettacolo. I dialoghi sono veloci, frizzanti, divertenti e azzeccati, con una spruzzata di pungente ironia – qua e là – che non guasta mai.
Da segnalare anche la presenza del grandissimo Benicio del Toro nel ruolo di un losco, spregevole individuo… ma non vi svelo altro. Insomma, se avete voglia di divertirvi e scoprire come un gruppo di pittoreschi, folli “individui” possa salvare le sorti dell’universo questo è il film che fa per voi!

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A noi ricorda…

 Disney Infinity 2.0: ebbene sì, l’amata scatola dei giochi virtuale siglata dalla grande D approda anche su next gen e lo fa con un intero set di personaggi dell’universo Marvel. Inutile specificare che tra le statuette collezionabili non mancano quelle dei Guardiani! Insomma, spazio a fantasia e creatività per infinite possibilità di personalizzazione. Che tu abbia 5, 15 o 50 anni il divertimento è assicurato!

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Ci rivediamo venerdì prossimo con una nuova, freschissima recensione!

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