Defense Grid 2 – Recensione

Defense Grid 2 – Recensione

Durante tutti questi anni il numero dei titoli Tower Defense è cresciuto esponenzialmente, vedendo sbucare parecchi titoli interessanti, soprattutto sulle piattaforme mobile, che però peccavano di quell’elemento capace di lasciare il segno. Le meccaniche rimanevano le stesse, e fin qui nulla di male, ma non si trovava quella spinta che portava il gameplay a diversificarsi da tutto il resto della massa, rendendo quasi ogni gioco uguale all’altro.

Al termine del 2008, tra tutti i concorrenti, fece la sua comparsa su PC la creatura di Hidden Path Entertainment, ovvero Defense Grid: The Awakening, riscuotendo un discreto successo tra i giocatori tanto da portarne l’adattamento per Xbox 360 l’anno successivo. Il gameplay classico rimaneva, ma la grafica estremamente curata per quegli anni e la semplicità di gioco fecero sì che spiccasse nel mucchio, ergendosi in seguito a Tower Defense per eccellenza e abbattendo ogni titolo concorrente come un colpo di cannone farebbe con un nemico poco attento ed esposto.

Poco più di una settimana fa è stato reso disponibile il secondo capitolo del brand, che avevamo già testato in una fase beta: si è rimasti ai livelli di eccellenza del predecessore, magari superandoli, oppure ci si è accomodati sugli allori, cavalcando l’onda del successo?


La campagna per giocatore singolo viene lanciata senza troppi fronzoli e con una trama decisamente trascurabile: gli alieni sciamano su ognuno dei cinque pianeti disponibili, seminando il panico nelle città, e starà al giocatore disporre in maniera efficace tutte le difese disponibili nelle venti missioni presenti. Sebbene si possa portare a termine l’annientamento xeno in poche ore, a difficoltà Facile, una volta completati tutti i compiti rimarranno tantissime cose da fare, rivelando il vero carattere di Defense Grid 2, ovvero sfidare chi sta al di là dello schermo ad aumentare la difficoltà per mettere alla prova le sue capacità strategiche e gestionali. La curva di difficoltà è molto ben bilanciata, riconsegnando finalmente alla parola “difficile” il suo significato reale, ovvero “che richiede impegno, fatica“: tutti coloro che si vanteranno della propria bravura ai livelli più bassi si tramuteranno ben presto in individui dai nervi provati e dalla parolaccia facile di fronte a nemici che pestano duro e marciano senza sosta per rubare i nuclei energetici fondamentali per la vittoria.


Nonostante le meccaniche di gioco rimangano invariate rispetto a quelle dei canoni del genere (nemici ad ondate sempre più difficili, aggiunta costante di fondi per il potenziamento di torri e difese, tipologia di nemici), l’elemento che potrebbe far storcere di più il naso è l’ennesima proposta di difese dal sapore classico, senza alcuna particolarità: si potranno costruire torrette adatte a colpire un singolo nemico causando danno continuo nel tempo, armi da fuoco con danno ad area e strutture “passive” che rallenteranno il nemico permettendo di subire maggiori colpi dal resto dell’armamento, ma nulla più oltre a qualche piccola variazione.

Eppure il gameplay regge egregiamente grazie a questi elementi già brevettati negli anni, unito al fatto di poter modificare il percorso scelto dai nemici, sempre segnalato da un percorso luminoso, attraverso la costruzione di alcuni blocchi tecnologici sotto alle difese vere e proprie. Sarà infatti obbligatorio mettere i bastoni tra le zampe degli alieni allungando il loro percorso ideale il più possibile, in modo da permettere alle vostre canne da fuoco di sparare per più tempo, con l’unica eccezione di non poter creare vicoli ciechi e senza uscita.


Le animazioni delle torri e dei nemici sono molto ben curate, con ambientazioni planetarie talvolta molto suggestive, ma i modelli proposti non si discostano molto da quelli di The Awakening, il primo capitolo del brand. Si potrebbe chiudere tranquillamente un occhio su questo elemento, ma in un’era in cui il genere impazza sui siti internet e sui dispositivi mobile di vario genere, con una grafica sempre più sbalorditiva, il lavoro svolto poteva essere migliore e più curato, in modo da fare la differenza ancora una volta, come accadde cinque anni fa.


In molti titoli Tower Defense, una volta che il nemico ha percorso l’intero sentiero e raggiunto la zona da difendere, il giocatore deve rassegnarsi a veder rubate le proprie risorse, senza la possibilità di recupero, ma in Defense Grid 2 le cose sono un po’ più complicate. Tutti i nemici che raggiungeranno le strutture che ospitano i nuclei energetici ruberanno sì la risorsa in questione, ma per poter completare il malvagio compito lo dovranno necessariamente riportare alla zona iniziale dalla quale sono usciti. Questo fattore comprende due elementi opposti: se da un lato è vero che un nemico sopravvissuto dovrà percorrere una seconda volta la strada già battuta in precedenza, ripassando quindi sotto alle torri di difesa per essere annientato e lasciar così cadere il bottino, dall’altro bisogna necessariamente pensare al fatto che il nucleo energetico ritornerà indietro alla sorgente con molta lentezza, permettendo all’ondata successiva di recuperarlo più in fretta a causa della vicinanza e obbligando il player ad utilizzare l’abilità speciale del comandante scelto per salvarsi in corner, ad esempio una pesante scarica laser dall’orbita del pianeta. Non ci si dovrà mai adagiare sugli allori, soprattutto alle difficoltà più avanzate, prediligendo l’annientamento rapido del nemico che, talvolta, sarà in grado di trasportare anche più di un nucleo per volta grazie alla corporatura massiccia.


Il Workshop di Steam e la modalità multiplayer, cooperativa e competitiva, sono i veri punti di forza di Defense Grid 2, dando la possibilità ai giocatori di creare i propri livelli attraverso il potente editor dedicato, trasformando, a tutti gli effetti, il gioco in una piattaforma ricca di contenuti e sempre in aggiornamento. In questo modo ci saranno sempre nemici da affrontare in nuove ambientazioni, sfide da superare, che spesso andranno ben oltre la semplice impostazione “difficile”, ma soprattutto verrà mantenuto un buon livello di varietà che in questo genere di giochi tende spesso a scemare verso il basso.


In conclusione…

Il secondo capitolo del brand Defense Grid si propone come un buon tower defense, che sfrutta al massimo tutte le meccaniche base del genere già rodate negli anni e con un gameplay che rimane ben saldo alle origini ed immediato.

Nonostante l’ottimo supporto al Workshop di Steam e l’aggiunta della modalità multiplayer, dal secondogenito del team Hidden Path Entertainment ci si aspettava un po’ più di grinta, soprattutto sotto il punto di vista grafico che risulta leggermente datato. Quest’ultimo lavoro è insomma un prodotto quasi esclusivo per gli assidui di questa tipologia di gioco, che si sentiranno a casa loro ( forse un po’ troppo) con la produzione dell’esperto team statunitense.

Voto: 7,5/10

Appassionato e divoratore sfegatato di videogame, scemo a tempo pieno, cacciatore di Cosplayer, cuoco mercenario e cercatore di risposte a domande esistenziali come: "A cosa servono gli slot uniti delle armi di Final Fantasy VII?", "Cosa diavolo sono le Junction?", "Freija che animale è?" e "Quina quant'è brutta?". Comunque non ho ancora capito quanto sia brutta Quina e se Freija sia un topo o uno shitzu.

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