In Space We Brawl – Recensione

In Space We Brawl – Recensione

Si dice che la necessità aguzzi l’ingegno ed è quello che è capitato proprio ai ragazzi di Forge Reply nel momento in cui, pur di non pensare al volo turbolento, hanno elaborato il prototipo del gioco appena uscito su PlayStation 3 e PlayStation 4.

Ma dopo la necessità, deve subentrare la passione e anche quella ai ragazzi dello studio milanese non manca di certo.

La stessa passione li ha portati poi in giro per l’Italia e l’Europa a presentare In Space We Brawl nel modo migliore in cui lo si può proporre al pubblico, ovvero pad alla mano, seduti insieme a giocare in piazza. Ogni evento è stato successo, grazie alla natura così friendly e al tempo stesso vendicativa del loro gioco. Ed ecco che quindi quel che era un progetto nato e coltivato come hobby nel tempo libero è diventato in breve tempo il nuovo titolo a cui possiamo giocare da oggi sulle console Sony. In Space We Brawl è un gioco che può essere descritto con diversi aggettivi, eppure nessuno di questi riuscirebbe da solo a racchiudere la natura di un titolo così immediato e al tempo stesso profondo: vediamo se riusciamo a uscirne insieme dal buco nero della competitività estrema che porta con sé.

In Space We Brawl

Piattaforma: PS3 / PS4

Genere: Sparatutto / Party game

Sviluppatore: Forge Reply

Publisher: Forge Reply

Giocatori: 1-4

Online: Assente

Lingua: Voce in inglese, testo in italiano

Versione testata: PS4

Il concept del gioco è tanto semplice quanto immediato: da due a quattro giocatori si scontrano su delle mappe a bordo di piccole astronavi armate fino ai denti, e vince, ovviamente, chi resta in vita. A vostra disposizione avrete ben dieci navi alle quali dovrete abbinare una tra le undici armi presenti nel gioco: va da sé che le combinazioni superino facilmente le cento unità e riuscire a calibrare tutte queste variabili non deve essere stato facile.

Ogni nave ha infatti i suoi parametri, come ad esempio velocità, robustezza e quantità di energia disponibile per l’arma, e riuscire a trovare una combinazione di nave ed arma di vostro gradimento può richiedere diversi tentavi. Quel che però è incredibile è che il gioco è così ben calibrato da rendere ogni combinazione (per voi) idilliaca in una pura illusione: arriverà infatti puntualmente l’avversario di turno che riuscirà a battervi, costringendovi a cercare una nuova soluzione strategica.

Le navi non si differenziano solo per questi parametri, ma hanno anche delle caratteristiche peculiari che le caratterizzano. Abbiamo ad esempio quella che come attacco principale non spara, perché dotata di una bella sega circolare. C’è poi la nave “organica” che è in grado di rigenerare la propria salute, e tante altre che vi lasceremo il piacere di scoprire: sicuramente anche a livello immaginifico i ragazzi di Forge Reply ne hanno di fantasia da vendere

Lo testimoniano anche le armi che spaziano dal “normale” fucile di precisione a veri e propri colpi di genio, come l’arma che cattura gli asteroidi e li lancia contro gli avversari. Alcune richiedono più pratica rispetto ad altre, ma le innumerevoli ore (o meglio, mesi) passate a calibrare ogni singolo aspetto ci assicurano una possibile condizione di vittoria con qualsiasi equipaggiamento.

Le modalità a disposizione sono due: Challenge e Torneo. Nella prima, che corrisponde grosso modo alla modalità singleplayer, potrete portare a termine diversi compiti. Inizialmente strutturata come un tutorial, la modalità in questione serve inoltre per sbloccare alcune navi e alcune armi nascoste.

Nella modalità Torneo invece ci si può finalmente scannare tra amici, tutti contro tutti o a squadre, impostando il numero di round per partita e le taglie. Prima di ogni round è possibile porre una taglia su un nemico avversario o su se stessi. Alla fine di ogni round infatti non contano solo le uccisioni effettuate: si possono ottenere punti extra puntando una taglia su un avversario e uccidendolo (oppure ponendola su se stessi, se si crede di riuscire a sopravvivere) o sbloccando alcuni particolari obiettivi. L’importanza delle taglie e degli obiettivi è tale da poter in alcuni casi ribaltare la situazione.

Un altro buon motivo per passare un bel po’ di tempo in compagnia di In Space We Brawl è la sua grafica che avevamo già apprezzato durante l’evento in piazza a Torino, ma che ora è stata prevedibilmente migliorata. Ogni nave, ogni arma e ogni stage è estremamente personalizzato e anche se ovviamente non spinge l’hardware delle due console, ha comunque il suo effetto nostalgia.

L’effetto “orgia visiva” è garantito nelle partite con quattro giocatori, dove su schermo compariranno laser, bombe, asteroidi vaganti, power up e gli ostacoli peculiari di ogni stage, dal vento solare che spazza via tutto ai buchi neri nel bel mezzo della mappa: i momenti in cui il delirio prenderà il sopravvento non sono pochi.

Ma proprio quel delirio è possibile solo fintanto che si gioca assieme, gomito contro gomito, sullo stesso divano, spintonandosi e urlandosi addosso le peggiori ingiurie, per quel colpo inferto alle spalle per poi, forse, riderne con gli amici. L’atmosfera che si respira durante una sessione di In Space We Brawl è a metà tra una partita a Smash Bros. (vuoi per i menu di selezione e di fine partita che ricordano proprio il titolo Nintendo) e Towerfall Ascension (vuoi per la frenesia dei combattimenti, capaci di durare anche solo pochissimi secondi).

Quel che invece In Space We Brawl prende da entrambi i giochi è la capacità di incollare al divano i partecipanti per una quantità di round proporzionale al loro spirito competitivo, a prescindere che si tratti di persone abituate a videogiocare o meno. Come hanno infatti dimostrato le sessioni pubbliche, la dimestichezza con il genere o con il videogioco in generale non sono un requisito necessario per umiliare il vostro nemico.

In conclusione… 

Potrebbe non essere troppo azzardato affermare che In Space We Brawl è un vero e proprio “controller seller” come non se ne vedevano dall’uscita di Towerfall Ascension. I pad a vostra disposizione non saranno mai abbastanza, così come gli insulti verso i vostri nemici (ex-amici) con cui potersi confrontare tradizionalmente dal vivo, senza matchmaking digitali.

La scelta di un multiplayer locale è ampiamente giustificata dal gameplay e la cura riposta in ogni aspetto fanno di In Space We Brawl un titolo altamente consigliato per tutti i possessori di PS4 e PS3 che vogliono passare innumerevoli ore in compagnia delle astronavi e delle assurde armi del gioco. L’esperienza con quattro giocatori è così soddisfacente che, se proprio volessimo trovare un difetto al gioco, quando si gioca in due o tre non si raggiungono gli stessi (epici) livelli di divertimento. In Space We Brawl è quindi uno dei pochi giochi dove sulla copertina (virtuale) bisognerebbe riportare dei “requisiti”: oltre ad una PS4 (o una PS3) vi serviranno infatti almeno tre amici, tre controller, un divano e (nel caso siate maggiorenni!) tanta, tantissima, birra, perché la notte sarà lunga e piena di esplosioni.

Voto: 8,5/10

Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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