Dream – Anteprima – gamescom 2014

Dream – Anteprima – gamescom 2014

In mezzo al trambusto di un evento così grande e così frastornante come la Gamescom può capitare di avere un appuntamento per i quali non si è, per vari motivi, del tutto preparati. Ad esempio nel caso di Dream non tutti potrebbero essere pronti a vivere un’esperienza così emotivamente impegnativa, specialmente con l’Oculus Rift.

Il titolo dei ragazzi di HyperSloth è infatti studiato per essere vissuto al meglio con il visore di realtà virtuale recentemente acquistato da Mark Zuckerberg ed è difficile immaginare poter “giocare” Dream al massimo delle sue possibilità senza il sopracitato visore. Le virgolette sono d’obbligo in questo caso, perché la storia di Howard Phillips è una di quelle che spinge il videogioco al limite del confine con la video arte. Il protagonista è un ragazzo che ha finito da poco il college e ha recentemente perso lo zio a cui era molto legato. La casa ricevuta in eredità sarà il setting iniziale di questa esperienza (che nel caso di Dream ci suona molto meglio di “gioco”) e ad ogni interazione con il letto Howard potrà accedere ai sogni e agli incubi da cui il giovane è ossessionato. L’esplorazione della sua sfera onirica (e la risoluzione degli enigmi in essa contenuti) avrà come ultimo fine, tenetevi forte, la scoperta del significato della vita. Dream pone dunque molta enfasi sull’esplorazione libera (in costante bilico tra sonno e veglia) attraverso un gameplay non lineare in cui la storia e i finali raggiungibili si determinano in base a quanto il giocatore ha visto durante la sua avventura.

Deam

La narrazione è infatti divisa in tre atti con finali multipli che si sbloccano in base a quanto il giocatore ha esplorato nei vari sogni. Ogni atto è composto da un unico grande ambiente da esplorare liberamente e nascosto all’interno del quale ci sono delle porte per 2 o 3 sogni opzionali. Completando poi l’obiettivo principale del sogno “centrale” sarete scaraventati in un incubo che sarà necessario superare per sbloccare l’atto successivo.

La storia è ovunque e da nessuna parte: non aspettatevi un video che vi spieghi qualcosa. In giro per gli ambienti troverete numerosi oggetti e indizi che vi porteranno ad esplorare sempre di più il gioco e a scoprire il mistero che si cela dietro la storia di Howard Phillips. Per fortuna a guidarci in questo dedalo narrativo c’era Ashley, co-fondatore e tutto-fare di HyperSloth, che stima la durata del gioco tra le 4 e le 9 ore a seconda dell’indole più o meno esplorativa del giocatore.

Ashley  ci spiega che durante tutti questi sogni ci saranno dunque moltissimi segreti da svelare, collezionabili da raccogliere e oggetti da trovare per incentivare i giocatori ad esplorare il più possibile gli ambienti e raggiungere così il migliore dei numerosi e possibili finali. Gli oggetti svolgono davvero un ruolo importante nei sogni, a detta di Ashley, e ce ne sono una buona quantità da trovare nascosti in tutto il gioco. Ma non finisce qui: si aggiunge infatti anche una componente da metroidvania nel momento in cui ci è stato fatto notare che alcuni oggi possono anche essere riutilizzati nei sogni precedenti ancora accessibili con un nuovo utilizzo, aprendo nuove vie d’esplorazione.

Dream 2

Le breve sezione provata con mano ha mostrato un palazzo che ospita degli uffici: salendo le scale il palazzo veniva riempito sempre più di tubi sottolineando così gradualmente il passaggio dallo stato di veglia a quello di sonno. In cima alle scale c’era poi un computer attraverso il quale è stato possibile accedere ad una parte più profonda del sogno. Come potete vedere nell’immagine soprastante alcuni sogni hanno delle chiare ispirazioni artistiche e in questo caso il riferimento era evidentemente ai disegni impossibili di Maurits Cornelis Escher. Se sulla carta questo è indubbiamente un aspetto positivo, ritrovarsi con l’Oculus Rift in testa dentro un ambiente del genere potrebbe provocarvi non pochi problemi di nausea.

Dream si presenta dunque come un progetto molto ambizioso, forse al di là delle capacità del team che lo porta avanti. Per sapere se tutti gli obiettivi sono stati portati a termine dovremo attendere l’uscita su PC l’anno prossimo o dare un’occhiata allo stato attuale dei lavori tramite l’Early Access su Steam, dove il Dream è già disponibile.

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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